Vai ai contenuti

Abruzzo, un mondo di saperi & sapori - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Abruzzo, un mondo di saperi & sapori

Info Abruzzo > Vacanza attiva
Abruzzo, uno scrigno di saperi & sapori

Tra gli aspetti che rendono speciale una vacanza in Abruzzo c’è la possibilità di vivere ogni giornata in modo diverso, alternando relax ed esperienze autentiche. Un pomeriggio può diventare l’occasione perfetta per scoprire i borghi dell’entroterra, passeggiare tra le botteghe e lasciarsi incuriosire da oggetti d’artigianato realizzati con maestria o da prodotti enogastronomici dal gusto genuino. Due tradizioni che, in Abruzzo, si intrecciano da secoli e affondano le loro radici in un patrimonio culturale e storico che arriva fino all’antichità.
Uno degli elementi che rendono piacevoli le vacanze in Abruzzo è senza dubbio la possibilità di variare la giornata, dedicando il pomeriggio alla scoperta delle località interne, curiosando tra botteghe di pregevoli oggetti d'artigianato o di gustosi prodotti dell'enogastronomia locale: due saperi che vantano una tradizione secolare e che a volte affondano le radici nell’antichità. L'artigianato abruzzese è figlio di maestrie secolari, che si sono sviluppate mescolando le capacità manuali nella produzione di oggetti utili, con il gusto per il decoro e per il design, tipico di una popolazione laboriosa, creativa e legata alla propria terra. È infatti il genius loci, l’inestimabile valore aggiunto, che rende il prodotto artigianale intrinsecamente diverso da quello industriale, collocando il primo nel mondo della spiritualità e il secondo in quello della pura materialità. Nelle mani degli artigiani abruzzesi prendono vita la ceramica e il ferro, l’oro e i merletti, il rame e la pietra, il legno e la lana, i pellami e i tessuti. Accantonata in molte parti d’Italia negli anni dello sviluppo industriale, la tradizione del lavoro manuale e dell’artigianato si è per fortuna conservata in questa terra, dove tradizione e futuro lavorano insieme. Importanti rassegne dedicate all’artigianato abruzzese (tra le più antiche Guardiagrele e Castelli) rendono note le eccellenze di queste produzioni e più facile e diffusa la loro reperibilità.
Abruzzo, uno scrigno di saperi: L'Artigianato
L’artigianato abruzzese è il frutto di una tradizione secolare, in cui l’abilità manuale si unisce al gusto per il decoro e al senso del bello. È l’espressione autentica di una comunità laboriosa e creativa, profondamente legata alla propria terra. Il vero valore aggiunto è il genius loci: quella forza invisibile che rende ogni manufatto unico, distinguendolo nettamente dal prodotto industriale. Se quest’ultimo appartiene al mondo della pura funzionalità, l’oggetto artigianale abruzzese racchiude invece spiritualità, identità e storia. Nelle mani dei maestri prendono forma la ceramica e il ferro battuto, l’oro e i merletti, il rame e la pietra, il legno, la lana, i pellami e l'arte del vetro: un patrimonio vivo che resiste al tempo. Mentre in molte regioni italiane la tradizione artigiana ha ceduto il passo all’industrializzazione, in Abruzzo si è conservata, rinnovandosi senza perdere autenticità. Qui passato e futuro convivono, alimentati da eventi e rassegne di rilievo che celebrano queste eccellenze: tra le più note, quelle di Guardiagrele e Castelli, veri punti di riferimento per chi desidera conoscere e acquistare l’artigianato tipico abruzzese.
È una delle produzioni più tipiche e forti dell'artigianato abruzzese e ha la sua capitale a Castelli, ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo: da quasi quattro secoli rappresenta uno dei centri più importanti d’Italia per l’arte della maiolica. Resa celebre dalle dinastie di maestri del '600 e '700, come i Grue, i Gentile, i Cappelletti e i Fuina, i cui lavori sono esposti nei più celebri musei d’Europa, la tradizione della ceramica castellana viene tramandata oggi da decine di botteghe artigiane. La lavorazione artigianale della ceramica è diffusa anche a Rapino, nel chietino, ai piedi della Majella.
La lavorazione della Ceramica in Abruzzo
La ceramica è una delle espressioni più rappresentative dell’artigianato abruzzese e trova la sua capitale a Castelli, pittoresco borgo alle pendici del Gran Sasso, in provincia di Teramo. Da quasi quattro secoli questo centro è considerato uno dei luoghi più importanti d’Italia per l’arte della maiolica, resa celebre dalle prestigiose dinastie di maestri del Seicento e Settecento, come i Grue, i Gentile, i Cappelletti e i Fuina, le cui opere sono oggi custodite nei più celebri musei europei. La tradizione, ancora viva, si tramanda nelle numerose botteghe artigiane che animano il borgo, dove ogni manufatto conserva l’impronta di un sapere antico capace di rinnovarsi nel tempo. Non solo Castelli, però: la lavorazione della ceramica è radicata anche a Rapino, in provincia di Chieti, ai piedi della Majella, dove resiste una produzione artigianale di grande qualità e forte legame con la tradizione locale.
