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Altri musei minori in Provincia de L'Aquila - Info Point Regione Abruzzo

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Altri musei minori in Provincia de L'Aquila

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nell'Aquilano
I Musei minori, le Pinacoteche, le Mostre e le Raccolte minori della Provincia de L'Aquila - Abruzzo

I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.

  • Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale di Crecchio (Aq)
  • Museo Civico di Sulmona (Aq)
  • Museo dell'orso a Gagliano Aterno (Aq)
  • Museo del lupo appenninico a Civitella Alfedena (Aq)
  • Museo del merletto a tombolo a Pescocostanzo (Aq)
  • Museo Antinum a Civita d’Antino (Aq)
  • Museo civico archeologico a Collelongo (Aq)
  • Museo tecnologico di Telespazio a Ortucchio (Aq)
Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale di Crecchio (Aq)
Il Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale si trova nel Castello Ducale di Crecchio, in provincia di Chieti, ed è un punto di riferimento fondamentale per lo studio della storia antica e medievale della regione. Il museo ospita una vasta collezione di reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati dalla Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo in collaborazione con l’Archeoclub di Crecchio, che hanno avuto luogo tra il 1988 e il 1991 in una villa romano-bizantina situata nella località di Vassarella. Questi scavi hanno portato alla luce una serie di oggetti di uso quotidiano, come scodelle, lucerne, anfore e ceramiche, tra cui la tipica ceramica "tipo Crecchio", oltre a vasellame in bronzo e preziosi reperti in legno.
I reperti rinvenuti nella villa testimoniano una fitta rete di scambi commerciali tra l’Abruzzo bizantino e l’Oriente, in particolare con l’Egitto copto. Questi oggetti permettono di ricostruire le vicende storiche dell'Abruzzo frentano durante il periodo di dominio bizantino, tra il VI e il VII secolo d.C. La collezione del museo si arricchisce ulteriormente con reperti provenienti da altre località abruzzesi, come la famosa tabula patronatus del 383 d.C., rinvenuta nei pressi di San Salvo. Questo documento attesta il conferimento al nobile Aurelio Evagrio Onorio del patronato della città di Cluviae (Piano Laroma-Casoli), un importante esempio di amministrazione romana.
Un altro aspetto interessante del museo è la documentazione della guerra Greco-Gotica che devastò l’Abruzzo nell'inverno del 537-538 d.C. I reperti, tra cui un elmo ostrogoto in rame dorato e ferro, rinvenuto presso Torricella Peligna, offrono uno spunto significativo per comprendere le dinamiche belliche del periodo. La sala Alberto Carlo Fraracci, infine, ospita una collezione etrusca donata nel 1995 dalla famiglia Fraracci all'Archeoclub di Crecchio, aggiungendo ulteriore valore storico e culturale alla visita del museo, che rappresenta un’importante risorsa per gli appassionati di storia antica e medievale.
Museo Civico di Sulmona (Aq)
Il Museo Civico della Santissima Annunziata di Sulmona è un'importante istituzione culturale situata nel cuore della città abruzzese. Ospitato in un edificio storico che un tempo era un convento, il museo raccoglie una vasta collezione di opere d'arte e reperti archeologici che raccontano la storia della città e del territorio circostante. La struttura si distingue per la sua architettura e per l'atmosfera che permette ai visitatori di immergersi nella storia di Sulmona, dalle origini romane fino ai periodi medievali e rinascimentali.
All'interno del museo, le opere esposte spaziano dalla pittura alla scultura, offrendo uno spaccato della produzione artistica locale. Tra le opere di maggior rilievo ci sono i dipinti di scuola aquilana, sculture in legno e terracotta, oltre a manufatti provenienti dalle necropoli della zona. Un'attenzione particolare è riservata all'arte sacra, con pezzi che testimoniano la forte tradizione religiosa di Sulmona e della regione. Il museo ospita anche una collezione di ceramiche e oggetti artigianali che riflettono la vita quotidiana dei secoli passati.
Il Museo Civico della Santissima Annunziata rappresenta quindi un punto di riferimento per chi desidera scoprire la storia, l'arte e la cultura di Sulmona e dell'Abruzzo. Grazie alla sua posizione centrale e alla ricchezza del suo patrimonio, il museo attira visitatori da tutto il mondo, offrendo una panoramica unica sulle tradizioni artistiche e storiche della regione. La visita è un'occasione imperdibile per approfondire la conoscenza di un territorio che, con la sua bellezza naturale e il suo patrimonio culturale, ha molto da offrire.
Museo dell'orso a Gagliano Aterno (Aq)
Il Museo dell'Orso di Gagliano Aterno, in provincia dell'Aquila, è ospitato all'interno del suggestivo chiostro dell'ex monastero di Santa Chiara. Questo spazio museale è dedicato alla valorizzazione della fauna locale, con particolare attenzione all'orso bruno marsicano, simbolo del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino. Il museo rappresenta un punto di riferimento per la sensibilizzazione ambientale e la conoscenza della biodiversità del territorio.
La sede originaria del museo, situata nel centro storico di Gagliano Aterno, fu istituita a seguito del ritrovamento di un esemplare di orso bruno marsicano. A causa dei danni subiti durante il terremoto dell'Aquila del 2009, il museo è stato trasferito nella nuova sede all'interno dell'ex monastero, inaugurata nel 2011. La struttura è gestita dal Corpo Forestale dello Stato ed è utilizzata per attività didattiche e di formazione ambientale, accogliendo spesso scolaresche e gruppi di visitatori interessati alla conoscenza della fauna locale.
Uno degli elementi di maggiore interesse del museo è l'esemplare imbalsamato di orso bruno marsicano, recuperato nel 1995 nell'area del Parco Sirente-Velino, conservato in ottimo stato. Il percorso espositivo comprende inoltre un diorama che riproduce l'habitat naturale della fauna locale, pannelli informativi sulla storia e le caratteristiche geologiche e morfologiche del territorio e una collezione di reperti ossei faunistici. L'allestimento consente ai visitatori di approfondire il legame tra l'ambiente naturale e le specie che popolano questa preziosa area protetta.
Museo del lupo appenninico a Civitella Alfedena (Aq)
Il Museo del Lupo Appenninico di Civitella Alfedena, in provincia dell'Aquila, è uno spazio naturalistico dedicato alla tutela e alla conoscenza di uno degli animali simbolo del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Situato nel suggestivo borgo medievale, il museo offre un percorso espositivo che approfondisce la biologia, le abitudini di vita e il rapporto tra il lupo e l'uomo, con particolare attenzione alla convivenza con le comunità locali.
Inaugurato nel 1976 all'interno di un'antica stalla ristrutturata, il museo è parte integrante del centro visita del Parco Nazionale. L'allestimento comprende diorami, mostre fotografiche e pannelli informativi che illustrano il ciclo di vita del lupo appenninico in tutte le stagioni, fornendo una visione completa di questo predatore. Tra gli elementi più significativi esposti vi sono uno scheletro ricomposto e un esemplare imbalsamato, che permettono di osservare da vicino l'anatomia dell'animale.
All'esterno del museo si trova un'area faunistica dove vengono ospitati lupi feriti o non più in grado di sopravvivere in natura, offrendo loro un ambiente protetto. In un'area adiacente, separata dalla precedente, vivono alcuni esemplari di lince. Il centro visita dispone inoltre di un'area esterna attrezzata, connessa ai sentieri natura, che accoglie scolaresche e gruppi di turisti per attività didattiche e di sensibilizzazione ambientale.
Museo del merletto a tombolo a Pescocostanzo (Aq)
Il Museo del Merletto a Tombolo di Pescocostanzo, situato all'interno del prestigioso Palazzo Fanzago, celebra una delle tradizioni artigianali più antiche e raffinate del territorio abruzzese. Questa arte, tramandata di generazione in generazione, rappresenta un elemento distintivo della cultura locale, testimoniando la maestria delle merlettaie del borgo.
Le origini del tombolo a Pescocostanzo risalgono alla seconda metà del XIV secolo, quando, a seguito del terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456, giunsero nel paese maestranze lombarde che introdussero varie tradizioni artigianali. Tra queste, la lavorazione della filigrana in oro, della pietra, del ferro battuto e, soprattutto, del merletto, che nel corso dei secoli si è affermato come una delle eccellenze locali.
 Per preservare e valorizzare questa tradizione, negli anni Novanta il Comune di Pescocostanzo ha istituito presso Palazzo Fanzago la Scuola per il Tombolo e la Mostra Museo Mercato dell'Artigianato. La scuola offre una formazione completa, dalla progettazione del disegno alla scelta dei materiali, fino alla realizzazione del merletto. Il museo, invece, accompagna il visitatore alla scoperta delle fasi di lavorazione e degli strumenti utilizzati, con una ricca esposizione di merletti antichi, provenienti da collezioni private e corredi ecclesiastici.
Museo Antinum a Civita d’Antino (Aq)
Il Museo Antinum, situato a Civita d'Antino in provincia dell'Aquila, è un museo archeologico dedicato all'antica città di Antinum. Ospitato nei locali dell'ex chiesa di Santa Maria, il museo sorge su un contrafforte che domina la valle Roveto, offrendo un contesto suggestivo per la scoperta del passato del territorio. L'istituzione è intitolata a Domenico e Francesco Ferrante, tra i primi studiosi e conservatori dei reperti locali, e rappresenta un importante punto di riferimento per la conoscenza della storia e della cultura dell'area.
