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Trekking sugli altopiani dell’Abruzzo: L’altopiano delle Cinquemiglia - Info Point Regione Abruzzo

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Trekking sugli altopiani dell’Abruzzo: L’altopiano delle Cinquemiglia

Mare e Monti > Escursioni in Abruzzo > Gli Altopiani
Le valli, gli altopiani, le gole e i pianori in Abruzzo

L’Altopiano delle Cinquemiglia, situato nel cuore dell’Appennino abruzzese tra i comuni di Rivisondoli, Rocca Pia e Roccaraso, è un vasto pianoro che si estende per circa nove chilometri in lunghezza e uno in larghezza, a un’altitudine di circa 1.265 metri sul livello del mare. Conosciuto anche come "altopiano maggiore" per la sua estensione, mette in comunicazione la Valle Peligna e il fiume Gizio a nord con l’Alto Sangro e il torrente Raso a sud, ed è dominato dalle imponenti vette dei monti Marsicani, tra cui il Monte Genzana, il Monte Pratello e il Monte Rotella. Il suo nome deriva dalla lunghezza pari a cinque miglia romane, che segnano il percorso dalle sorgenti del torrente Raso fino al torrente San Leonardo, un tracciato che per secoli ha rappresentato una via di transito fondamentale tra le valli e i monti circostanti. Questo altopiano porta con sé una storia densa di fascino e di eventi drammatici, legati soprattutto ai pericoli del brigantaggio e alle condizioni climatiche estreme che lo hanno reso un luogo ostile nei secoli passati. Le diligenze e i viandanti lo attraversavano a grande velocità, spesso scortati da guardie armate per evitare gli assalti dei briganti, che sfruttavano la conformazione isolata della zona per le loro incursioni. In inverno, le bufere di neve rendevano il passaggio ancora più insidioso, causando numerose tragedie come quella del 1528, quando trecento mercenari veneziani perirono sepolti dalla neve, seguiti l’anno successivo da altri cinquecento soldati tedeschi al servizio di Filiberto di Chalon, principe di Orange. L’imperatore Carlo V, per garantire maggiore sicurezza lungo il tragitto, fece costruire cinque torri di avvistamento e una taverna, ormai scomparse, mentre nel 1860 il re Vittorio Emanuele II attraversò l’altopiano nel suo viaggio verso Napoli dopo l’incontro storico con Giuseppe Garibaldi a Teano. Oggi l’Altopiano delle Cinquemiglia conserva il suo aspetto selvaggio e incontaminato, ed è attraversato dalla Strada Statale 17, che collega le principali località della zona e offre agli escursionisti la possibilità di immergersi in un ambiente di straordinaria bellezza. Il territorio rientra nella Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinquemiglia, ed è circondato da altri suggestivi altopiani, come il Quarto Grande a sud-est, con il borgo medievale di Pescocostanzo come centro di riferimento, e il Piano Aremogna a sud-ovest, dominato dal maestoso massiccio del Monte Greco. Ad est, invece, si incontrano le prime pendici della Maiella, completando un paesaggio variegato e ricco di scorci mozzafiato, ideale per gli appassionati di trekking e fotografia naturalistica. Nonostante l’assenza di insediamenti stabili e la quasi totale mancanza di vegetazione, l’altopiano è un luogo di grande importanza per la pastorizia, con greggi e mandrie che vi pascolano liberamente nei mesi estivi, mantenendo vive le tradizioni agricole e pastorali della regione. Con l’arrivo dell’inverno, però, il paesaggio cambia radicalmente, trasformandosi in una distesa ghiacciata dove il clima rigido e l’inversione termica portano a temperature minime eccezionalmente basse, spesso inferiori ai -30 °C nelle notti più fredde. Questa caratteristica ha fatto guadagnare all’altopiano il soprannome di "Siberia del Mediterraneo", rendendolo uno dei luoghi più freddi dell’intero Appennino e una meta affascinante per chi desidera esplorare un ambiente tanto suggestivo quanto estremo. Trekking nell’Altopiano delle Cinquemiglia significa attraversare un territorio intriso di storia e natura, dove il tempo sembra essersi fermato e dove il silenzio avvolge ogni cosa, spezzato solo dal sibilo del vento e dai richiami lontani della fauna selvatica. Ogni passo su questi sentieri racconta secoli di passaggi, di lotte, di viaggi avventurosi e di sfide contro la natura, regalando a chi lo percorre un’esperienza unica e irripetibile. Che si tratti di un’escursione estiva tra le sue ampie distese erbose o di un viaggio invernale tra le nevi e i ghiacci, questo altopiano offre un’immersione autentica nella wilderness abruzzese, lasciando nel cuore di ogni viandante il ricordo di un luogo che incanta e sfida al tempo stesso.Trekking negli Altopiani e Pianori in Abruzzo:
Trekking nell’Altopiani e Pianoro in Abruzzo: Fare trekking nell’Altopiano delle Cinquemiglia. Noto anche come "altopiano maggiore", si trova tra i territori dei comuni di Rivisondoli, Rocca Pia e Roccaraso, ad un'altitudine di circa 1265 m s.l.m. È il più esteso del gruppo degli altipiani maggiori, da cui il nome alternativo di altopiano maggiore, estendendosi per circa 9 km in lunghezza ed 1 km in larghezza e ponendo in comunicazione la valle del fiume Gizio, affluente del Pescara, e la Valle Peligna a nord con quella del torrente Raso, affluente del Sangro, e l'Alto Sangro a sud; è sovrastato da alcune cime dei monti Marsicani (monte Genzana, monte Pratello e monte Rotella). I suoi 9 km circa di estensione, corrispondenti proprio a 5 miglia, che partono dalle sorgenti del torrente Raso fino ad arrivare fino al torrente San Leonardo, gli conferiscono la denominazione. In passato le diligenze, per timore di assalti, soprattutto durante il periodo del brigantaggio, lo attraversavano a gran carriera, spesso scortate dalle guardie. In inverno diverse volte i viandanti vi rimasero sepolti sotto la neve a causa delle forti bufere che vi si manifestavano. Così avvenne ad esempio nell'anno 1528, quando perirono 300 mercenari arruolati dalla Repubblica di Venezia per combattere contro l'imperatore Carlo V d'Asburgo, e nell'inverno successivo quando trovarono la morte altri 500 tedeschi di Filiberto di Chalon, principe di Orange. Lo stesso imperatore vi fece inoltre innalzare cinque torri e una taverna, non più presenti. Passò qui anche la delegazione reale con il re Vittorio Emanuele II di Savoia nell'autunno del 1860 quando, dopo l'annessione dell'Abruzzo e delle Marche all'Italia, il sovrano si incontrò a Teano con Giuseppe Garibaldi per giungere infine a Napoli. È attraversato dalla strada statale 17 e rientra nella comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia e a sud-est si collega all'altopiano del Quarto Grande, che ha come centro di riferimento il borgo di Pescocostanzo, mentre a sud-ovest con il piano Aremogna, dominato dal massiccio del monte Greco e ad est dai prodromi della Maiella. Completamente disabitato e spoglio di vegetazione, vi pascolano in estate greggi e mandrie, mentre in inverno con l'inversione termica si registrano spesso temperature minime quasi da record per gli Appennini: talvolta infatti, come rilevato dalla stazione meteorologica presente, nelle notti invernali con cielo sereno ed assenza di vento si possono raggiungere temperature minime di −30 °C, che lo portano ad essere etichettato come la "Siberia del Mediterraneo". L’Altopiano delle Cinquemiglia