Noto per gli splendidi prodotti degli artisti medievali, come quelli di Guardiagrele e Sulmona, l’artigianato dell’oro e dell’argento conserva ancora oggi una notevole importanza in Abruzzo, soprattutto a Pescocostanzo, Scanno e Sulmona, dove si possono acquistare gioielli e filigrane di fattura tradizionale. Il gioiello tipico più celebre è la presentosa, simbolo d’amore: al centro ha due cuori intrecciati, per le donne promesse spose o maritate, un solo cuore per le ragazze.
La lavorazione dell'Oro e dell'Argento in Abruzzo
La tradizione orafa e argentiera abruzzese affonda le sue radici nel Medioevo, epoca in cui centri come Guardiagrele e Sulmona si distinsero per l’eccellenza delle loro lavorazioni. Ancora oggi questa forma d’arte mantiene un ruolo di grande rilievo, con botteghe e maestri che portano avanti tecniche antiche nelle località di Pescocostanzo, Scanno e Sulmona, dove è possibile ammirare e acquistare gioielli e filigrane di raffinata fattura tradizionale. Il simbolo più rappresentativo è la Presentosa, autentico gioiello identitario dell’Abruzzo. Realizzata in filigrana, veniva donata come pegno d’amore: al centro presenta due cuori intrecciati, riservati alle donne promesse spose o già maritate, oppure un solo cuore per le ragazze non ancora impegnate. Oggi la Presentosa non è soltanto un ornamento prezioso, ma anche un emblema culturale che racconta storie di affetti, tradizione e bellezza senza tempo.
La lavorazione del ferro e del rame battuti è diffusa in tutto l’Abruzzo dall'epoca italica. Con il primo si producono soprattutto testate di letti, lampadari, ringhiere, candelabri, bracieri, con il secondo pentole, tegami e le inconfondibili conche usate per secoli dalle donne per portare a casa l'acqua. Capitale di questa produzione artigianale è Guardiagrele, ai piedi della Majella, ma oggetti di buon livello vengono prodotti anche a Pescocostanzo, Lanciano, Ortona, Vasto, Tossicìa e Scanno, e sono disponibili direttamente dai produttori nei mercati e nelle fiere di tutte le località costiere d'Abruzzo.La lavorazione del Rame e Ferro Battuto in Abruzzo
La lavorazione del ferro e del rame battuti è una tradizione radicata in Abruzzo fin dall’epoca italica, che ancora oggi conserva grande fascino e pregio artigianale. Dal ferro vengono realizzati soprattutto elementi decorativi e funzionali per la casa, come testate di letti, lampadari, ringhiere, candelabri e bracieri. Dal rame, invece, nascono pentole, tegami e le caratteristiche conche, utilizzate per secoli dalle donne per trasportare l’acqua, simboli di un legame profondo tra lavoro manuale e vita quotidiana. Capitale di questa produzione è Guardiagrele, ai piedi della Majella, dove l’abilità dei maestri artigiani trasforma metalli grezzi in oggetti unici. Eccellenze si trovano anche a Pescocostanzo, Lanciano, Ortona, Vasto, Tossicia e Scanno, dove la tradizione si mantiene viva attraverso botteghe storiche e laboratori aperti al pubblico. Gli oggetti in ferro e rame battuti sono disponibili direttamente dai produttori, nei mercati e nelle fiere che animano le località costiere e dell’entroterra, offrendo ai visitatori la possibilità di portare a casa un pezzo autentico della cultura artigianale abruzzese.
Il calcare della Majella, noto per i suoi toni caldi, è il protagonista assoluto di molte delle più belle architetture medievali abruzzesi. Oggi, gli scalpellini e gli intagliatori conservano ancora un ruolo importante nell’economia di alcuni centri ai piedi della “montagna madre” d’Abruzzo, e in particolare a Lettomanoppello, Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro. Più tenera e facile da plasmare, l’arenaria dei Monti della Laga ha consentito lo sviluppo di un interessante artigianato.
La lavorazione della Pietra in Abruzzo
Il calcare della Majella, apprezzato per i suoi caldi toni naturali, è da secoli protagonista delle più belle architetture medievali abruzzesi. Ancora oggi, scalpellini e intagliatori mantengono viva questa tradizione, contribuendo in modo significativo all’economia e all’identità culturale di centri come Lettomanoppello, Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro, dove l’arte della lavorazione della pietra è considerata un patrimonio prezioso da tutelare. Non meno importante è l’arenaria dei Monti della Laga, più tenera e facile da plasmare, che ha dato origine a un artigianato altrettanto interessante e creativo. Le opere realizzate con questa pietra spaziano dagli elementi decorativi agli oggetti di uso quotidiano, dimostrando come la materia naturale possa trasformarsi in autentica espressione artistica. In Abruzzo, dunque, la lavorazione della pietra non è solo un mestiere, ma un filo che lega storia, cultura e territorio, permettendo di portare a casa un pezzo tangibile della tradizione e della bellezza della regione.
