Vai ai contenuti

Museo Civico Aufidenate - Castel di Sangro (Aq) - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Museo Civico Aufidenate - Castel di Sangro (Aq)

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nell'Aquilano
I principali Musei e Raccolte nella Provincia de L'Aquila - Abruzzo

Il Museo Civico Aufidenate si trova a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila, un affascinante comune situato nel cuore dell'Abruzzo. Questo museo prende il nome dall'antico nome della città, Aufidena, e custodisce una ricca collezione di reperti archeologici che raccontano la storia della zona sin dai tempi pre-romani. Il museo si presenta come un viaggio attraverso i secoli, offrendo uno spaccato delle diverse fasi storiche che hanno caratterizzato il territorio, dalle origini sannitiche fino al periodo romano. Il percorso espositivo si sviluppa in diverse sale che ospitano testimonianze di grande valore storico e culturale. Tra i pezzi più significativi vi sono le ceramiche, le monete, e i resti di edifici antichi, che offrono una panoramica della vita quotidiana degli abitanti dell'antica Aufidena. Inoltre, il museo presenta una selezione di iscrizioni e lapidi che testimoniano l'importanza della città come punto di riferimento per le civiltà che si sono succedute nella zona. Oltre alla sezione archeologica, il Museo Civico Aufidenate ospita anche mostre temporanee e eventi culturali che arricchiscono l'offerta museale. Queste iniziative sono pensate per coinvolgere il pubblico in modo dinamico, facendo dialogare il passato con il presente. Il museo, quindi, non è solo un luogo di conservazione, ma anche di promozione della cultura, della storia e delle tradizioni locali. Infine, la posizione di Castel di Sangro, immersa nelle bellezze naturali dell'Abruzzo, rende la visita al Museo Civico Aufidenate un'esperienza completa, che unisce cultura e paesaggio. La cittadina è infatti circondata da montagne, boschi e paesaggi suggestivi che invitano alla scoperta del territorio, rendendo il museo una tappa fondamentale per chi vuole conoscere più a fondo la storia e le tradizioni di questa affascinante area dell'Italia centrale.Musei e Mostre in Abruzzo:
Museo Civico Aufidenate - Castel di Sangro (Aq). Il museo è stato istituito nel 1898, con il nome di Museo Aufidenate, dall'allora sindaco di Castel di Sangro, il colonnello Clemente Marchionna. Gli storici del tempo, primo fra tutti Vincenzo Balzano, seguito da Antonio De Nino, volevano fortemente l'apertura di un luogo di riunione di tutti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio. Nacque in un periodo in cui si stava delineando la reale posizione dell'antica città di Aufidena. Il nuovo museo è stato inaugurato un secolo dopo, nel 1999, conseguentemente alla ristrutturazione del vecchio Convento della Maddalena, nell'area periferica di Castel di Sangro. Il lavoro di recupero dei reperti era già cominciato anni prima dalla locale sezione dell'Archeoclub d'Italia; l'amministrazione comunale aveva provvisoriamente adibito a museo parte del Palazzo del Principe. Il museo ospita due particolari collezioni: quella storica "De Nino", ricca di reperti della Preistoria, vasi, ceramiche, lastra di tempio con scrittura osca, statua di toro sannita, lamina di bronzo sannita e una statua di console romano acefala e la collezione medievale XI-XV secolo, reperti di chiese, tra cui una statua policroma di San Michele Arcangelo. l Museo Civico Aufidenate fu istituito nel 1898 dal Sindaco dell'epoca Clemente Marchionna con la collaborazione dello studioso castellano Vincenzo Balzano. Il Museo conteneva materiale archeologico rinvenuto nel territorio comunale e nei dintorni, in occasione di scavi eseguiti in lavori pubblici e privati. La maggior parte dei reperti contenuti andarono dispersi a causa degli eventi bellici della seconda guerra mondiale. I reperti parzialmente recuperati vennero raccolti nel 1995 nell'Antiquarium Comunale e nel 1999 trasferiti nel ripristinato Museo presso il Convento della Maddalena, inaugurato ufficialmente nell’anno 2000. Nel 2002 il Museo è stato classificato come Museo di 2ª categoria. Nel Museo è possibile visitare la Sezione di Preistoria e Protostoria che espone collezioni di fossili e testimonianze del periodo italico con ornamenti della persona (bracciali, collane, anelli, fibule e cinturoni) di provenienza funeraria; due bronzetti mutili raffiguranti Ercole all'assalto; due importanti iscrizioni in lingua osca di cui una rinvenuta nell'estate del 2009 da alcuni soci dell'Archeoclub. La Sezione Romana costituita da materiali lapidei nonché da rinvenimenti occasionali e attraverso gli scavi. Due iscrizioni di epoca imperiale (III sec. d.C.), che attestano il popolo e i magistrati degli Aufidenates. Elementi architettonici e scultorei a carattere funerario, epigrafi, ceramiche, attrezzi, fusaiole, pesi da telaio, ansa con bollo rodio, bollo osco, laterizi con bolli delle fabbriche locali, monete, terracotte votive, toro in spessa lamina di bronzo, statua acefala di personaggio togato, vaso di piombo, armi in ferro, frammenti di mosaici, stucchi ed altri materiali di scavo. Sezione Medievale - Moderna interessanti ceramiche settecentesche di varia provenienza e ricca collezione di frammenti che vanno dal IX-XI al XIX sec., scultura policroma raffigurante S. Michele Arcangelo. Vi è inoltre una esposizione dedicata al Secondo Conflitto Mondiale. E' possibile visitare anche il Museo Internazionale della pesca a mosca intitolato a "Stanislao Kuckiewicz", grande pescatore di origine polacca, rinomato per le sue innovazioni tecniche e le rivoluzionarie concezioni sul lancio con canne corte e code sottilissime. All'interno della struttura esiste un Orto Botanico costituito da percorsi naturalistici che conducono alla cosiddetta "tavola dei monaci" un masso calcareo, di forma tondeggiante e rozzamente lavorato dove i monaci, forse, si recavano per pregare o meditare. Sono presenti alberi da frutta piantati dai frati francescani, tutte le piante sono state mappate ed hanno la relativa scheda botanica. È stata inoltre attrezzata una piccola area pic-nic. Nel Museo è presente una sala polifunzionale ricavata negli ampi spazi della ex chiesa, dotata di annessa area destinata a mostre e presentazioni. Sono inoltre presenti spazi destinati a mostre ed esposizioni temporanee. Museo Civico Aufidenate - Castel di Sangro (Aq)
Via de Contra, 2 - 67031 Castel di Sangro Aq
Email: info@museoaufidenate.it
Telefono: 0864.840826

