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Escursioni sui monti dell’Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Escursioni sui monti dell’Abruzzo

Mare e Monti > Montagna in estate
Sui monti d’Abruzzo

Il nobile e rude Gran Sasso con il suo chiaro calcare domina gli Appennini; appena sotto la parete nord del Corno Grande troviamo il Calderone, l’unico ghiacciaio dell’Appennino e il più meridionale d’Europa. A sud del massiccio si estende la sconfinata piana di Campo Imperatore, posta a 1800 metri di altitudine.
I Monti della Laga sono ricchi di sorgenti, corsi d’acqua e foreste. La Majella, legata al massiccio del Morrone, domina il paesaggio abruzzese innalzandosi tra il mare e la catena appenninica; da tempo immemorabile essa rappresenta per gli abruzzesi la montagna madre.
Tra i monti e il mare, il paesaggio collinare porta evidenti segni della sua continua evoluzione nello scivolare a valle dell’argilla, dove i calanchi incidono le rotondità dell’orizzonte.

Ambienti alpini che profumano di mare
D’estate, finalmente disciolte le nevi e ritornata ai verdi smaglianti delle sue foreste di faggi e dei suoi immensi pascoli, la montagna abruzzese diventa irresistibile. Il pieno rigoglio della natura conferisce all’intera regione lo splendore della maturità: i boschi e i prati verdissimi dei monti, gli sterminati altipiani costellati di mandrie e greggi al pascolo, la spaziosità dei paesaggi, che nulla hanno degli incombenti e scoscesi ambienti alpini, la freschezza frizzante dell’aria profumata di brezze marine (anche sui rilievi più alti dei suoi monti si sente sempre nettamente il profumo del mare, che è lì ben visibile, a pochi chilometri in linea d’aria), la miracolosa conservazione degli ambienti, cristallizzati in paesaggi senza tempo, rendono la montagna abruzzese un luogo speciale, capace davvero di colpire al cuore. Più di ogni cosa lo testimonia l’altissimo numero di affezionati che conta, e che anno dopo anno tornano a frequentarne le bellezze: chi s’innamora dei monti d’Abruzzo, lo resta per sempre.

Abruzzo montano, il Tibet d’Europa
L’Abruzzo interno, vale a dire quello montano, considerato che il 75% del territorio regionale si trova al di sopra dei 700 metri di quota, è certamente quello più originale e meglio conservato. A detta di moltissimi studiosi, anzi, costituisce nel suo insieme un unico, grande e originalissimo “museo permanente all’aperto” di storia dell’ambiente e del paesaggio.
La natura, innanzitutto, vi fa da padrona: nell’Abruzzo montano sono situati i quattro Parchi e le oltre 30 Riserve della regione, per cui quasi metà del territorio montano abruzzese è natura protetta.
Ci sono poi i mille paesi, ciascuno arroccato sulla sommità d’un colle, di un rilievo, di uno sperone dominante: straordinari e spesso antichissimi centri storici, stretti ai piedi del loro castello.
E poi c’è lo sterminato territorio della pastorizia e del suo originalissimo paesaggio.
La transumanza, lo spostamento stagionale lungo i tratturi di uomini e greggi tra i pascoli estivi dell’Appennino e quelli invernali del Tavoliere pugliese, ha accompagnato la storia dell’Abruzzo fin dall’età pre-romana. Il territorio abruzzese mostra ancora i segni di quell’andare e venire di uomini e greggi: gli antichi tratturi (le larghe strade d’erba su cui transitavano i transumanti) sono ancora visibili per alcuni tratti, come nella Piana di Navelli, e attraversano antiche vestigia di città che, come Peltuinum, segnavano le tappe di quel viaggio. L’ampio altopiano, famoso per la produzione di un finissimo e prezioso zafferano, è tutt’ora segnato dalle enigmatiche presenze delle chiese tratturali, isolate e semplici architetture che individuavano le soste del lungo, faticoso cammino dei pastori verso la Puglia. È lungo i percorsi tratturali che risaltano antichi borghi medievali, compatti e arroccati sulle alture, costruiti interamente in pietra viva, con case rinserrate le une alle altre come una muraglia a racchiudere i borghi in un’efficacissima cerchia difensiva; centri che hanno tratto la loro particolare ricchezza, evidente nella loro straordinaria qualità architettonica e nella diffusissima presenza di preziose testimonianze d’arte, soprattutto da una florida attività dell’allevamento. C’è poi un singolare tratto del paesaggio montano abruzzese, segnato dai terrazzamenti e dalle capanne in pietra a secco, opera paziente dei nostri antenati che tentarono di strappare fazzoletti di terra e piccoli pascoli alla montagna. I tholos, ancora oggi numerosissimi soprattutto sulla Majella, inseriscono a buon diritto l’Abruzzo tra le aree del bacino mediterraneo più segnate dalla presenza di costruzioni in pietra a secco, dalla primitiva ma efficace tecnica costruttiva.
Questo è l’Abruzzo montano: uno scrigno in cui sono conservati ambienti naturali unici, nel cuore dell’Italia centrale e perciò a due passi da ogni altra città della penisola; ambienti preziosi e protetti, ma che oggi vengono resi sempre meglio e sempre più intelligentemente fruibili per tanti tipi di turismo; ambienti sorprendenti e affascinanti, capaci di dare in modo vero il gusto dell’avventura, della scoperta, dell’intuizione originale. Insomma, una natura tutta da scoprire. Farlo è oggi ancora più facile, grazie anche alla professionalità degli accompagnatori di media montagna, delle guide alpine, delle guardie-parco e delle guardie forestali, delle cooperative di servizi turistici, e ovviamente grazie agli innumerevoli sentieri tracciati che consentono escursioni per tutti i gusti (a piedi, a cavallo, in mountainbike) e di tutte le difficoltà: dalla semplice passeggiata al trekking estremo, sino ai percorsi per disabili.
 