Grazie all'abbondante produzione di lana, la tessitura ha sempre avuto un ruolo importante in Abruzzo e celebri sono le tarante, le coloratissime coperte di lana di Taranta Peligna, realizzate ancora oggi seguendo disegni molto antichi. Tra i prodotti più noti dell’artigianato tessile abruzzese sono gli eleganti merletti al tombolo di Scanno, L'Aquila, Canzano e Pescocostanzo.La lavorazione dei Tessuti in Abruzzo
Grazie all’abbondante disponibilità di lana, la tessitura ha da sempre avuto un ruolo centrale nell’artigianato abruzzese. Celebri sono le tarante, le coperte di lana coloratissime di Taranta Peligna, realizzate ancora oggi seguendo motivi e disegni che risalgono a tradizioni secolari. Ogni pezzo rappresenta non solo un oggetto utile, ma anche un patrimonio di memoria culturale e creatività locale. Accanto alle tarante, spicca l’eleganza dei merletti al tombolo, prodotti in centri storici come Scanno, L’Aquila, Canzano e Pescocostanzo. Fili sottili si intrecciano con maestria, dando vita a manufatti raffinati che continuano a testimoniare l’abilità degli artigiani tessili abruzzesi e la vitalità di un’arte antica, tramandata di generazione in generazione.
Da sempre terra di allevatori, l’Abruzzo conserva un importante artigianato della pelle e del cuoio diffuso praticamente ovunque. Nelle mani esperte degli artigiani abruzzesi, la materia prima si trasforma in borse, cinture, portafogli e altri oggetti che vengono prodotti in molti centri della regione. Le selle fabbricate a L’Aquila godono di fama internazionale e vengono utilizzate da appassionati di equitazione di tutta Europa.La lavorazione del Cuoio e della Pelletteria in Abruzzo
Da sempre terra di allevatori, l’Abruzzo vanta una lunga tradizione nella lavorazione della pelle e del cuoio, diffusa praticamente in tutta la regione. Questa abilità artigianale trasforma la materia prima in oggetti di uso quotidiano e di pregio, come borse, cinture, portafogli e altri accessori, tutti caratterizzati dalla qualità dei materiali e dalla cura nei dettagli. Particolare fama internazionale hanno le selle aquilane, prodotte a L’Aquila: apprezzate dagli appassionati di equitazione di tutta Europa, uniscono funzionalità ed eleganza, rappresentando un esempio perfetto di come l’artigianato abruzzese sappia coniugare tradizione e innovazione.
Materiali vegetali (canne e piante palustri, vimini e paglia, rami di salice e polloni d’olivo) vengono utilizzati per intrecciare cesti e canestri, sgabelli, scope, battipanni e altri strumenti per l’economia domestica tradizionale. E’ un’attività ancora presente in molti centri agricoli e montani della regione: gli oggetti prodotti sono tra gli acquisti più apprezzati.La lavorazione delle Fibre vegetali in Abruzzo
In Abruzzo le fibre vegetali sono da sempre protagoniste dell’artigianato tradizionale. Canne e piante palustri, vimini e paglia, rami di salice e polloni d’olivo vengono sapientemente intrecciati dagli artigiani locali per creare cesti e canestri, sgabelli, scope, battipanni e altri strumenti legati alla vita domestica e agricola. Questa attività, ancora viva in molti centri agricoli e montani della regione, non solo conserva tecniche antiche, ma produce oggetti dal fascino autentico e dalla grande utilità. I manufatti realizzati con le fibre vegetali rappresentano tra gli acquisti più apprezzati dai visitatori, che portano a casa un pezzo tangibile della tradizione e della cultura artigiana abruzzese.
I sapori della gastronomia abruzzese vengono da lontano, dal profondo della storia di questa regione, da secoli di esperienza nella coltivazione della terra, nell’allevamento, nella lavorazione delle materie prime. Nessuna regione italiana ha fatto negli ultimi anni progressi altrettanto importanti, in materia di vini, come l’Abruzzo. A testimoniarlo, oltre al crescente interesse che incontrano i vini doc abruzzesi (bianchi, rossi e rosati) sui mercati di tutta Europa, sono i numerosi premi e riconoscimenti internazionali raccolti negli ultimi anni dai migliori produttori della regione. I piatti della gastronomia abruzzese nascono da una tradizione secolare, tramandata di generazione in generazione, e rispecchiano la varietà delle culture alimentari della regione: quella squisitamente costiera, legata alla pesca e alla marineria; quella interna all’agricoltura e quella montana alla pastorizia e all’allevamento. La tavola imbandita dei borghi abruzzesi è cultura prima ancora che gusto. La costa, le colline e le montagne abruzzesi sono la culla di molte saporite specialità gastronomiche e di prodotti della terra che possono essere acquistati direttamente dalle aziende locali, negli ormai diffusi negozi specializzati, ma soprattutto nelle sagre e fiere dedicate che si tengono ovunque lungo la costa nei mesi estivi. Sulla costa prevalgono i ristoranti di pesce, preparato secondo le più classiche ricette locali, che spesso variano secondo la località: caso tipico sono i “brodetti”, le classiche zuppe di pesce cucinate con ingredienti e metodi diversi, tanto che quasi ogni centro rivierasco ha il suo “brodetto”.
