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Tradizioni popolari in Provincia di Chieti – Abruzzo: La Processione Penitenziale (Processione degli Incappucciati) a Lanciano (Ch) - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni popolari in Provincia di Chieti – Abruzzo: La Processione Penitenziale (Processione degli Incappucciati) a Lanciano (Ch)

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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Chieti - Abruzzo

La Processione Penitenziale di Lanciano, conosciuta anche come la Processione degli Incappucciati, è uno dei momenti più suggestivi e solenni della Settimana Santa, che si ripete ogni anno nella città abruzzese. Questa tradizione, che affonda le radici nel XVI secolo, è celebrata dall'Arciconfraternita di San Filippo Neri e rappresenta un atto di penitenza profonda per il tradimento subito da Cristo durante l'Ultima Cena. I confratelli, vestiti con lunghe tonache nere e con il volto nascosto dai cappucci, sfilano lentamente nelle strade del centro storico, illuminati solo dal debole bagliore delle torce e delle lucerne, creando un’atmosfera carica di spiritualità e raccoglimento. La processione ha inizio alla sera del Giovedì Santo, dalle ore 22:00, dalla Chiesa di Santa Chiara, e si snoda lungo le vie della città. Durante il cammino, i partecipanti sono accompagnati dalla musica triste e solenne delle composizioni sacre dei maestri lancianesi come Masciangelo, Bellini e Ravazzoni, che sembrano risuonare nel cuore stesso della città. Al centro del corteo, una figura centrale, il Cireneo, porta la pesante Croce del Calvario, simbolo del dolore di Cristo, mentre cammina scalzo e incappucciato. La sua identità rimane un mistero, conosciuta solo dal Priore, aumentando l’intensità emotiva e il significato simbolico di questo atto di fede. Questa processione ha un forte legame con la storia della città e della sua Arciconfraternita. Le origini di questa manifestazione risalgono al XVII secolo, quando l'Arciconfraternita iniziò a solennizzare i riti della Settimana Santa. Il corteo ha subito nel tempo diverse evoluzioni, tra cui il ritorno della Processione degli Incappucciati negli anni '70 e '80 grazie all'iniziativa del Priore De Rosa, che volle aggiungere la partecipazione dei confratelli con le torce al tradizionale accompagnamento musicale della banda. Questo non era un semplice elemento scenografico, ma un atto penitenziale che univa spiritualità e devozione nella celebrazione della Passione di Cristo. Le radici storiche della Processione si intrecciano anche con il folklore della città. Nel XVII secolo, infatti, la manifestazione non era solo una processione religiosa, ma anche una rappresentazione teatrale delle scene della Passione di Cristo, con "talami" che ritraevano i momenti dolorosi del martirio di Gesù. Questa tradizione fu interrotta nel 1741, ma la memoria storica di queste rappresentazioni rimase viva. Con il passare degli anni, la processione si è evoluta, mantenendo tuttavia la croce e il Cireneo come elementi centrali, simboli immortali della sofferenza e del sacrificio. Oggi, la Processione Penitenziale di Lanciano è un evento che coinvolge non solo i membri dell'Arciconfraternita, ma anche tutta la comunità locale e i numerosi pellegrini che giungono a Lanciano per partecipare a questo momento di riflessione e preghiera. L’accompagnamento musicale delle composizioni sacre di Masciangelo, Bellini e Ravazzoni, ormai vere e proprie colonne sonore della Settimana Santa lancianese, trasmette un senso di profonda devozione e raccoglimento. Il corteo si conclude con l’arrivo della statua del Cristo Morto, che rappresenta il culmine della Passione, seguita dalla Vergine Addolorata e dalle altre figure sacre. L’intera manifestazione rimane così un simbolo potente di fede e di tradizione, radicata nella cultura popolare di Lanciano e nella storia del popolo abruzzese.La Processione Penitenziale a Lanciano (Ch)
(Processione degli Incappucciati)