Volendo, nella stessa giornata si può passeggiare in montagna al mattino, fare un tuffo in mare nel pomeriggio e cenare sotto le stelle in campagna la sera.
Grazie ai suoi Parchi, la natura dell’Abruzzo è stata salvaguardata e può essere oggi apprezzata e visitata da tutti.
Questo impegno nella conservazione dell’ambiente e la grande estensione di territorio effettivamente ed efficacemente protetto hanno portato all’Abruzzo il meritato titolo di “regione verde d’Europa”.
 
ABRUZZO, REGIONE VERDE D’EUROPA
In Abruzzo la natura è davvero protetta, e da lungo tempo. Il Parco Nazionale d’Abruzzo (oggi denominato Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) venne istituito negli anni a cavallo tra 1922 e 1923 ed è divenuto il simbolo nazionale dell’impegno per la reale tutela dell’ambiente sull’Appennino. Ad esso si sono affiancati negli ultimi decenni altri due grandi Parchi Nazionali, quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello della Majella. La Regione ha quindi istituito il vasto Parco Regionale del Sirente-Velino e una fitta rete di Riserve Naturali, il cui numero supera oggi quota 30 ed è sempre in crescita.
L’impegno di salvaguardare il territorio è divenuto per l’Abruzzo un impegno irreversibile, che ha portato ad avere oggi oltre il 30% del territorio sottoposto a tutela. Da questo punto di vista i Parchi si sono rivelati non semplici recinzioni, ma strumenti concreti con cui la comunità regionale riconosce al territorio un valore intrinseco e irrinunciabile. Non a caso, l’Abruzzo è la regione italiana leader del progetto APE (Appennino Parco d’Europa), la complessa e organica iniziativa di protezione ambientale e di sviluppo sostenibile che mette in rete il sistema delle aree protette dell’intero Appennino, recependo nel modo più innovativo e strategico le direttive dell’Unione Europea.

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
L’area protetta, come dice il nome, tutela due massicci montuosi confinanti. Quello del Gran Sasso è assai frequentato da escursionisti, alpinisti e sciatori. Meno noti ma assai interessanti per gli escursionisti sono i Monti della Laga. Istituito nel 1995, il Parco ha una superficie di 148.935 ettari e interessa anche il Lazio e le Marche. Il Gran Sasso culmina nelle vette calcaree del Corno Grande, del Corno Piccolo, del Pizzo d’Intermesoli e del Monte Camicia, ospita il piccolo ghiacciaio del Calderone (che è il più meridionale d’Europa) ed è affiancato a sud dall’altopiano di Campo Imperatore. I Monti della Laga hanno un aspetto più dolce, sono ricchi di acque e ospitano splendide cascate. Una rete di centri visitatori, sentieri-natura e aree faunistiche è a disposizione del turista.
 
Parco Nazionale della Majella
Aspra e imponente, la Majella è ripida e compatta sul versante occidentale, si distende in alto nell’altopiano di Femmina Morta, ed è incisa sul versante orientale dai valloni più selvaggi d’Abruzzo: i canyon dell’Orfento, di Selva Romana, di Santo Spirito e della Val Serviera. Il Parco comprende anche la bastionata del Morrone e i Monti Pizi. Anche questo Parco fu istituito nel 1995 e, con una superficie di 74.095 ettari, interessa le province di L’Aquila, Chieti e Pescara. La montagna culmina nella vetta del Monte Amaro a 2793 metri.
 
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Nato nel 1922 il Parco è oggi in grado di attirare un milione di visitatori ogni anno. Oltre che nella fauna e nella flora, il suo fascino sta nell’aspra orografia delle montagne, nei suggestivi borghi, nelle necropoli italiche e romane e nei tratturi. Una rete di centri visitatori, sentieri-natura e aree faunistiche è a disposizione del turista. Si estende su 44.000 ettari e interessa, come spiega il nome, anche il Molise e il Lazio. I monti del Parco hanno un aspetto selvaggio e sono caratterizzati da forre, campi carsici e altopiani, cui si affiancano bei laghi come il Vivo, quello di Scanno e quello di Barrea.
 