Il Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro (Aq) fu istituito nel 1898 per volontà del sindaco Clemente Marchionna, con il contributo dello studioso Vincenzo Balzano e l'appoggio di Antonio De Nino. La sua fondazione nacque dall'esigenza di raccogliere e preservare i reperti archeologici rinvenuti nel territorio, in un periodo in cui si delineava la reale posizione dell'antica città di Aufidena. Durante la seconda guerra mondiale, gran parte della collezione andò dispersa, ma i reperti parzialmente recuperati furono successivamente raccolti nell'Antiquarium Comunale e trasferiti nel 1999 nel restaurato Convento della Maddalena, inaugurato ufficialmente l'anno successivo.
Il museo ospita tre sezioni principali: preistoria e protostoria, epoca romana e periodo medievale-moderno. Nella sezione preistorica sono esposti fossili, ornamenti funerari come bracciali, collane e fibule, oltre a due bronzetti mutili raffiguranti Ercole. Di particolare rilievo sono due iscrizioni in lingua osca, una delle quali rinvenuta nel 2009 dall'Archeoclub locale. La sezione romana presenta materiali lapidei, epigrafi, elementi architettonici funerari, monete, ceramiche e una statua acefala di personaggio togato, risalenti al III secolo d.C., insieme al celebre toro in lamina di bronzo.
La sezione medievale e moderna comprende ceramiche settecentesche, frammenti di epoca altomedievale e una scultura policroma di San Michele Arcangelo. Il museo offre anche una sezione dedicata alla seconda guerra mondiale e ospita il Museo Internazionale della Pesca a Mosca, intitolato a Stanislao Kuckiewicz, celebre pescatore di origine polacca noto per le sue innovazioni tecniche nel lancio con canne corte e code sottili.
All'interno del complesso museale si trova un orto botanico, con percorsi naturalistici che conducono alla "tavola dei monaci", un masso calcareo utilizzato probabilmente per la meditazione. Il giardino conserva alberi da frutta piantati dai frati francescani, con tutte le piante mappate e corredate di scheda botanica. La struttura dispone inoltre di una sala polifunzionale ricavata nella ex chiesa, utilizzata per mostre ed eventi, nonché di spazi per esposizioni temporanee.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti