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Sagre e Fiere Locali in Abruzzo: Lu Giuviddì Sande a Cellino Attanasio (Te) - Info Point Regione Abruzzo

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Sagre e Fiere Locali in Abruzzo: Lu Giuviddì Sande a Cellino Attanasio (Te)

Info Abruzzo > Le Tradizioni popolari
Le Tradizioni popolari e il Folklore in Abruzzo

In Abruzzo, la tradizione e il folclore popolare si manifestano in molte forme, tra cui spicca Lu Giuviddì Sande a Cellino Attanasio, un evento che affonda le sue radici nella cultura religiosa e musicale della regione. Questo antico rito, celebrato durante la Settimana Santa, unisce fede e tradizione attraverso i canti di questua, tramandati di generazione in generazione. La manifestazione prende il nome dal tradizionale canto popolare, ancora oggi eseguito nelle campagne, simbolo di un legame profondo con la spiritualità e la memoria collettiva. Per secoli, nelle vallate dei fiumi Piomba e Vomano, gruppi di cantori improvvisati percorrevano le strade del paese, intonando melodie che narravano la Passione di Cristo. Le famiglie accoglievano questi cantori con doni tipici del periodo pasquale, come uova, pizze di Pasqua e Lu Castelle, un dolce tradizionale preparato con vino cotto locale. Questa pratica rientra nella tradizione dei canti di cerca e di questua, simili a quelli celebrati in altre regioni italiane, sebbene Lu Giuviddì Sande abbia rischiato di scomparire con il passare degli anni e la perdita dei suoi anziani custodi. Il Giovedì Santo era vissuto come un momento di profondo raccoglimento: le campane delle chiese venivano legate per segnare il lutto e il silenzio, interrotto solo dal Gloria della Messa solenne del Sabato Santo. Durante questo periodo, i giovani del paese, incaricati dal parroco, annunciavano le funzioni religiose per le strade utilizzando "lu ciuccule", un antico strumento sonoro. Gli anziani praticavano il "Lu trapasse", un digiuno rituale che, secondo la credenza popolare, se osservato per sette anni consecutivi, avrebbe avuto il potere di liberare un'anima cara dal Purgatorio. Un detto popolare racconta il significato spirituale di questa giornata: "E la sere de lu Giuviddì Sande, lu ciele se copre e li cruce s'ammande, e s'ammande pe' devuzione, nu jeme candenne la Passione". Negli ultimi anni, vi è stato un rinnovato interesse per i canti di questua della Settimana Santa e diversi gruppi musicali hanno ripreso questa tradizione, contribuendo alla sua riscoperta e valorizzazione. Questo movimento culturale ha ridato vita a un patrimonio musicale e storico che rischiava di essere dimenticato, restituendo alla comunità un pezzo della propria identità. A Cellino Attanasio, il weekend precedente la Pasqua viene organizzata una manifestazione dedicata a Lu Giuviddì Sande. L'evento accoglie gruppi di musica popolare, spettacoli teatrali ed esposizioni, offrendo l'opportunità di gustare prodotti tipici della tradizione contadina pasquale. Tra questi spiccano piatti ormai rari, come "Lu Mazzarellone". Questa iniziativa non solo celebra un'antica usanza, ma rappresenta un ponte tra passato e presente, trasmettendo alle nuove generazioni il valore della cultura popolare abruzzese.Lu Giuviddì Sande  a Cellino Attanasio (Te)
Lu Giuviddì Sande (Il Giovedì Santo) è una manifestazione di musica popolare volta a rievocare le tradizioni e i canti di questua legati alla Settimana Santa, riportando alla luce l'antico legame tra fede e folklore. Il nome della manifestazione deriva dal tradizionale canto di questua tipico di questo periodo, Lu Giuviddì Sande, che ancora oggi viene eseguito nelle campagne di Cellino Attanasio, in Abruzzo. Questa usanza rappresenta una delle più autentiche espressioni della cultura popolare locale, tramandata per secoli.
La tradizione, diffusa nelle vallate dei fiumi Piomba e Vomano, vedeva gruppi spontanei di cantori recarsi nelle abitazioni intonando canti che narravano il lungo Calvario di Cristo fino alla sua Resurrezione. In cambio, ricevevano offerte tipiche del periodo pasquale, come uova, pizze di Pasqua e soprattutto "Lu Castelle", un dolce antico considerato il predecessore dell'uovo di Pasqua, preparato con vino cotto locale. Questi canti appartengono alla tradizione dei canti di cerca e di questua, come il Sant'Antonio in Abruzzo, il San Lazzaro in Puglia e Sant'Agata in Sicilia. Tuttavia, a differenza di questi ultimi, Lu Giuviddì Sande ha rischiato di scomparire con la perdita dei suoi anziani custodi, portando con sé una tradizione centenaria che si ripeteva di generazione in generazione.
Il Giovedì Santo era vissuto come un giorno speciale nella Settimana Santa: le campane delle chiese venivano legate in segno di lutto e i gruppi di cantori iniziavano il loro giro di questua, narrando in versi la Passione di Cristo, dal tradimento di Giuda Iscariota fino alla Resurrezione. Il silenzio delle campane veniva interrotto soltanto durante il Gloria della Messa solenne del Sabato Santo, quando venivano "sciolte" per annunciare la fine del lutto. Gli anziani del paese associavano a questo silenzio un rigido digiuno, detto "Lu trapasse", che, secondo la credenza, se praticato per sette anni consecutivi, avrebbe avuto il potere di liberare un'anima cara dal Purgatorio. Durante i giorni di silenzio, giovani incaricati dal parroco giravano per le strade con "lu ciuccule", un antico strumento popolare, per annunciare le funzioni religiose.
Un antico detto popolare descrive il Giovedì Santo con queste parole: "E la sere de lu Giuviddì Sande, lu ciele se copre e li cruce s'ammande, e s'ammande pe' devuzione, nu jeme candenne la Passione". Negli ultimi anni, vi è stato un rinnovato interesse per i canti di questua della Settimana Santa e sono nati diversi gruppi che cercano di ripercorrere le orme dei cantori di un tempo. Questi gruppi contribuiscono alla riscoperta e alla valorizzazione di un patrimonio musicale e culturale che rischiava di essere dimenticato.
A Cellino Attanasio, il weekend precedente la Pasqua si tiene una manifestazione dedicata a questa tradizione, denominata "Lu Giuviddì Sande". L'evento accoglie gruppi di musica popolare, sia locali che provenienti da altre regioni, che eseguono canti della tradizione. Oltre alla musica, la manifestazione ospita spettacoli teatrali, esposizioni artigianali e stand gastronomici, dove si possono degustare prodotti tipici del territorio. Particolare attenzione viene riservata ai piatti della tradizione contadina pasquale, alcuni dei quali ormai quasi scomparsi, come "Lu Mazzarellone". Questa iniziativa rappresenta un'importante occasione per mantenere viva la memoria storica e culturale della comunità, trasmettendo alle nuove generazioni il valore di un passato ricco di significato.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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