Vai ai contenuti

Pinacoteca Civica di Teramo - Teramo - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Pinacoteca Civica di Teramo - Teramo

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel teramano
I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Teramo in Abruzzo

La Pinacoteca Civica di Teramo è uno dei principali presidi culturali della città e rappresenta il cuore pulsante del Polo Museale cittadino. Situata in posizione strategica, tra la Villa Comunale e le vie che conducono al centro storico, la Pinacoteca si inserisce armoniosamente nel tessuto urbano come un ponte ideale tra lo spazio naturale del giardino pubblico e l’anima storica della città. Dopo un periodo di chiusura, nel 2018 ha riaperto le sue porte con un allestimento rinnovato, che propone un percorso espositivo coinvolgente, intitolato La Pinacoteca si racconta, attraverso il quale una selezione di opere viene narrata in modo accessibile e suggestivo. Il nuovo allestimento valorizza il patrimonio artistico della Pinacoteca, frutto di oltre un secolo di acquisizioni, donazioni e scoperte. Le opere sono disposte secondo un ordine cronologico che consente al visitatore di ripercorrere l’evoluzione dell’arte nel territorio teramano, ma anche di cogliere connessioni con i grandi movimenti artistici nazionali. A rendere l’esperienza ancora più immersiva, è stato introdotto un sistema multimediale che accompagna il pubblico con racconti curati da figure di spicco della cultura italiana, capaci di offrire chiavi di lettura originali e profonde sul contesto storico e artistico delle opere. La visita si apre con le preziose tavole quattrocentesche di Giacomo da Campli e del Maestro dei Polittici Crivelleschi, introducendo lo spettatore in un percorso che attraversa i secoli. Le sale successive testimoniano la vivacità del Seicento e del Settecento con opere barocche di scuola napoletana e romana, fino ad arrivare all’Ottocento, epoca in cui Teramo è rappresentata da artisti di fama nazionale come Pasquale Celommi, Raffaello Pagliacetti e Cesare Averardi. Il Novecento teramano emerge invece come un periodo di apertura e confronto con le correnti artistiche più innovative, grazie a figure come Guido Montauti, Giovanni Melarangelo e Venanzo Crocetti, le cui opere rivelano una costante tensione verso il superamento del provincialismo. La quarta sala della Pinacoteca è dedicata a mostre temporanee, pensate per dialogare con il patrimonio permanente e con gli spazi rinnovati del museo. Tra queste si ricorda la mostra La fragile bellezza, dedicata alla ceramica istoriata di Castelli tra XVII e XVIII secolo. Dal novembre 2022, l’esperienza museale si è arricchita ulteriormente grazie al progetto La Pinacoteca si ascolta, un’iniziativa che unisce arte visiva e musica, proponendo per alcune opere una colonna sonora originale capace di guidare l’ascoltatore in una lettura emozionale e sinestetica. La Pinacoteca Civica di Teramo si conferma così come un luogo dinamico, dove la memoria del passato dialoga con i linguaggi del presente per offrire un’esperienza culturale viva e coinvolgente.Musei e Mostre in Abruzzo:
Pinacoteca Civica di Teramo – Teramo. La Pinacoteca Civica è il centro propulsore del Polo Museale Città di Teramo. Sita tra la Villa Comunale e la strada urbana che conduce fin nel cuore del centro storico, si presenta come un ideale punto di connessione tra la città e il giardino pubblico. Dopo un periodo di chiusura, la Pinacoteca ha riaperto le porte nel 2018 con un allestimento che presenta solo una parte delle opere raccolte nel corso di un secolo di storia, organizzate secondo un criterio cronologico e valorizzate da un coinvolgente percorso di storytelling dal titolo La Pinacoteca si racconta. Grazie a un aggiornato sistema multimediale, visitando la Pinacoteca è possibile ascoltare i racconti di alcuni esponenti della cultura italiana in grado di arricchire la lettura di un’opera richiamando particolari salienti del contesto storico e artistico di riferimento. A partire dalle tavole quattrocentesche di Giacomo da Campli e del Maestro dei Polittici Crivelleschi, esposte nell’ingresso, la visita della Pinacoteca prosegue attraverso la fiorente stagione barocca, testimoniata a Teramo dalle tele di rinomati pittori napoletani e romani esposte nella prima sala. La vivacità dell’epoca ottocentesca che vede gli artisti studiare a Napoli ma anche a Firenze, divenuta Capitale del Regno nel 1864, è rappresentata nella seconda sala dai dipinti e dalle sculture di artisti locali di rilevanza nazionale quali Pasquale Celommi, Raffaello Pagliacetti e Cesare Averardi. L’arte del Novecento, a Teramo come altrove in Italia, è animata dal tentativo di superare il localismo per confrontarsi con le esperienze più innovative dell’epoca. Nella terza sala le opere di Guido Montauti, Giovanni Melarangelo, Venanzo Crocetti evidenziano le capacità di aggiornamento di artisti locali apprezzati in ambito nazionale e internazionale. La quarta e ultima sala ospita esposizioni temporanee che entrano di volta in volta in dialogo con gli ambienti rinnovati della Pinacoteca, come avvenuto nel caso della mostra La fragile bellezza. Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo svoltasi nel 2022 e dedicata alla celebre ceramica di Castelli. Dal mese di novembre 2022 al percorso di storytelling La Pinacoteca si racconta è stata affiancata un’ulteriore esperienza di fruizione proposta ed elaborata dalla Cooperativa Socioculturale. Il progetto La Pinacoteca si ascolta è stato realizzato per accostare a quattro delle opere facenti parte dell’allestimento, una per ogni sala, una colonna sonora elaborata ad hoc. Le composizioni si concentrano sulla concretizzazione di una fruizione che conduca da immagine a musica e da musica a immagine. La collezione civica nacque nel 1869 per dare ricovero alle opere provenienti dagli edifici di culto chiusi e quasi tutte di un periodo compreso tra XV e XVIII secolo. Nel 1895 si inaugurò il Museo Civico in corso San Giorgio anche con pezzi archeologici dell'antica Interamnia. Oggi, la Pinacoteca teramana si trova nella palazzina neoclassica che venne eretta nel 1923 nei giardini della villa comunale, per ospitare il museo civico. Gravemente disperso e in parte danneggiato durante la seconda guerra mondiale, le opere d'arte della collezione civica sono state riallestite dal 1979. L'attuale percorso espone pale del XV secolo, come i Santi di Giacomo da Campli e l'ancona del Maestro dei Polittici Crivelleschi, dipinti di scuola napoletana del Seicento e Settecento, e soprattutto opere dell'Ottocento abruzzese, come le tele di Della Monica, Bonolis e Celommi, e alcune realizzazioni del grande scultore verista giuliese Raffaello Pagliaccetti. Pinacoteca Civica di Teramo - Teramo
Viale Bovio - 64100 Teramo (TE)
Tel.: +039 0861.50873 - 0861.240546