L'Altopiano delle Cinquemiglia, noto anche come "altopiano maggiore", si estende tra i comuni di Rivisondoli, Rocca Pia e Roccaraso, a un’altitudine di circa 1.265 metri sul livello del mare. È il più vasto tra gli altipiani maggiori, da cui deriva il suo nome alternativo, e si sviluppa per circa 9 km in lunghezza e 1 km in larghezza. Questo suggestivo altopiano collega la valle del fiume Gizio, affluente del Pescara, e la Valle Peligna a nord con quella del torrente Raso, affluente del Sangro, e l'Alto Sangro a sud. È incorniciato dalle imponenti vette dei monti Marsicani, tra cui il monte Genzana, il monte Pratello e il monte Rotella. Il suo nome deriva dalla lunghezza dell'altopiano stesso, pari a cinque miglia romane, che si estende dalle sorgenti del torrente Raso fino al torrente San Leonardo.
Nel passato, questo tratto era noto per la sua pericolosità, soprattutto durante il periodo del brigantaggio, quando le diligenze lo attraversavano a grande velocità per evitare assalti, spesso protette da scorte armate. Durante l’inverno, le tempeste di neve rendevano il passaggio estremamente rischioso, come accadde nel 1528, quando 300 mercenari della Repubblica di Venezia morirono sepolti dalla neve nel tentativo di raggiungere il fronte contro l’imperatore Carlo V d'Asburgo. Un anno dopo, un destino simile toccò a 500 soldati tedeschi di Filiberto di Chalon, principe di Orange. Per garantire una maggiore sicurezza, lo stesso imperatore fece costruire cinque torri e una taverna, ormai scomparse. L’altopiano fu anche attraversato nell’autunno del 1860 dalla delegazione reale di Vittorio Emanuele II di Savoia, diretta a Teano per l’incontro con Giuseppe Garibaldi dopo l’annessione dell’Abruzzo e delle Marche al Regno d'Italia.
Oggi, l'Altopiano delle Cinquemiglia è attraversato dalla Strada Statale 17 e fa parte della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinquemiglia. A sud-est si collega con l’Altopiano del Quarto Grande, che ha come centro di riferimento il suggestivo borgo di Pescocostanzo, mentre a sud-ovest si estende fino al Piano Aremogna, sovrastato dal maestoso massiccio del Monte Greco. Ad est, invece, si incontrano le prime pendici della Maiella. Il paesaggio, ampio e aperto, regala agli escursionisti panorami mozzafiato e un senso di isolamento assoluto, dove il silenzio e la vastità del territorio creano un’atmosfera unica.
Privo di insediamenti e quasi completamente spoglio di vegetazione, l’altopiano diventa in estate un luogo ideale per il pascolo di greggi e mandrie, mentre in inverno si trasforma in una distesa ghiacciata, caratterizzata da temperature estreme. L’inversione termica, tipica della zona, porta spesso a registrare valori record per l’Appennino, con minime che possono scendere fino a -30 °C nelle notti serene e senza vento. Per questa ragione, l'Altopiano delle Cinquemiglia è stato soprannominato la "Siberia del Mediterraneo", rendendolo un luogo tanto affascinante quanto inospitale, ma perfetto per chi cerca un’esperienza di trekking immersiva e selvaggia nel cuore dell’Abruzzo.
Fare Trekking in Abruzzo

La regione Abruzzo è innanzitutto terra di montagne.
Basta alzare lo sguardo verso l'interno da un punto qualsiasi della costa per incontrare la teoria ininterrotta di cime rocciose che si alzano verso il cielo: da nord verso sud sono i massicci della Laga, del Gran Sasso e della Majella. Un fantastico mondo di alta quota che rappresenta la spina dorsale di roccia di questa regione e costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche francamente alpine), nel cuore dell’Italia e del Mediterraneo.
Un terzo del territorio abruzzese è tutelato da aree protette: tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e oltre trenta Riserve Naturali, da cui l'appellativo di "Regione verde d'Europa". Una scelta decisa e lungimirante per una regione che ha fatto dell’ambiente la sua prima risorsa, proiettandola come leader nel campo del “turismo verde”. Vuoi fare escursioni ed esplorare questo splendido angolo nell’Abruzzo, una regione unica ? In questa sezione, abbiamo selezionato i percorsi migliori per fare trekking in nella regione Abruzzo.
I pianori in Abruzzo

Le valli in Abruzzo

Gli altopiani in Abruzzo

Le gole in Abruzzo

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