Abruzzo, uno scrigno di sapori: L'Enogastronomia
I sapori della gastronomia abruzzese affondano le loro radici nella storia antica di questa terra, frutto di secoli di esperienza nella coltivazione dei campi, nell’allevamento e nella sapiente lavorazione delle materie prime. Tradizioni contadine e pastorali si intrecciano in una cucina che custodisce l’essenza autentica dell’Abruzzo. Negli ultimi anni, questa regione ha saputo distinguersi anche nel panorama vitivinicolo italiano ed europeo. I vini abruzzesi – bianchi, rossi e rosati a denominazione di origine controllata – stanno conquistando mercati internazionali grazie alla loro qualità sempre più apprezzata. Premi e riconoscimenti di prestigio confermano il valore del lavoro dei produttori locali, che uniscono tradizione e innovazione per dare vita a etichette ormai considerate eccellenze enologiche.

La cucina abruzzese affonda le sue radici in una tradizione secolare, tramandata di generazione in generazione, e riflette la varietà culturale e territoriale della regione. È il risultato di tre anime diverse ma complementari: la gastronomia costiera, legata alla pesca e al mare; quella collinare, espressione di un’agricoltura ricca e genuina; e quella montana, dove la pastorizia e l’allevamento hanno dato vita a piatti robusti e autentici. In Abruzzo, il cibo non è soltanto nutrimento, ma un vero e proprio patrimonio culturale. Le tavole dei borghi raccontano storie di comunità e di tradizioni, trasformando ogni piatto in un’esperienza di identità condivisa. Dai prodotti della terra alle specialità locali, è possibile gustare e acquistare eccellenze direttamente presso aziende agricole, negozi specializzati e soprattutto nelle numerose sagre e fiere che animano i paesi e le località costiere durante l’estate. Sulle coste, protagonisti assoluti sono i ristoranti di pesce, che propongono ricette legate al territorio e tramandate nel tempo. Tra queste spiccano i celebri brodetti, quello giuliese e vastese, zuppe di pesce preparate con ingredienti e metodi differenti a seconda della località: un vero viaggio gastronomico, dove ogni centro rivierasco custodisce la propria interpretazione di questa antica tradizione marinara.
I vitigni tradizionali dell’Abruzzo sono il Trebbiano d’Abruzzo tra i bianchi, e il Montepulciano d’Abruzzo tra i rossi. Accanto ad essi, più di recente è stato operato il recupero di varietà minori (Passerina, Pecorino, Cococciola). Le zone di produzione più importanti sono ai piedi delle catene montuose, come la valle del Pescara, tra Popoli e il capoluogo, le colline pedemontane di Teramo, Pescara e Chieti, la conca peligna e quella di Ofena. L’elenco dei vini Doc della regione include il rosso Montepulciano d’Abruzzo (che conta anche la tipologia Cerasuolo, rosata), profumato e dal sapore asciutto e robusto, il Trebbiano d’Abruzzo, secco e dal delicato profumo, e il Controguerra, nelle sue varie versioni di bianco e di rosso, specifiche di una precisa area del Teramano. Molte cantine si trovano nei paesi dell'entroterra, a pochi chilometri dalla costa, e rappresentano una bella occasione per trascorrere il tardo pomeriggio dopo essere tornati dal mare.
La produzione dei Vini in Abruzzo
L’Abruzzo vanta una tradizione vitivinicola di grande prestigio, legata ai suoi vitigni più rappresentativi: il Montepulciano d’Abruzzo, re dei rossi, il Trebbiano d’Abruzzo, tra i bianchi più apprezzati e il delicato Cerasuolo tra i rosé. Accanto a queste eccellenze, negli ultimi anni si è assistito al recupero e alla valorizzazione di varietà autoctone minori, come Passerina, Pecorino e Cococciola, oggi sempre più presenti sulle tavole e nei calici di chi ama scoprire sapori autentici. Le principali zone di produzione si estendono ai piedi delle catene montuose e nelle aree collinari: dalla valle del Pescara, tra Popoli e il capoluogo, fino alle colline pedemontane di Teramo, Pescara e Chieti, senza dimenticare la conca Peligna e quella di Ofena. L’elenco dei vini DOC abruzzesi comprende vere e proprie icone enologiche:
Montepulciano d’Abruzzo, rosso profumato, asciutto e robusto, disponibile anche nella tipologia Cerasuolo, caratterizzata da un affascinante colore rosato.
Trebbiano d’Abruzzo, vino bianco secco dal profumo delicato e dall’eleganza sobria.
Controguerra DOC, prodotto in un’area specifica del Teramano, nelle sue versioni di bianco e rosso.
Molte cantine si trovano nell’entroterra, a pochi chilometri dalla costa, immerse in scenari collinari che guardano il mare da un lato e le montagne dall’altro. Visitare questi luoghi non significa soltanto degustare ottimi vini, ma vivere un’esperienza completa: un pomeriggio tra vigneti e calici, magari dopo una giornata trascorsa in riva al mare, per scoprire il lato più autentico e conviviale dell’Abruzzo.
Tra i liquori prodotti con le erbe delle montagne d’Abruzzo, il più noto è il fortissimo Centerbe (72 gradi) di Tocco da Casauria, località sita ai piedi della Majella; tradizionali sono pure la Genziana, un eccellente digestivo, e la Ratafià, un profumatissimo liquore di amarene. A Pescara si produce l’Aurum, un distillato di vini pregiati insaporito con agrumi, mentre in molti centri dell’interno, tradizionale è la produzione di amari locali, a base di erbe montane.
La produzione dei Liquori in Abruzzo
L’Abruzzo vanta una lunga tradizione nella produzione di liquori, molti dei quali legati alle erbe spontanee delle montagne. Tra i più celebri spicca il Centerbe di Tocco da Casauria, un distillato dal carattere deciso che raggiunge i 72 gradi, considerato un vero simbolo della liquoristica regionale. Non meno rinomata è la Genziana, ottenuta dalla radice dell’omonima pianta e apprezzata come eccellente digestivo, insieme alla Ratafià, un liquore dal profumo intenso realizzato con amarene secondo antiche ricette tramandate nel tempo. Accanto a queste specialità tipiche delle aree interne, la costa custodisce altre eccellenze come l’Aurum di Pescara, raffinato distillato di vini pregiati aromatizzato con agrumi, dal gusto elegante e avvolgente. In numerosi borghi dell’entroterra si producono inoltre diversi amari artigianali a base di erbe montane, che raccontano il legame profondo tra la natura abruzzese e le tradizioni locali, trasformando ogni sorso in un viaggio sensoriale nella cultura del territorio.
Le inconfondibili sagome degli ulivi sono una presenza familiare nel dolce paesaggio delle colline in provincia di Teramo, Pescara e Chieti. L’olio extravergine Dop prodotto in queste zone (e in particolare a Loreto Aprutino, Casoli, Campli, Moscufo, Lanciano, Fossacesia e Guardiagrele) regge il confronto con i migliori oli italiani e ottengono sempre nuovi successi nelle rassegne internazionali del settore. Una tradizionale preparazione casalinga, diffusissima oggi anche nei ristoranti e che può riservare “piccanti” sorprese agli incauti, è il cosiddetto olio santo, un olio di prima spremitura nel quale viene tenuto a macerare del peperoncino.
La produzione dell'Olio Extra Vergine di Oliva in Abruzzo
Le sagome argentee degli ulivi disegnano da secoli il paesaggio collinare dell’Abruzzo, in particolare nelle province di Teramo, Pescara e Chieti. Da questi territori nascono alcuni dei più apprezzati oli extravergini d’oliva DOP, prodotti in località rinomate come Loreto Aprutino, Casoli, Campli, Moscufo, Lanciano, Fossacesia e Guardiagrele. Grazie alla qualità delle cultivar autoctone e al lavoro attento dei frantoiani, questi oli competono con le migliori produzioni italiane, conquistando ogni anno premi e riconoscimenti nelle più prestigiose rassegne internazionali. Accanto all’olio DOP, la tradizione gastronomica abruzzese conserva preparazioni tipiche che arricchiscono la cucina locale. Tra queste spicca il celebre olio santo, ottenuto lasciando macerare peperoncino piccante nell’olio di prima spremitura: un condimento semplice e genuino, capace di regalare carattere e vivacità a pane, zuppe e piatti della tradizione. Un assaggio che racconta, in poche gocce, la passione e l’autenticità della cultura contadina abruzzese.
L’Abruzzo vanta una delle capitali della produzione mondiale della pasta: Fara San Martino, ai piedi della Majella, dove le sorgenti di purissime acque montane hanno favorito l’insediamento di una fiorente industria specializzata, che raggiunge con i suoi prodotti i mercati di tutto il mondo. La pasta fatta in casa è una costante di tutti i paesi e ristoranti abruzzesi, ed è possibile acquistarla, appena ammassata (ossia fresca e appena prodotta), quasi ovunque. Tra le paste fatte a mano sono celebri i maccheroni alla chitarra, che devono il loro nome al telaio di legno con sottili fili d’acciaio (la “chitarra”) usata per tagliarli e oggetto onnipresente nelle case degli abruzzesi. Tipici sono anche i maccheroni alla molinara di Bisenti, le sagne del Chietino, il rentrocele di Lanciano e i tondini di Popoli. Esclusive del Teramano sono le “scrippelle mbusse”, la versione abruzzese salata delle crêpes, da consumare asciutte o in brodo.