La Pinacoteca Civica di Teramo rappresenta il fulcro del Polo Museale della città, un punto di riferimento culturale e artistico che si colloca tra la Villa Comunale e il cuore del centro storico. Questa posizione strategica la rende un ideale luogo di connessione tra il tessuto urbano e il giardino pubblico, suggerendo già nella sua collocazione un dialogo tra arte, città e natura. Dopo un periodo di chiusura, nel 2018 la Pinacoteca ha riaperto al pubblico con un nuovo allestimento che propone una selezione significativa delle opere raccolte nel corso di oltre un secolo, organizzate in ordine cronologico e valorizzate attraverso un coinvolgente percorso narrativo dal titolo La Pinacoteca si racconta.
Il progetto espositivo è arricchito da un sistema multimediale innovativo che permette al visitatore di immergersi nella storia delle opere attraverso i racconti di esponenti della cultura italiana, i quali offrono approfondimenti legati al contesto storico, stilistico e artistico dei dipinti e delle sculture. L’itinerario prende avvio con le tavole quattrocentesche di Giacomo da Campli e del Maestro dei Polittici Crivelleschi, poste all’ingresso come introduzione al percorso. Da qui si prosegue nella prima sala con le opere della stagione barocca, che a Teramo trova espressione nelle tele di importanti pittori napoletani e romani, testimonianza del vivace scambio artistico con i principali centri culturali dell’Italia meridionale.
La seconda sala è dedicata all’Ottocento, un periodo animato da fermenti artistici e culturali, in cui molti artisti locali si formano nelle accademie di Napoli e Firenze, quest’ultima divenuta Capitale del Regno nel 1864. Qui si possono ammirare dipinti e sculture di artisti teramani di rilievo nazionale come Pasquale Celommi, Raffaello Pagliacetti e Cesare Averardi. Il percorso continua nella terza sala con l’arte del Novecento, caratterizzata dalla volontà di superare il provincialismo per dialogare con le avanguardie e le esperienze artistiche più innovative del secolo. Le opere di Guido Montauti, Giovanni Melarangelo e Venanzo Crocetti testimoniano l’evoluzione del linguaggio artistico locale, capace di inserirsi con autorevolezza nel panorama nazionale e internazionale.
La quarta e ultima sala è riservata a esposizioni temporanee che instaurano un dialogo continuo con la collezione permanente e con gli spazi rinnovati della Pinacoteca. Un esempio significativo è la mostra La fragile bellezza. Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo, ospitata nel 2022 e dedicata alla raffinata ceramica di Castelli. Sempre nello stesso anno, il percorso narrativo si è arricchito grazie al progetto La Pinacoteca si ascolta, ideato dalla Cooperativa Socioculturale: un’esperienza multisensoriale che abbina una composizione musicale originale a quattro opere selezionate, una per ciascuna sala. Il progetto mira a stimolare una fruizione sinestetica, in cui l’arte visiva e la musica si completano a vicenda, offrendo al visitatore un’esperienza emozionale unica e immersiva.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti