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Fortezza Museo delle Armi - Civitella del Tronto (Te) - Info Point Regione Abruzzo

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Fortezza Museo delle Armi - Civitella del Tronto (Te)

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel teramano
I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Teramo in Abruzzo

La Fortezza Museo delle Armi di Civitella del Tronto, situato all’interno dell’imponente fortezza che domina il borgo, è un luogo che racconta la storia militare e difensiva del territorio attraverso una vasta collezione di armi storiche. Fondato nel 1988, il museo si sviluppa su due piani ed è stato allestito in quello che un tempo era un magazzino dell’artiglieria. Qui i visitatori possono ammirare una serie di pezzi significativi, tra cui due falconetti da marina del Seicento, un obice del Settecento e vari cannoni da campagna, insieme a palle di cannone originali ritrovate durante i lavori di restauro, offrendo uno spunto affascinante sul passato bellico della zona. Al primo piano, il museo è organizzato in quattro sale tematiche, ognuna delle quali racconta un capitolo specifico della storia. La prima sala, dedicata al benefattore Giorgio Cucentrentoli di Monteloro, ospita una serie di oggetti legati alla storia risorgimentale, come ritratti di Savoia, Cavour e Garibaldi, oltre a documenti storici e uniformi, tra cui un elmo e una divisa dello Stato Pontificio. La sala successiva è interamente riservata alla memoria del Risorgimento e raccoglie armi appartenenti sia all’esercito sardo-piemontese che a quello borbonico, come baionette, fucili, sciabole e pistole, testimonianze di uno dei periodi più cruciali della storia italiana. Nel percorso espositivo, la terza sala ospita un interessante cippo confinario, una colonna di pietra che segnava il confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio nel 1846-47. Il cippo, decorato con il giglio dei Borbone e le chiavi incrociate del Papato, rappresenta un’importante testimonianza delle divisioni territoriali dell’epoca. La quarta sala è invece dedicata alle armi più antiche, con esemplari risalenti al Rinascimento, tra cui schioppi a miccia del Quattrocento e pistole a pietra focaia del Settecento. Le pareti sono adornate con riproduzioni di mappe storiche, che offrono un’affascinante visione della fortezza e del borgo nei secoli passati. La visita al Fortezza Museo delle Armi è un’esperienza che permette di immergersi nella storia di Civitella del Tronto e del suo ruolo strategico. Non solo gli oggetti esposti raccontano storie di battaglie e di guerre, ma anche la posizione della fortezza, che ha resistito a numerosi assedi, diventa un importante elemento di riflessione sulla difesa del territorio. Il museo rappresenta una meta imperdibile per chi desidera esplorare la storia militare del luogo e scoprire l’evoluzione delle tecniche di difesa e delle armi nel corso dei secoli.Musei e Mostre in Abruzzo:
Fortezza Museo delle Armi - Civitella del Tronto (Te). Situato all’interno della Fortezza di Civitella del Tronto, esiste dal 1988 ed è articolato su due piani. Al pianoterra, un tempo magazzino dell’artiglieria, sono posizionati due Falconetti da Marina del ‘600, un obice del ‘700 e due cannoni da campagna. All’interno di una teca ci sono palle di cannone originali, trovate sul posto durante il restauro. Salendo al primo piano si trovano quattro sale. La prima a destra è la sala Giorgio Cucentrentoli di Monteloro, intitolata al signore che ha donato gli oggetti esposti. Presenta ritratti dei Savoia, di Cavour e di Garibaldi, documenti riferibili agli stessi nonché un elmo ed una divisa dello Stato Pontificio. Dall’altra parte, la seconda sala, definita risorgimentale, ospita quattro grandi teche contenenti baionette, fucili, sciabole e pistole, sia dell’esercito sardo-piemontese sia dell’esercito borbonico. In fondo alla parete di sinistra, in corrispondenza del quinto arco è affissa una stampa raffigurante l’assedio subìto da Civitella del Tronto nel 1557, condotto dalle truppe franco-pontificie. Tale stampa fornisce una ricostruzione credibile delle fortificazioni esistenti a Civitella intorno alla metà del ‘500. Proseguendo fino al centro della terza sala, è possibile scorgere un cippo confinario, ossia una delle piccole colonne di pietra che furono poste lungo la linea di confine tra Regno delle Due Sicilie e Stato Pontificio negli anni 1846-47; da notare la presenza del giglio, simbolo dei Borbone, e delle chiavi incrociate, simbolo del Papato, incisi su due lati opposti, mentre il numero 609 è il numero progressivo che identificava il cippo. La sala successiva, la quarta, è definita rinascimentale e qui sono esposte le armi più antiche della collezione, tra cui schioppi a miccia del ‘400 e pistole a pietra focaia del ‘700; alle pareti si possono osservare riproduzioni di mappe della fortezza e del borgo sottostante, realizzate in epoche differenti e conservate in originale nell’Archivio di Stato di Vienna, la Biblioteca Nazionale e l’Archivio di Stato di Napoli. Da non perdere: gli schioppi a miccia del ‘400 e pistole a pietra focaia del ‘700, nonché mappe originali sulla storia del complesso fortificato. Fortezza Museo delle Armi - Civitella del Tronto (Te)
Largo Vinciguerra, Civitella del Tronto (Te)
Tel.: +039 351.5355800