La produzione della Pasta in Abruzzo
L’Abruzzo è terra di eccellenza nella produzione di pasta e vanta una delle sue capitali mondiali: Fara San Martino, ai piedi della Majella. Qui, le sorgenti di acque purissime hanno favorito la nascita di una fiorente industria pastaria che, grazie alla qualità delle materie prime e al rispetto delle tradizioni, esporta i propri prodotti in tutto il mondo. Accanto alla produzione industriale, la pasta fatta in casa resta una costante della vita quotidiana abruzzese: presente sulle tavole dei borghi, nei ristoranti tipici e disponibile fresca quasi ovunque, rappresenta un simbolo di autenticità e legame con il territorio. Tra i formati più celebri spiccano i maccheroni alla chitarra, ottenuti con l’omonimo telaio di legno con sottili fili d’acciaio, strumento tradizionale immancabile nelle cucine abruzzesi. Non mancano però altre specialità locali: i maccheroni alla molinara di Bisenti, le sagne fagioli del Chietino, il rintrocele di Lanciano e i tondini di Popoli. Esclusive del Teramano sono invece le celebri scrippelle ‘mbusse, una raffinata versione salata delle crêpes francesi, da gustare asciutte oppure immerse in un delicato brodo, a conferma della straordinaria varietà e ricchezza della tradizione gastronomica abruzzese.
La lavorazione del maiale, diffusa in ogni parte della regione, porta alla preparazione di ottimi prosciutti e di una larga varietà di insaccati, a iniziare dalle onnipresenti salsicce, con la saporita variante al fegato, spesso conservate sott’olio o sotto strutto. Tra i più tipici si segnalano le saporite mortadelline di Campotosto (dette anche “coglioni di mulo”), le salsicce di Torano, il salsicciotto Frentano, la ventricina morbida da spalmare del Teramano e quella compatta prodotta nel Chietino.
La produzione dei Salumi in Abruzzo
La tradizione della lavorazione del maiale è radicata in tutto l’Abruzzo e dà vita a una produzione ricca e variegata di salumi. Dai prosciutti profumati agli insaccati di uso quotidiano, le protagoniste assolute restano le salsicce, proposte anche nella gustosa variante al fegato e spesso conservate sott’olio o sotto strutto, secondo un metodo antico che ne esalta il sapore e ne garantisce la lunga conservazione.
Tra le specialità più tipiche spiccano le celebri mortadelline di Campotosto, note con l’ironico nome di “coglioni di mulo”, le salsicce di Torano, il caratteristico salsicciotto frentano, la ventricina teramana, morbida e ideale da spalmare, e la versione più compatta e speziata della ventricina chietina. Ogni territorio custodisce le proprie ricette e tradizioni, rendendo la salumeria abruzzese un autentico viaggio tra sapori genuini e identità locali.
L’allevamento più diffuso in Abruzzo è quello ovino e questo spiega il ruolo svolto dal pecorino (fresco o stagionato) e dalla ricotta di pecora nella gastronomia regionale. Tra le varietà locali si segnala la giuncata, fresca e profumatissima, delle montagne del Teramano. Farindola è il centro della produzione dell'omonimo pecorino. Un misto di latte bovino e ovino viene utilizzato per la produzione della caciotta, a volte insaporita con il peperoncino. Con il latte di mucca si preparano le tradizionali scamorze, che molti abruzzesi chiamano però mozzarelle, da mangiare crude o cotte sulla brace e al forno. Nella zona di Rivisondoli e Pescocostanzo si fanno ottimi caciocavalli e latticini come trecce, bocconcini e fiordilatte.
La produzione dei Formaggi in Abruzzo
In Abruzzo l’allevamento ovino è da sempre il più diffuso e questo spiega l’importanza del pecorino, fresco o stagionato, e della ricotta di pecora, protagonisti indiscussi della cucina regionale. Tra le specialità locali spicca la giuncata, formaggio fresco e delicatamente profumato tipico delle montagne del Teramano. A Farindola si produce invece l’omonimo pecorino, celebre per il suo gusto unico e per l’antica tecnica di lavorazione che lo rende un prodotto di eccellenza. Non mancano altre varietà che arricchiscono il patrimonio caseario abruzzese: la caciotta, ottenuta da un misto di latte bovino e ovino e spesso aromatizzata con peperoncino; le scamorze di latte vaccino, chiamate comunemente “mozzarelle” dagli abruzzesi, ottime sia crude sia cotte alla brace o al forno; e i caciocavalli, insieme a trecce, bocconcini e fiordilatte, tradizionalmente prodotti nelle zone montane di Rivisondoli e Pescocostanzo. Un mosaico di sapori autentici che racconta la ricchezza e la varietà della tradizione pastorale abruzzese.