A Lanciano, ogni anno, si ripete la suggestiva Processione Penitenziale, conosciuta come la Processione degli Incappucciati, uno dei momenti più solenni e emozionanti della Settimana Santa. Questo rito, celebrato dall'Arciconfraternita di San Filippo Neri sin dal XVI secolo, rappresenta un atto di penitenza che i Confratelli vivono in spirito di riflessione sulla Passione di Cristo. La serata inizia con la celebrazione dell'Ultima Cena, un momento di tradimento e di profonda meditazione per la comunità cristiana. I Confratelli, vestiti con lunghe tonache nere e medaglioni simbolici, procedono a passo lento, incappucciati, attraversando le vie del centro storico di Lanciano, illuminate solo dal chiarore delle lucerne. Il suono triste della banda accompagna il corteo, che si snoda nel silenzio, portando la pesante Croce del Calvario sulle spalle di un confratello scelto, il Cireneo, la cui identità rimane segreta fino alla fine.
La processione ha inizio alle ore 22:00 dalla Chiesa di Santa Chiara e si svolge in un’atmosfera che unisce sacralità e solennità. Accompagnato dalle toccanti musiche sacre dei maestri lancianesi, come Masciangelo, Bellini e Ravazzoni, il corteo si snoda attraverso il centro storico, portando con sé il peso del dolore e della sofferenza di Cristo. La figura del Cireneo, che porta la Croce, diventa il simbolo della sofferenza e della solidarietà, un atto di fede che risuona in ogni passo del corteo. Solo il Priore conosce l’identità del Cireneo, il che rende ancora più potente il senso di mistero che avvolge questa figura centrale della processione.
L'importanza della Processione Penitenziale non si limita alla sua dimensione religiosa, ma affonda le radici in una tradizione secolare che ha attraversato i secoli. La celebrazione della Settimana Santa a Lanciano ha contribuito a mantenere viva l'Arciconfraternita, che da secoli svolge un ruolo fondamentale nella comunità. La Domenica delle Palme segna l’inizio dei riti, con la chiesa di Santa Chiara adornata per la Santa Messa e la lettura della Passione, che prepara i confratelli a vivere i giorni di penitenza. Nel corso degli anni, la Processione degli Incappucciati è stata rinnovata, ma ha mantenuto intatta la sua forza evocativa, tornando ad essere un momento cruciale della Settimana Santa alla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80 grazie all'iniziativa del Priore De Rosa.
Nel corso dei secoli, la Processione degli Incappucciati ha subito varie trasformazioni, ma ha sempre mantenuto il suo valore simbolico e religioso. Originariamente, la processione del Venerdì Santo includeva anche una rappresentazione teatrale delle scene della Passione, con "talami" e "misteri" portati dai confratelli, che rievocavano i momenti dolorosi della vita di Cristo. Nel XVIII secolo, la Processione si è arricchita della presenza della statua del Cristo Morto, una figura simbolica che rappresenta il sacrificio e la morte di Gesù. La Processione si è evoluta nel tempo, ma ha sempre avuto come fulcro la croce e la figura del Cireneo, simboli universali della sofferenza e del sacrificio.
La musica è un elemento fondamentale di questa tradizione, che accompagna i fedeli in un viaggio di fede e meditazione. Le composizioni dei maestri lancianesi come Masciangelo, Bellini e Ravazzoni sono diventate parte integrante dei riti, dando voce alle emozioni e ai sentimenti che la processione evoca. Le note dell'“Elegia” e del “Christus” di Masciangelo sono ormai simbolo di questa manifestazione, accompagnando il cammino penitenziale dei confratelli e suscitando un profondo senso di raccoglimento. La musica, che risuona nelle strade di Lanciano, non è solo un accompagnamento sonoro, ma una parte integrante del rito che arricchisce l'esperienza spirituale di chi vi partecipa. In un'atmosfera sospesa, dove il suono e il silenzio si intrecciano, la Processione degli Incappucciati di Lanciano continua a essere un rito sacro che affonda le radici nella storia e nella fede della comunità.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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