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Tradizioni popolari in Provincia di Pescara: Festa della Madonna della Croce a Pietranico (Pe) - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni popolari in Provincia di Pescara: Festa della Madonna della Croce a Pietranico (Pe)

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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Pescara - Abruzzo

La Festa della Madonna della Croce a Pietranico è una delle celebrazioni più sentite e radicate nella tradizione popolare abruzzese, che si svolge ogni anno il 2 maggio. La festa ha origine nel lontano 1675 e affonda le sue radici in un atto di devozione popolare che ha segnato la vita del paese. Secondo la tradizione, la Madonna della Croce ha protetto Pietranico dalle scorrerie dei briganti, e ogni anno i fedeli partecipano alla processione in segno di gratitudine e di preghiera. Al tramonto del 2 maggio, la statua della Madonna viene portata in processione dalla chiesa parrocchiale di San Michele e Santa Giusta per le vie del centro storico, seguita da una folla devota che, con torce e rosari in mano, accompagna il cammino della Vergine. La tradizione della processione è accompagnata da un evento particolarmente suggestivo: lungo il percorso vengono accese delle cataste di ginestre che, con il loro crepitio e le alte fiamme, creano un’atmosfera che avvolge l’intero paese. Il fuoco, che rappresenta simbolicamente la purificazione e la protezione, ha origini antichissime legate ai culti solari. Questo rito richiama antiche tradizioni, come quelle celtiche, che segnavano i mutamenti stagionali e il ciclo agricolo. Sebbene oggi il fuoco abbia principalmente un significato religioso, una volta aveva anche una funzione propiziatoria per l’agricoltura e la transumanza, tradizione che era molto radicata a Pietranico, situato lungo il Tratturo Magno. Il fuoco, infatti, rappresentava per i pastori un simbolo di protezione, soprattutto durante il passaggio delle greggi dalle montagne abruzzesi verso la pianura pugliese. Pietranico, grazie alla sua posizione strategica lungo il Tratturo Magno, era un importante punto di sosta per i pastori e le loro greggi. Oggi, questa connessione con la vita rurale e pastorale viene ricordata attraverso il fuoco e il suo legame con la terra e la transumanza, ma anche con la protezione divina della Madonna. Un altro elemento distintivo della festa è il culto delle Sette Madonne Sorelle, un aspetto devozionale mariano che lega Pietranico a diverse chiese sparse nella regione. Ogni anno, i fedeli si recano a piedi a visitare questi santuari, tra cui l’Oratorio di Santa Maria della Croce, situato a due chilometri dal paese. Questo luogo sacro è legato a una tradizione che affonda le sue radici in un'apparizione della Madonna avvenuta nel 1613. La statua della Madonna della Croce viene portata all’Oratorio il 3 maggio, per poi ritornare nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale. Questa parte del pellegrinaggio, un tempo fatta a piedi, è oggi diventata un viaggio in camioncino, segno dei cambiamenti nelle tradizioni nel corso degli anni. Nonostante il mutamento nelle modalità di celebrazione, la Festa della Madonna della Croce continua a rappresentare un momento di forte identità per la comunità di Pietranico. Le tradizioni che la accompagnano, come la processione con le torce, il fuoco e la preghiera, sono ancora oggi un'occasione di unione per la popolazione locale, che vive la festa con devozione e partecipazione. Sebbene alcuni aspetti della tradizione siano cambiati nel tempo, la forza spirituale e comunitaria di questo evento continua a rendere la festa un punto di riferimento importante nella cultura e nella religiosità popolare della provincia di Pescara.Festa della Madonna della Croce a Pietranico (Pe)

La Festa della Madonna della Croce a Pietranico, che si celebra ogni anno il 2 maggio, è una delle tradizioni più sentite e suggestive della provincia di Pescara. La processione in onore della Madonna ha origini antiche e si svolge in segno di ringraziamento verso la Vergine, che, secondo la leggenda, salvò il paese dalle scorrerie dei briganti. La festa prende il via al tramonto del 2 maggio, quando la statua della Madonna, trasportata dalla Parrocchia di San Michele e Santa Giusta, inizia il suo percorso per le vie del centro storico, seguita da una lunga folla di fedeli. La processione è accompagnata dalla banda musicale e da un’atmosfera di profondo raccoglimento religioso, ma anche da un’intensa partecipazione popolare, che trasforma il momento in una vera e propria celebrazione collettiva.
Durante il cammino della processione, la tradizione vuole che vengano bruciate cataste di ginestre. Il crepitio del fuoco, le fiamme che si alzano alte nel cielo e il fumo che avvolge il paese, creano l’illusione che il paese intero sia avvolto da un grande rogo. Questo rituale di accendere il fuoco ha origini molto antiche, risalenti a pratiche legate ai culti solari e agrari, che si celebrano in Europa attorno al 1° maggio e al 1° novembre. Sebbene oggi abbia un significato principalmente religioso, il fuoco era un elemento centrale per i Celti, simbolo di purificazione e di protezione contro le forze del male, legato ai mutamenti stagionali e al ciclo dell’agricoltura.
A Pietranico, questo antico rito trova una spiegazione anche nella tradizione pastorale della zona. Il paese, situato lungo il Tratturo Magno, era un tempo un punto fondamentale per la transumanza, l’antica pratica di spostare le greggi tra le montagne abruzzesi e le pianure pugliesi. Il fuoco, che simboleggiava il passaggio dalla stagione fredda a quella calda, era un segno di protezione per i pastori e per il bestiame. La presenza del fuoco, quindi, non è solo un simbolo di purificazione, ma anche un modo per celebrare e onorare la vita rurale e le tradizioni legate all’allevamento.
Un’altra tradizione che caratterizza la festa è quella delle "Sette Madonne Sorelle", un culto mariano che lega Pietranico a sei altri luoghi di culto sparsi tra le campagne abruzzesi. I fedeli, nel giorno della festa dedicata a ciascuna di queste "Madonne Sorelle", si recavano in pellegrinaggio a piedi per chiedere grazie o per sciogliere voti. L’Oratorio di Santa Maria della Croce, che si trova a due chilometri dal paese, è uno dei luoghi sacri associati a questa tradizione. Secondo la tradizione, l'Oratorio fu costruito in seguito all'apparizione della Madonna nel 1613 a Domenico Del Biondo. La statua della Madonna della Croce viene portata al mattino del 3 maggio all'Oratorio per essere poi ricondotta nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale.
Nel corso degli anni, però, le tradizioni sono cambiate. Un tempo, il pellegrinaggio all'Oratorio si compiva a piedi, con la statua portata in spalla dai fedeli, ma oggi la pratica è stata sostituita dall'uso del camioncino, che trasporta la Madonna tra il suono delle trombe e dei clacson, trasformando il pellegrinaggio in una sorta di festa popolare. Come racconta Antonio Del Biondo, un testimone della tradizione, "prima era la preghiera", ma oggi sembra che l’aspetto religioso della festa sia stato sostituito da un'atmosfera più festosa e celebrativa. Nonostante questo cambiamento, la Festa della Madonna della Croce rimane un’occasione di grande partecipazione e di forte identità per la comunità di Pietranico, che ogni anno rievoca le proprie tradizioni in onore della Vergine Maria.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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