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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Sito Archeologico di Alfedena - Castel di Sangro (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Sito Archeologico di Alfedena - Castel di Sangro (Aq) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia AQ
I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

Il sito archeologico di Alfedena, situato tra Castel di Sangro e Alfedena, offre importanti testimonianze dell'epoca sannitica, con numerosi rinvenimenti di vici e necropoli in diverse aree del territorio. Scavi effettuati in località come Campo Consolino, Campo Dragone e Pianizze hanno portato alla luce resti significativi di questi insediamenti antichi. La principale area fortificata si trova nella "valle del Curino", un sito che conserva ancora tratti delle mura in opera poligonale, un edificio pubblico chiamato "Basilica" e un piccolo tempio. Questi edifici, risalenti a un periodo successivo alla conquista romana, testimoniano la trasformazione del luogo durante l'epoca imperiale e la continuazione della vita religiosa e civile nella regione. La necropoli di Campo Consolino è uno degli elementi più rilevanti del sito archeologico, avendo restituito circa 1500 sepolture. Gli scavi condotti da Lucio Mariani alla fine dell’Ottocento e successivamente dalla Soprintendenza Archeologica hanno rivelato una sistemazione interna delle tombe che non appare casuale. Le sepolture sono disposte in gruppi irregolari ma strutturati, indicativi di clan familiari. Il periodo di utilizzo della necropoli si colloca tra la fine del VI e la fine del IV secolo a.C., offrendo un’importante visione delle pratiche funerarie dei Sanniti e della loro organizzazione sociale. Il periodo romano ha lasciato significativi resti nel sito, tra cui ritrovamenti nell'area di contrada Campitelli, dove si ritiene fosse il foro cittadino. Le iscrizioni rinvenute in questa zona suggeriscono la presenza di un macellum e di strutture destinate ai ludi degli Augustali. Ulteriori scavi hanno portato alla luce resti di un edificio preromano, che è stato successivamente inglobato nelle strutture romane, situato dietro la chiesa di San Nicola. Le scoperte fatte negli anni Trenta del Novecento hanno anche rivelato edifici sacri nel foro del municipium di Aufidena, indicando l'importanza dei culti religiosi nel contesto cittadino romano. Ercole, la divinità sannitica più venerata, è documentato in diversi santuari del sito, testimoniato dai rinvenimenti di statuette bronzee raffiguranti l’eroe. Il santuario principale dedicato a Ercole si trova lungo la riva sinistra del fiume Sangro, presso i ruderi del convento di Santa Maria di Cinquemiglia. Altri santuari extraurbani, come quello di Casadonna, sono stati individuati grazie agli scavi. Nella zona meridionale di Castel di Sangro, sono stati rinvenuti i resti di un edificio romano, interpretato come un tempio, e i resti di una domus risalente ai primi periodi dell'insediamento romano. Questo ampio patrimonio archeologico testimonia l'importanza storica e culturale di Alfedena e della sua evoluzione dall'epoca sannitica a quella romana.Siti Archeologici in Abruzzo:
Sito Archeologico di Alfedena - Castel di Sangro (Aq). Riferibili all’epoca sannitica sono i rinvenimenti dispersi di vici e necropoli a Campo Consolino di Alfedena, a Campo Dragone, nel Piano di Santa Liberata lungo il Sangro, a Pianizze e Orti del Principe nel Piano del fiume Zittola e, ancora, sul Piano Sant'Angelo. La traccia dell'insediamento fortificato principale si sono conservate nella località della "valle del Curino", che comprende due cime e una piccola valle tra di esse. Restano tratti delle mura in opera poligonale, un edificio pubblico (chiamato convenzionalmente "Basilica") e un piccolo tempio. Entrambi gli edifici sono datati ad un'epoca posteriore alla conquista romana. Mura di fortificazione si sono rinvenute anche nelle località di "Civitalta", su uno spuntone roccioso che sovrasta l'insediamento di Curino e, forse, riferibile ad una fase più antica. Altri recinti fortificati di epoca sannitica sono stati riscontrati a Castel di Sangro e nella località "Selva di Monaco", presso la frazione di Roccacinquemiglia. La necropoli di Campo Consolino, scavata estensivamente da Lucio Mariani tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del secolo scorso, ha restituito circa 1500 sepolture a cui sono da aggiungere quelle scavate dalla Soprintendenza Archeologica alla fine degli anni Settanta. L’arco di utilizzo della necropoli appare concentrato tra gli inizi del VI e la fine del IV sec. a.C. L'area mostra una organizzazione interna non casuale con tombe disposte a formare raggruppamenti irregolari ma strutturati, collocati a distanze regolari tra loro, espressione di clan familiari. Relativamente alla fase romana vanno segnalati i ritrovamenti nell'attuale contrada Campitelli dove doveva essere il foro cittadino, come sembrano attestare, tra l'altro, una serie di iscrizioni da cui si deduce la presenza di un macellum e la realizzazione di strutture per i ludi degli Augustali. Vanno, altresì, ricordati i resti di un edificio preromano, inglobato in strutture imperiali individuato dietro la chiesa di San Nicola, mentre, risalgono agli anni Trenta del Novecento le notizie relative al rinvenimento di edifici sacri nel foro del municipium di Aufidena. I culti attribuiti alla divinità sannitica per eccellenza, Ercole, sono documentati in diversi santuari dal rinvenimento delle statuette in bronzo raffiguranti l’eroe, il più importante dei quali è posto lungo la riva sinistra del Sangro, nel sito occupato dai ruderi del convento di Santa Maria di Cinquemiglia. Nella zona meridionale dell’odierna Castel di Sangro, il Liberatore prima e poi il Balzano segnalarono la presenza di un ricco edificio di età romana identificato come tempio; sempre in base alle scoperte dei secoli scorsi, possono essere localizzati i siti di alcuni santuari extraurbani, come quello in località Casadonna. Alle prime fasi dell’insediamento di età romana appartengono i resti di una domus realizzata su un terrazzamento artificiale del pendio sud-ovest del Colle, parzialmente messa in luce. Sito Archeologico di Alfedena - Castel di Sangro (Aq)

Il sito archeologico di Alfedena, situato nell'area tra Castel di Sangro e Alfedena, presenta testimonianze significative risalenti all'epoca sannitica. Tra i rinvenimenti più importanti ci sono i resti di vici e necropoli situati in vari punti del territorio, come Campo Consolino, Campo Dragone e Piano di Santa Liberata lungo il fiume Sangro, nonché altri siti come Pianizze, Orti del Principe e Piano Sant'Angelo. Queste scoperte offrono importanti indizi sulla vita di questa comunità sannitica e sulle sue pratiche funerarie. Il principale insediamento fortificato di Alfedena si trovava nella "valle del Curino", un'area che conserva ancora tratti delle mura in opera poligonale, un edificio pubblico, convenzionalmente chiamato "Basilica", e un piccolo tempio. Questi edifici risalgono a un periodo successivo alla conquista romana e testimoniano l’adattamento e la trasformazione della città nel periodo imperiale.
Le necropoli sannitiche sono tra i ritrovamenti più significativi del sito, con quella di Campo Consolino che ha restituito circa 1500 sepolture. Questo campo funerario fu oggetto di scavi tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento da parte di Lucio Mariani, con ulteriori scavi effettuati dalla Soprintendenza Archeologica alla fine degli anni Settanta. Le tombe sono organizzate in gruppi irregolari ma ben strutturati, disposti a distanze regolari, a indicare la presenza di clan familiari. Questi ritrovamenti si datano tra il VI e il IV secolo a.C., fornendo un’importante testimonianza delle pratiche funerarie e sociali dei Sanniti. La struttura della necropoli riflette una società organizzata e complessa, in cui il culto degli antenati e le tradizioni familiari avevano un ruolo fondamentale.
Il periodo romano ha lasciato numerose tracce nel sito, come evidenziato dai ritrovamenti nell'attuale contrada Campitelli, dove si ritiene fosse ubicato il foro cittadino. Tra i resti romani si segnalano iscrizioni che indicano la presenza di un macellum e strutture destinate ai ludi degli Augustali. Inoltre, sono stati rinvenuti resti di un edificio preromano, inglobato nelle strutture imperiali, situato dietro la chiesa di San Nicola. Le scoperte degli anni Trenta del Novecento, inoltre, hanno portato alla luce edifici sacri nel foro del municipium di Aufidena, testimoniando l'importanza del culto e della religiosità nella vita cittadina.
Un altro aspetto rilevante del sito è la documentazione di culti dedicati a Ercole, divinità sannitica per eccellenza, rinvenuti in diversi santuari. Il più importante di questi si trova lungo la riva sinistra del fiume Sangro, nei pressi dei ruderi del convento di Santa Maria di Cinquemiglia. Altri santuari, come quello di Casadonna, sono stati localizzati grazie agli scavi degli ultimi secoli. Inoltre, la zona meridionale di Castel di Sangro ha restituito i resti di un ricco edificio romano, identificato come un tempio, nonché i resti di una domus realizzata su un terrazzamento artificiale del pendio sud-ovest del Colle. Queste scoperte offrono una panoramica completa dell'evoluzione dell'insediamento, dalla fase sannitica a quella romana, e dell'importanza religiosa e culturale del sito nel contesto abruzzese.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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