Parco Regionale Sirente-Velino
Anche se meno alti rispetto alla Majella e al Gran Sasso, i massicci del Velino e del Sirente offrono al visitatore gli stessi motivi d’interesse dei complessi montuosi maggiori. Istituito nel 1989, il Parco Regionale si estende su 59.140 ettari, tutti in provincia dell’Aquila. I due massicci, entrambi calcarei, sono separati dall’altopiano delle Rocche, dai Piani di Pezza e dai Prati del Sirente, con campi carsici e pareti rocciose.
Belle le ampie gole di Celano e di San Venanzio, ma soprattutto le spettacolari grotte di Stiffe.
 
Quel che sorprende il visitatore alla sua prima esperienza di vacanza in Abruzzo è il fatto che nel breve volgere di poche decine di chilometri si passi dalle spiagge assolate alle alte vette e che spesso ambienti naturali selvaggi ed intatti, di assoluta bellezza, si trovino solo a poche decine di minuti di cammino dal comodo parcheggio.
 
Il fatto che la montagna abruzzese sia davvero facile e amica del turista si evince anche dalla grande disponibilità di sentieri e percorsi attrezzati, che includono anche ferrate per le alte quote, allestimenti escursionistici per diversamente abili e tracciati per vari tipi di sport, come le ippovie e gli itinerari off road in fuoristrada e moto enduro. I sentieri sono tanti e presenti in tutti gli ambienti di tutti i comprensori della montagna d’Abruzzo, ben assortiti e con vari gradi di difficoltà. Si inizia dai più facili, studiati per una rilassante passeggiata nei campi e tra i boschi adatta ai principianti, alle famiglie, ai bambini e agli anziani o a chi semplicemente vuole solo sgambettare e respirare aria pura nel verde. Ci sono poi quelli un po’ più difficili, che portano a quote più alte e richiedono un minimo di esperienza, attrezzatura e preparazione fisica per affrontare percorsi di qualche ora. Infine ci sono sentieri effettivamente impegnativi, destinati ai grandi appassionati della montagna, dotati di buona esperienza e preparazione atletica, che con la dovuta attrezzatura sono in grado di cimentarsi in escursioni e trekking che a volte impegnano l’intera giornata, e conducono in luoghi davvero particolari. In tutti i casi la rete di sentieri, gestita dal CAI, dai Parchi, dalle Riserve, o anche dalle amministrazioni locali, è in genere ben curata, con segnavia colorati posti strategicamente, dove serve avere indicazioni chiare sul percorso. In tutti i Centri Visita dei Parchi e presso i principali punti informativi nei paesi sono disponibili guide e mappe della rete dei sentieri. Perdersi sulle montagne abruzzesi è davvero difficile.

Abruzzo, un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio.
Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione.
I restauri di chiese e castelli...

Trekking in Abruzzo
La regione Abruzzo è innanzitutto terra di montagne.
Basta alzare lo sguardo verso l'interno da un punto qualsiasi della costa per incontrare la teoria ininterrotta di cime rocciose che si alzano verso il cielo: da nord verso sud sono i massicci della Laga, del Gran Sasso e della Majella.
Un fantastico mondo di alta quota che rappresenta la spina dorsale di roccia di questa regione e costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche francamente alpine), nel cuore dell’Italia e del Mediterraneo.

Sui monti d’Abruzzo
Il nobile e rude Gran Sasso con il suo chiaro calcare domina gli Appennini; appena sotto la parete nord del Corno Grande troviamo il Calderone, l’unico ghiacciaio dell’Appennino e il più meridionale d’Europa. A sud del massiccio si estende la sconfinata piana di Campo Imperatore, posta a 1800 metri di altitudine.
I Monti della Laga sono ricchi di sorgenti, corsi d’acqua e foreste. La Majella, legata al massiccio del Morrone, domina il paesaggio abruzzese innalzandosi tra il mare e la catena appenninica; da tempo immemorabile essa rappresenta per gli abruzzesi la montagna madre.

Abruzzo, regione verde d'Europa
In Abruzzo la natura è davvero protetta, e da lungo tempo. Il Parco Nazionale d’Abruzzo (oggi denominato Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) venne istituito negli anni a cavallo tra 1922 e 1923 ed è divenuto il simbolo nazionale dell’impegno per la reale tutela dell’ambiente sull’Appennino. Ad esso si sono affiancati negli ultimi decenni altri due grandi Parchi Nazionali, quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello della Majella. La Regione ha quindi istituito il vasto Parco Regionale del Sirente-Velino e una fitta rete di Riserve Naturali, il cui numero...
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