La nascita del museo risale al 1995, con l'idea di valorizzare il patrimonio archeologico della zona. Ufficialmente istituito con legge regionale nel 1998, lo spazio museale è stato inaugurato l'11 aprile 2015 dopo un lungo processo di restauro e adeguamento che ha coinvolto la Regione Abruzzo, la Soprintendenza Archeologia, l'amministrazione comunale e alcune associazioni locali. Prima dell'apertura definitiva, i reperti venivano esposti temporaneamente presso l'ex scuola materna di via Genova in occasione di eventi culturali.
La collezione del museo comprende reperti databili tra il III secolo a.C. e il III secolo d.C., tra cui ex voto in terracotta, corredi funerari, monete, vasellame e statuette bronzee, come la raffigurazione di Diana proveniente da Corcumello. Particolare rilievo assumono le epigrafi funerarie rinvenute in località La Caùta, trascritte per la prima volta nel XIX secolo dal celebre epigrafista Theodor Mommsen. Il museo espone anche una riproduzione della lamina bronzea di Antino, con iscrizione in lingua marsa dedicata alla dea Vesuna, il cui originale è conservato al museo del Louvre di Parigi. Oltre alla sezione archeologica, il museo ospita mostre, conferenze e attività divulgative, con particolare attenzione alla scuola di pittura scandinava di Kristian Zahrtmann e al patrimonio culturale della valle Roveto.
Museo civico archeologico a Collelongo (Aq)
Il Museo Civico Archeologico di Collelongo, situato nel palazzo Botticelli, rappresenta un importante punto di riferimento per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Vallelonga. La sezione archeologica del museo (MAC) è stata inaugurata ufficialmente nel 1985, mentre la sezione etnografica, dedicata alla civiltà contadina e alle tradizioni locali, è stata istituita nel 1999. La struttura museale offre un viaggio attraverso la storia del territorio, con reperti che testimoniano la presenza umana dall'epoca italica fino all'età imperiale romana.
La collezione archeologica comprende manufatti rinvenuti a partire dagli anni Sessanta nella convalle di Amplero, tra cui reperti provenienti da acropoli, ocres e necropoli, databili tra il VI secolo a.C. e il I secolo d.C. Tra gli oggetti esposti spicca la copia del letto di Amplero, riprodotta in legno di pero dai Fratelli Fubelli di Roma, il cui originale rivestito in osso è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo di Villa Frigerj a Chieti. Ogni reperto contribuisce a ricostruire la vita quotidiana e le pratiche funerarie delle antiche popolazioni marsicane.
Arricchito nel 2015 con nuovi reperti emersi dalle campagne di scavo, il museo dispone di una postazione multimediale che permette ai visitatori di approfondire la conoscenza del territorio e della storia della Marsica durante il periodo italico. Il museo svolge anche una funzione educativa e divulgativa, ospitando mostre temporanee, laboratori didattici e conferenze che coinvolgono scuole e visitatori di tutte le età.
Museo tecnologico di Telespazio a Ortucchio (Aq)
Il Museo Tecnologico di Telespazio, situato all'interno del Centro Spaziale del Fucino nel comune di Ortucchio (Aq), rappresenta una testimonianza significativa della storia delle telecomunicazioni spaziali in Italia. Ideato nel 1968, il museo è stato ufficialmente aperto al pubblico nel 1986. La sua realizzazione è avvenuta attraverso il riutilizzo e l'adeguamento di vecchi camioncini, impiegati negli anni Sessanta come postazioni mobili per il collaudo delle prime antenne sperimentali, utilizzate nei pionieristici ponti radio-televisivi tra l'Italia e gli Stati Uniti.
La collezione museale comprende una vasta documentazione cartacea e multimediale che illustra la nascita e l'evoluzione delle telecomunicazioni satellitari. Tra le apparecchiature esposte figurano telescriventi a combinatore telefonico, batterie per il servizio elettrico, bobinatrici, equalizzatori, multiplatori analogici, server, display e unità di controllo delle antenne. Questi dispositivi, ormai obsoleti, testimoniano il rapido sviluppo tecnologico che ha caratterizzato il settore delle telecomunicazioni negli ultimi decenni.
Incluso dal 2022 nel sistema museale tecnologico e archivistico della Fondazione Leonardo, il museo è visitato da professionisti del settore, scolaresche e appassionati di tecnologia. Dotato di una sala conferenze per incontri e seminari, il museo si trova nel settore meridionale del Centro Spaziale del Fucino. A completare l'esposizione, dal 1978 è presente una sezione della poppa della nave Elettra di Guglielmo Marconi, con elica e timone, donata dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni come omaggio al padre della radio.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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