Il Fortezza Museo delle Armi di Civitella del Tronto, fondato nel 1988, è situato all’interno dell’imponente Fortezza che sovrasta il paese, un luogo simbolo della storia militare e della difesa del territorio. Il museo è articolato su due piani e raccoglie una vasta collezione di armi storiche che testimoniano il passato militare della regione, dalla preistoria fino all’epoca moderna. Al piano terra, in quello che un tempo era il magazzino dell’artiglieria, si possono ammirare pezzi straordinari, come due Falconetti da Marina del Seicento, un obice del Settecento e diversi cannoni da campagna. Una teca custodisce anche delle palle di cannone originali, ritrovate durante i restauri della fortezza, offrendo ai visitatori un’affascinante testimonianza di epoche lontane.
Salendo al primo piano, il museo si sviluppa in quattro sale tematiche che raccontano momenti cruciali della storia militare italiana e internazionale. La prima sala, dedicata al benefattore Giorgio Cucentrentoli di Monteloro, presenta una serie di oggetti legati alla storia risorgimentale, tra cui ritratti di Vittorio Emanuele II, Cavour e Garibaldi, oltre a documenti e uniformi storiche, come un elmo e una divisa dello Stato Pontificio. La seconda sala è interamente dedicata al Risorgimento e ospita armi appartenenti sia all’esercito sardo-piemontese che a quello borbonico, con baionette, fucili, sciabole e pistole esposti in teche. Un’importante testimonianza storica nella stessa sala è una stampa che riproduce l'assedio di Civitella del Tronto nel 1557, condotto dalle truppe franco-pontificie, che offre una ricostruzione visiva delle fortificazioni del tempo.
Proseguendo nel percorso espositivo, la terza sala ospita un cippo confinario risalente al 1846-47, una piccola colonna di pietra che segnava il confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio. Il cippo, decorato con il giglio simbolo dei Borbone e le chiavi incrociate simbolo del Papato, è un raro esempio di come la geografia politica si riflettesse nei segni materiali del territorio. La quarta e ultima sala del museo è dedicata al Rinascimento e conserva alcune delle armi più antiche della collezione, tra cui schioppi a miccia del Quattrocento e pistole a pietra focaia del Settecento. Alle pareti, sono esposte riproduzioni di mappe storiche della fortezza e del borgo, che offrono uno spunto di riflessione sulla posizione strategica del sito e sul suo sviluppo nel corso dei secoli.
Il Fortezza Museo delle Armi di Civitella del Tronto è una meta imperdibile per gli appassionati di storia militare, non solo per la qualità e l’importanza delle armi esposte, ma anche per il suo legame con gli eventi storici cruciali che hanno segnato il territorio. La visita al museo offre un’esperienza coinvolgente e istruttiva, permettendo di immergersi nelle complesse vicende storiche che hanno segnato la nascita e l’evoluzione della fortezza e delle sue funzioni difensive.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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