Tradizioni e Artigianato dell’Abruzzo: Il tessitore di tutti i colori: l'Abruzzo e l'arte della seta
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L'Abruzzo e la Lavorazione della Seta. Nel Settecento, l'arte della bachicoltura ebbe una forte diffusione in Abruzzo, in particolare a Roccamontepiano (CH), dove molti abitanti si dedicarono alla coltivazione del gelso e all’allevamento dei bachi da seta. Questa attività si estese rapidamente nella provincia di Chieti, specialmente a Notaresco (TE), dove i mercanti del Teramano, pronti a pagare somme ingenti, acquistavano gran parte dei bozzoli prodotti, che venivano poi esportati, principalmente nello Stato Pontificio. L’allevamento dei bachi da seta era un processo laborioso e delicato: le foglie di gelso venivano utilizzate per nutrire i bachi, che si alimentavano fino a formare il loro bozzolo, avvolgendo il corpo con un lungo filo di seta prodotto da loro stessi. Per preservare l’integrità del filamento, la crisalide veniva fatta morire prima che il baco si trasformasse in farfalla. La seta veniva poi dipanata e avvolta in mattasse nelle filande, per essere trasformata in tessuti.
Nel corso dell'Ottocento, la lavorazione della seta divenne sempre più diffusa in Abruzzo, unendo tradizione e innovazione. Le tecniche di tessitura, tramandate in segreto dai maestri artigiani, garantivano la creazione di manufatti esclusivi e raffinati. I tessitori, veri e propri artisti, custodivano gelosamente i segreti della lavorazione della seta, realizzando tessuti unici, apprezzati anche fuori dai confini regionali. Tra i più noti artigiani abruzzesi, emerge la figura di Giuseppe Lisio, nato a Roccamontepiano nel 1870, che divenne celebre per la sua abilità nel tessere sete pregiate. Dopo aver lavorato in alcune delle migliori industrie seriche, Lisio aprì la sua attività a Firenze, dove perfezionò l’arte della tessitura su telai manuali. La sua produzione di tessuti di seta, realizzati con straordinarie tecniche di tintura e tessitura, fu molto apprezzata dalla nobiltà e dalla clientela colta.
Giuseppe Lisio, soprannominato "Il grandissimo maestro dei licci e tessitore di tutti i colori" da Gabriele d'Annunzio, divenne una leggenda nel mondo della seta, tanto che la sua produzione di velluto, che richiedeva due mesi di lavoro per la sola programmazione del telaio, veniva considerata unica al mondo. Questo velluto combinava sette tinte lucide e opache, creando veri e propri dipinti in seta. Lisio aprì negozi a Firenze, Milano, Roma, Venezia e Parigi, portando l'arte della seta abruzzese in Europa. Nel 1971, sua figlia Fidalma fondò la Fondazione dell'Arte della Seta, con l’intento di preservare e tramandare le tecniche tradizionali di tessitura a mano, mantenendo vivo il patrimonio artigianale.
Un altro grande protagonista della bachicoltura abruzzese fu Vincenzo Mapei, nato a Nocciano (PE) nel 1806, che fondò un importante allevamento di bachi da seta e una filanda nel suo paese. Oltre alla sua attività imprenditoriale, Mapei scrisse numerosi testi sull’arte della bachicoltura e vinse un prestigioso premio all'Esposizione Internazionale di Parigi nel 1856 per i tessuti prodotti nella sua filanda. Oggi, la sua azienda continua a essere un punto di riferimento nel settore, organizzando laboratori e giornate formative per diffondere la conoscenza della sericoltura e della tintura naturale. Anche l’antico lanificio Merlino di Taranta Peligna, pur essendo un piccolo esempio, conserva ancora la tradizione delle “ferrandine”, coperte leggere in seta, parte integrante del corredo tradizionale delle spose abruzzesi. Le sete utilizzate per i costumi tradizionali e i paramenti liturgici, ancora oggi esposti in chiese e musei abruzzesi, sono testimonianza del valore inestimabile di questa tradizione, che ha reso l'Abruzzo un fulcro dell'arte serica.


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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...

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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...

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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...