L'Abruzzo con i suoi "saperi e sapori"
Mare e Monti > Montagna d'inverno

Nessuna regione italiana ha fatto negli ultimi anni progressi altrettanto importanti in materia di vini, come l’Abruzzo.
A testimoniarlo, oltre al crescente interesse che incontrano i vini DOC abruzzesi (bianchi, rossi e rosati) sui mercati di tutta Europa, sono i numerosi premi e riconoscimenti internazionali raccolti negli ultimi anni dai migliori produttori della regione.
PRODOTTI ALIMENTARI
- I vini
I vitigni tradizionali dell’Abruzzo sono il Trebbiano d’Abruzzo tra i bianchi e il Montepulciano d’Abruzzo tra i rossi. Accanto ad essi, più di recente è stato operato il recupero di varietà minori (Passerina, Pecorino, Cococciola). Le zone di produzione più importanti sono ai piedi delle catene montuose, come la valle del Pescara, tra Popoli e il capoluogo, le colline pedemontane di Teramo, Pescara e Chieti, la conca peligna e quella di Ofena. L’elenco dei vini DOC della regione include il rosso Montepulciano d’Abruzzo (che conta anche la tipologia Cerasuolo, rosata), profumato e dal sapore asciutto e robusto, il Trebbiano d’Abruzzo, asciutto e dal delicato profumo, e il Controguerra, nelle sue varie versioni di bianco e di rosso, specifico di una precisa area del Teramano.
- L’olio extravergine di oliva
Le inconfondibili sagome degli ulivi sono una presenza consueta tra i dolci paesaggi delle colline delle province di Teramo, Pescara e Chieti. L’Abruzzo produce tre tipologie di olio extra-vergine di oliva DOP che reggono il confronto con i migliori oli italiani: la DOP Aprutino-Pescarese, prodotta prevalentemente nel cosiddetto “triangolo d’oro” di Loreto Aprutino, Pianella e Moscufo e sulle colline della Val Pescara; la DOP Colline Teatine prodotta in provincia di Chieti (dove si concentra circa il 65% della produzione regionale), con le due sottozone Frentana e Vastese; ultima nata è la DOP Pretuziano-Colline Teramane.
Di grande qualità seppur limitata a causa delle altitudini, la produzione olivicola in provincia di L’Aquila. L’olio abruzzese è generalmente di grande sapore, di bassa acidità e ricco di polifenoli che rendono durevole il prodotto nel tempo e assicurano sostanze importanti per l’alimentazione e per la salute.
Pur nella diversità delle varietà e delle zone, ha profumi fruttati fragranti e un gusto equilibrato, che ne favoriscono l’utilizzo in ogni cottura ma che si esaltano nell’utilizzo a crudo direttamente sulla tavola.
- La pasta
L’Abruzzo ospita una delle capitali mondiali della produzione di pasta. È Fara San Martino, il borgo ai piedi del versante orientale della Majella dove la presenza delle purissime acque della montagna ha favorito fin da tempi remoti l’insediamento di una fiorente industria specializzata, che raggiunge con i suoi notissimi e rinomati prodotti i mercati di tutto il mondo.
- I salumi
La lavorazione del maiale, diffusa in ogni parte della regione, porta alla preparazione di una larga varietà di insaccati, a iniziare dalle onnipresenti salsicce, con la tipica e saporita varietà di fegato.
Tra i più tipici segnaliamo i prosciutti affumicati di Introdacqua e Cansano, le saporite mortadelline di Campotosto note come coglioni di mulo, la morbida ventricina teramana da spalmare sul pane e la strepitosa ventricina vastese, un salume stagionato di grossa pezzatura, profumato di peperone rosso e finocchio selvatico e dal sapore soavemente piccante. La soppressata dall’aroma fragrante e dal sapore dolce e delicato è un altro vanto della produzione abruzzese insieme al salsicciotto di Pennapiedimonte e al salsicciotto frentano, che è considerato tra i più magri insaccati di maiale. Un posto di rilievo meritano pure il salame Aquila e il salame abruzzese.
- I formaggi
Da millenni, l’allevamento più diffuso in Abruzzo è quello ovino. I formaggi pecorini, freschi e stagionati, e la ricotta di pecora, rappresentano perciò una delle componenti essenziali della tavolozza gastronomica abruzzese. Nell’Abruzzo montano ogni area, ogni paese ha il suo pecorino. Sono tuttavia da segnalare le eccellenze del pecorino di Farindola, unico perché prodotto con caglio suino, il canestrato di Castel del Monte (compatto e stagionato) e il marcetto di Castel del Monte (un pecorino degradato da larve in fase di stagionatura, che diviene pertanto morbido, spalmabile, dal gusto notevolmente piccante: un prodotto molto particolare, per veri estimatori).
Con il latte bovino (a volte misto con latte di capra) sono invece preparate le tradizionali scamorze, da mangiare crude o cotte sulla brace o al forno. Sugli Altipiani Maggiori, e in particolare nella zona di Rivisondoli e Pescocostanzo, si preparano caciocavalli di strepitosa qualità, prodotti con latte crudo dei bovini locali che pascolano liberi sulle brughiere d’alta quota.
- I tartufi e lo zafferano
L’Abruzzo è un fortissimo produttore di tartufi, endemici nei boschi della regione in tutte le loro varietà più pregiate. Le principali zone di raccolta sono la Marsica, il Teramano, la media Val di Sangro. L’altopiano di Navelli, tra i massicci del Gran Sasso e del Sirente, è invece da secoli l’area di produzione dello zafferano aquilano in stimmi interi, ritenuto il migliore al mondo.
- Le carni
Come per i formaggi, le carni ovine hanno un ruolo importantissimo nella gastronomia abruzzese. Le carni d’agnello e di castrato (maschio adulto di pecora) cotte sulla brace o al forno sono le più comuni. Diffusissimi e di grande successo sono gli arrosticini, sottili spiedini di carne ovina cotti sulla carbonella. Di preparazione più complessa sono l’agnello incaporchiato, accompagnato da patate arrosto, le trippette di agnello e le matassine o torcinelli, preparate con frattaglie di agnello e pancetta avvolte nella rizza (il grasso delle interiora) e cotte allo spiedo. Antichi piatti tipici della montagna abruzzese sono l’ottimo stufato noto come pecora alla cottora nell’Aquilano e pecora alla callara nel Teramano.
Tra le specialità tradizionali a base di altre carni meritano di essere citate la ‘ndocca ‘ndocca di maiale (che include muso, piedini, costata e cotica), uno spezzato povero molto elaborato, e il tacchino alla canzanese, una raffinata preparazione in gelatina di origine francese.
- Vegetali
Nei campi pietrosi della montagna aquilana si producono l’orzo, le ottime lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, la cicerchia di Navelli e il farro. L’aglio rosso di Sulmona è noto da secoli per le sue proprietà curative. Tra le molte verdure spontanee utilizzate in cucina meritano di essere citati gli òrapi, saporiti spinaci selvatici usati per la preparazione di paste e frittate. Ottimi anche i funghi, soprattutto porcini, raccolti in particolare nei boschi dei Monti della Laga e le autunnali castagne della Laga e della valle Roveto.
- Miele
Ottimo e profumato, il miele viene prodotto quasi ovunque nelle valli d’Abruzzo, che ne è un fortissimo produttore. Tipica della regione è la produzione specializzata di mieli monovarietali.
- Liquori
Tra i distillati prodotti con le erbe delle montagne d’Abruzzo il più noto è il fortissimo Centerbe (72 gradi!) di Tocco da Casauria, località sita ai piedi della Majella, cui si affiancano la genziana e la ratafià, profumatissimo e leggero liquore di amarene.
L’ARTIGIANATO ARTISTICO
Come tutte le regioni affacciatesi solo da un cinquantennio alla modernità, anche l’Abruzzo conserva una ricca e variegata tradizione artigiana: ferro battuto e rame, tessuti e merletti, arti del legno e della pietra, oreficeria e maiolica. Fra tutte le espressioni dell’artigianato artistico, primeggiano per originalità e qualità altissima soprattutto l’oreficeria e le arti del merletto e della maiolica. A Pescocostanzo e a Scanno si producono raffinatissimi merletti al tombolo e splendidi gioielli in oro e argento, modellati su antichi disegni e spesso lavorati in filigrana, fra i quali si ricorda la famosa presentosa, il medaglione simbolo d’amore per le donne abruzzesi.
La maiolica, altra produzione tipica dell’Abruzzo sin dal Medioevo, ha la sua capitale in Castelli, che è stato per secoli uno dei più importanti centri di produzione d’Europa; i suoi pezzi rinascimentali e barocchi, un tempo ricercati e ambiti dalle principali corti principesche d’Europa, arricchiscono oggi le collezioni dei più importanti musei del mondo. Oggi Castelli vanta decine di botteghe, e una produzione viva e di altissima qualità.


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