Tra le produzioni agricole tradizionali dell’Abruzzo, spiccano innanzi tutto i legumi, che dagli alti coltivi della montagna, traggono qualità inimitabili: fagioli, ceci, fave, cicerchie e – fra tutti – le notissime lenticchie di S. Stefano di Sessanio. Ci sono i cereali “antichi” (oggi riscoperti e apprezzati) come il farro, l’orzo, la solina. L’aglio rosso di Sulmona è noto da secoli per le sue proprietà curative.
La produzione dei Vegetali in Abruzzo
Tra le produzioni agricole più autentiche dell’Abruzzo spiccano i legumi, coltivati da secoli anche negli altipiani montani, dove il clima e l’altitudine conferiscono qualità inimitabili. Fagioli, ceci, fave e cicerchie arricchiscono la tradizione culinaria locale, ma il posto d’onore spetta alle celebri lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, piccole, nutrienti e dal gusto intenso, oggi presidio di eccellenza e simbolo della gastronomia regionale. Accanto ai legumi, l’Abruzzo custodisce anche la tradizione dei cereali antichi, oggi riscoperti e apprezzati per la loro genuinità: farro, orzo e soprattutto la solina, un grano tenero che affonda le radici nella storia contadina. A completare questo patrimonio agricolo vi è il rinomato aglio rosso di Sulmona, noto sin dall’antichità non solo per il suo aroma unico, ma anche per le proprietà benefiche che lo rendono un ingrediente prezioso in cucina e nella tradizione popolare.
L’Abruzzo è uno dei più forti produttori italiani di tartufi: per anni fornitore primario “occulto” di mercati storicamente più famosi, sta oggi affermando la propria identità di produzione d’eccellenza. Le principali zone di raccolta sono la Marsica, il Teramano, l’alto Aquilano e la media Val di Sangro. Oltre che in cucina, il prezioso tubero viene utilizzato nella preparazione di salsicce, oli e formaggi aromatizzati.
La raccolta dei Tartufi in Abruzzo
L’Abruzzo è tra i maggiori produttori italiani di tartufi e, dopo anni in cui ha rifornito in maniera discreta mercati più celebri, oggi si afferma sempre più come terra di eccellenza autonoma. Le aree di raccolta più rinomate si trovano nella Marsica, nel Teramano, nell’Alto Aquilano e nella Val di Sangro, territori che offrono condizioni naturali ideali per la crescita di questo pregiato frutto della terra. Il tartufo abruzzese non è soltanto protagonista di raffinate preparazioni gastronomiche, ma viene anche utilizzato per arricchire prodotti tipici locali. Nascono così salsicce, oli e formaggi aromatizzati al tartufo, che uniscono tradizione e ricercatezza, offrendo agli amanti della buona tavola un’esperienza unica di profumi e sapori. Un vero tesoro della natura che contribuisce a rendere l’Abruzzo una destinazione d’eccellenza per il turismo enogastronomico.
L’altopiano di Navelli, tra i massicci del Gran Sasso e del Sirente, è il cuore di una delle più interessanti produzioni tradizionali dell’Abruzzo. Ricavato dagli stimmi del Crocus sativus, lasciati interi ed essiccati, lo zafferano dell’Aquila DOP (prodotto nei comuni di Navelli, Civitaretenga, Caporciano, San Pio delle Camere e Prata d’Ansidonia) è ritenuto unanimemente il migliore del mondo.
La produzione e la raccolta dello Zafferano in Abruzzo
L’altopiano di Navelli, incastonato tra i massicci del Gran Sasso e del Sirente, è il cuore di una delle produzioni tradizionali più pregiate dell’Abruzzo. La coltivazione dello zafferano, delicata e laboriosa, richiede grande cura: gli stimmi del Crocus sativus vengono raccolti a mano, lasciati interi ed essiccati con attenzione per preservarne profumo, colore e proprietà. Lo Zafferano dell’Aquila DOP, prodotto nei comuni di Navelli, Civitaretenga, Caporciano, San Pio delle Camere e Prata d’Ansidonia, è riconosciuto a livello internazionale come uno dei migliori al mondo. Un ingrediente prezioso che arricchisce la cucina locale, dalle zuppe ai risotti, e rappresenta un vero simbolo dell’eccellenza agroalimentare abruzzese.
Ottimo e profumato, il miele viene raccolto quasi ovunque in Abruzzo, che ne è fortissimo produttore. Tra le varietà più gustose ci sono quelle da fiori di timo, castagno o acacia.
La produzione del Miele in Abruzzo
L’Abruzzo è una terra d’eccellenza anche per la produzione di miele, apprezzato per qualità e profumo, grazie alla grande varietà di fioriture spontanee presenti nelle montagne, colline e valli. La raccolta avviene in quasi tutte le province, seguendo metodi tradizionali che preservano le caratteristiche organolettiche e il sapore naturale del prodotto. Tra le varietà più rinomate spiccano i mieli di timo, castagno e acacia, ciascuno con profumi e aromi distintivi, ideali sia da gustare al naturale sia come ingrediente in cucina. Dal dolce da colazione alle ricette più raffinate, il miele abruzzese racconta la ricchezza dei fiori e delle piante della regione, diventando simbolo della tradizione agroalimentare locale.
Quelli tradizionali dell’Abruzzo sono i mostaccioli, i caggiunitt, le ferratelle o nèole, la cicerchiata, le zèppole e i taralli; un tempo venivano realizzati solo tra le mura domestiche, mentre oggi si possono acquistare anche presso forni e pasticcerie. Tra i dolci meritano di essere citati i confetti di Sulmona, il torrone al cioccolato aquilano, le sise delle monche a Guardiagrele e i libretti di fichi secchi di Chieti e del teramano. Altri dolci caratteristici sono il Parrozzo, celebrato da Gabriele d’Annunzio, e le due varianti di bocconotto: il frentano e il teramano.
La preparazione dei Dolci tipici dell'Abruzzo
I dolci tradizionali dell’Abruzzo raccontano una storia di sapori antichi e radicati nella vita domestica. Tra questi spiccano i mostaccioli, i caggiunitt, le ferratelle o nèole, la cicerchiata, i papatelli e la pizza di pasqua, che un tempo venivano preparati esclusivamente nelle case e oggi si possono trovare anche in forni e pasticcerie, conservando intatto il loro gusto autentico. Accanto a queste specialità, la regione offre vere e proprie eccellenze conosciute in tutta Italia e nel mondo: i confetti di Sulmona, il torrone al cioccolato aquilano, le sise delle monache di Guardiagrele e i libretti di fichi secchi tipici di Chieti e del Teramano. Non mancano poi dolci celebri come il Parrozzo, reso famoso da Gabriele d’Annunzio, e le due varianti di bocconotto, frentana e teramana, simboli della straordinaria varietà e ricchezza della pasticceria abruzzese.


L’Abruzzo e la sua enogastronomia
La cucina tradizionale abruzzese è espressione autentica di una terra che unisce mare, montagne e colline, offrendo piatti ricchi di sapori genuini e legati alla stagionalità. Dalle ricette contadine a base di legumi e verdure, alle specialità pastorali come gli arrosticini, fino ai piatti di pesce della costa adriatica, ogni preparazione racconta storie di antiche usanze e convivialità. Pasta fatta a mano, formaggi pregiati, salumi, zafferano dell’Aquila e dolci tipici completano un patrimonio gastronomico che conserva intatte le sue radici, rendendo ogni assaggio un viaggio nella cultura e nelle tradizioni abruzzesi.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
L’Abruzzo è conosciuto come la regione più verde d’Europa grazie all’ampia presenza di aree protette che coprono gran parte del suo territorio. Tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e numerose riserve naturali custodiscono paesaggi che spaziano dalle alte cime appenniniche alle dolci colline, fino alle coste lambite dall’Adriatico. Questa straordinaria ricchezza ambientale rende l’Abruzzo un luogo unico, dove natura incontaminata, biodiversità e tradizioni locali convivono in perfetto equilibrio, offrendo al visitatore esperienze autentiche e scenari di rara bellezza.


Abruzzo, un grande museo all'aperto
L’Abruzzo si presenta come un grande museo all’aperto, dove ogni angolo del territorio custodisce testimonianze di arte, storia e tradizione immerse in scenari naturali mozzafiato. Dalle antiche abbazie incastonate tra le montagne ai borghi medievali perfettamente conservati, dalle necropoli italiche ai resti romani, fino ai castelli che dominano vallate e altipiani, la regione offre un patrimonio culturale diffuso che si integra armoniosamente con l’ambiente circostante. Visitare l’Abruzzo significa compiere un viaggio nel tempo, tra culture e civiltà che hanno lasciato segni indelebili nella memoria del paesaggio.


In Abruzzo, la natura è una risorsa protetta
In Abruzzo la natura è considerata un patrimonio prezioso da tutelare e valorizzare, grazie a una rete di parchi e riserve che salvaguardano ambienti di straordinaria biodiversità. Le montagne, le foreste, i borghi immersi nel verde e le coste ancora incontaminate raccontano l’impegno della regione nel proteggere i suoi ecosistemi, garantendo al tempo stesso attività sostenibili e occasioni di turismo responsabile. Qui il paesaggio non è solo cornice, ma protagonista, e diventa una risorsa viva che unisce conservazione, cultura e benessere per chi la abita e per chi la visita.
www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti