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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Peltium – Navelli (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Peltium – Navelli (Aq) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia AQ
I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

Il sito archeologico di Peltium si trova nella piana di Navelli, tra i comuni di Prata d’Ansidonia e San Pio delle Camere, e la sua fondazione risale alla metà del I secolo a.C. La città, che ebbe una notevole importanza in epoca romana, è stata oggetto di numerosi scavi a partire dagli anni '80. Le prime ricerche, condotte tra il 1983 e il 1985, hanno portato alla luce le mura di cinta nell'area meridionale del sito, gettando luce sulla struttura difensiva della città. Tra il 1986 e il 1996 sono proseguite le indagini, che hanno rivelato importanti strutture, tra cui un tratto delle mura occidentali con una porta a doppio fornice, un tempio con porticus a tre bracci e parte del teatro. Questo lavoro ha anche permesso il consolidamento delle scoperte, favorendo una maggiore comprensione del sito. Le prime indagini sono state realizzate grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica, l’Università degli Studi La Sapienza e altri enti locali, sotto la direzione del professor Paolo Sommella. Durante queste campagne iniziali, sono stati esplorati il tempio forense e alcune aree residenziali, ma molte strutture sono state successivamente ricoperte per preservarle, a causa delle risorse limitate destinate al restauro e alla conservazione. La ricerca ha portato alla scoperta di numerosi elementi architettonici che testimoniano la grandezza della città romana di Peltium, un'importante realtà urbanistica dell'epoca. Nel corso degli anni, altre campagne di scavo, condotte sotto la direzione di Adele Campanelli, hanno ulteriormente arricchito la comprensione del sito, rendendo visibili nuove parti delle mura e approfondendo la conoscenza del teatro. Un altro elemento di interesse è la scoperta di un apprestamento fortificato di epoca medievale, che suggerisce un'evoluzione dell'area anche dopo il declino dell'Impero Romano. Il lavoro di valorizzazione ha permesso di rendere fruibili queste strutture al pubblico, dando un'importante chiave di lettura della vita in epoca romana, così come della continuità dell'insediamento nel corso dei secoli. A partire dal 2000, le ricerche sono state riprese nell'ambito di un progetto europeo sotto la direzione di Paolo Sommella e, dal 2001, le campagne di scavo didattico sono state condotte dalla prof.ssa Luisa Migliorati. L’attenzione si è concentrata su vari aspetti della vita urbana di Peltium, inclusa la necropoli preromana situata all’esterno delle mura nord-occidentali. Le ricerche hanno permesso di ottenere nuovi dati, arricchendo il quadro storico e archeologico di questo affascinante sito. Oggi, grazie ai numerosi interventi di scavo e valorizzazione, Peltium rappresenta una delle realtà archeologiche più significative della regione, offrendo ai visitatori una visione completa della sua storia, dalla fondazione alla sua evoluzione nel corso dei secoli.
Siti Archeologici in Abruzzo:
Il sito archeologico di Peltium – Navelli (Aq). La fondazione di Peltuinum si colloca intorno alla metà del I secolo a.C., nella piana di Navelli, esattamente tra gli attuali comuni di Prata d’Ansidonia e San Pio delle Camere. Le prime campagne di studio furono avviate tra il 1983 e il 1985, in collaborazione della Soprintendenza con l’Università degli Studi La Sapienza e portarono alla luce per prime le mura di cinta nell’area meridionale. Tra il 1986 e il 1996 una seconda serie di campagne di scavo, condotta dalla Soprintendenza Archeologica si è conclusa con lavori di consolidamento e valorizzazione delle strutture emerse in seconda battuta, rendendo leggibili un tratto delle mura occidentali con la porta a doppio fornice, il tempio con porticus a tre bracci e parte del teatro. Le prime indagini sulla città romana vennero effettuate tra il 1983 e il 1985 dalla Cattedra di Topografia dell’Italia antica dell’Università “La Sapienza” di Roma (prof. Paolo Sommella), insieme alla Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, la Comunità Montana della Piana di Navelli ed Enti locali. Le campagne di scavo hanno interessato il tempio forense e parte del teatro; varie strutture abitative vennero scavate e ricoperte, considerando il notevole impegno finanziario indispensabile per il restauro e la conservazione in vista. Tra il 1986 e il 1996 una seconda serie di campagne di scavo, condotta dalla Soprintendenza Archeologica (Adele Campanelli), si è conclusa con lavori di consolidamento e valorizzazione delle strutture emerse, rendendo leggibili un tratto delle mura occidentali con la porta a doppio fornice, il tempio con porticus a tre bracci e parte del teatro edificato sulla terrazza naturale a quota inferiore, oltre un apprestamento fortificato di età medievale. Le ricerche della Cattedra di Urbanistica antica di Roma sono state poi riprese nel 2000 e 2001 da Paolo Sommella nell’ambito di un progetto europeo. Dal 2001 le annuali campagne di scavo didattico e la ricerca sulla città sono condotte dalla prof.ssa Luisa Migliorati. Nel 2009 la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo (Vincenzo D’Ercole) ha condotto una campagna di ricerca nella necropoli preromana, all’esterno del settore nord occidentale delle mura. Peltium – Navelli (Aq)

Il sito archeologico di Peltium, situato nella piana di Navelli, tra i comuni di Prata d'Ansidonia e San Pio delle Camere, ha una fondazione che risale alla metà del I secolo a.C. Le prime indagini sul sito sono state avviate tra il 1983 e il 1985, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica, l'Università degli Studi La Sapienza e altre istituzioni locali. Durante queste campagne iniziali, furono scoperti i resti delle mura di cinta nell'area meridionale della città. Successivamente, tra il 1986 e il 1996, si sono svolti ulteriori scavi che hanno portato alla luce importanti strutture, come un tratto delle mura occidentali con una porta a doppio fornice, un tempio con porticus a tre bracci e parte del teatro, permettendo anche il consolidamento e la valorizzazione delle scoperte.
Le indagini sulla città romana di Peltium sono state condotte sotto la direzione della Cattedra di Topografia dell’Italia antica dell'Università "La Sapienza" di Roma, con il professor Paolo Sommella e la Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo, in collaborazione con la Comunità Montana della Piana di Navelli. Durante le prime campagne di scavo, sono stati esplorati il tempio forense e parte del teatro, così come alcune strutture abitative che, a causa delle risorse limitate, furono ricoperte per preservarle. Questi scavi iniziali hanno dato il via a un lavoro di restauro e conservazione delle strutture per consentire una comprensione più chiara e approfondita del sito.
A partire dal 1986, una seconda serie di scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologica sotto la direzione di Adele Campanelli, ha completato l’esplorazione di molte strutture, rendendo visibili ulteriori tratti delle mura e del teatro. Durante questa fase, furono anche identificati un apprestamento fortificato medievale, testimonianza di un’evoluzione dell’area che ha continuato a rivestire un ruolo strategico anche durante il Medioevo. Questo lavoro di consolidamento ha reso accessibile al pubblico una parte significativa delle strutture emerse, permettendo così di comprendere meglio l'assetto urbanistico e la funzione di Peltium in epoca romana.
Le ricerche sono state riprese nel 2000 e nel 2001 sotto la direzione di Paolo Sommella, nell'ambito di un progetto europeo che ha consentito l’ulteriore approfondimento delle conoscenze sulla città. Dal 2001, le annuali campagne di scavo didattico sono proseguite sotto la supervisione della prof.ssa Luisa Migliorati, che ha continuato a condurre indagini sistematiche per documentare e preservare il sito. Nel 2009, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo, sotto la direzione di Vincenzo D’Ercole, ha avviato una nuova campagna di ricerca focalizzata sulla necropoli preromana, situata all'esterno delle mura nord-occidentali, aggiungendo così nuovi capitoli alla lunga e complessa storia del sito archeologico di Peltium.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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