Personaggi illustri dell’Abruzzo: Sergio Marchionne
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I Personaggi che hanno portato lustro all'Abruzzo

(Chieti, 17 giugno 1952 – Zurigo, 25 luglio 2018)
Sergio Marchionne è stato uno degli imprenditori italiani più influenti del XXI secolo, il cui impatto ha trasceso i confini dell’Italia per abbracciare l’intero panorama internazionale. Nato a Chieti il 17 giugno 1952, si trasferì in Canada con la sua famiglia all’età di 14 anni. Le sue origini italiane, unite a un profondo impegno per la cultura del lavoro, lo portarono a intraprendere una carriera imprenditoriale che lo avrebbe visto dirigere alcune delle aziende più iconiche al mondo, tra cui Fiat, Ferrari e Chrysler. Laureato in Filosofia, Giurisprudenza ed Economia, Marchionne unì una formazione multidisciplinare a un’intelligenza acuta, che lo spinse a intraprendere una carriera manageriale che avrebbe trasformato radicalmente l’industria automobilistica mondiale.
Nel 2004, Marchionne divenne amministratore delegato di Fiat, un momento cruciale nella sua carriera, poiché l’azienda si trovava in gravi difficoltà finanziarie. Con il suo arrivo, il manager canadese-italiano intraprese un profondo processo di ristrutturazione che portò a una rapida inversione di tendenza. Tra le sue mosse più significative ci fu la riduzione dei costi, la riorganizzazione dei vertici aziendali e la rinegoziazione di accordi con altre grandi case automobilistiche. In particolare, la sua abilità nei negoziati lo portò a salvare Fiat da un destino incerto e a consolidare il gruppo, aumentando il fatturato e riducendo notevolmente il debito aziendale. La sua visione pragmatica e il suo stile manageriale, diretto e senza fronzoli, lo resero una figura di riferimento non solo in Italia ma in tutto il settore automobilistico globale.
La sfida più grande per Marchionne arrivò nel 2009, quando la crisi finanziaria mondiale travolse le principali case automobilistiche, tra cui Chrysler. Nonostante le difficoltà, Marchionne colse l’opportunità di acquisire Chrysler, trasformando quella che sembrava una minaccia in un’opportunità strategica. L’accordo con il governo degli Stati Uniti, che portò alla fusione tra Fiat e Chrysler, segnò un punto di svolta, dando vita al colosso Fiat Chrysler Automobiles (FCA) nel 2014. Questo passaggio fu cruciale per il consolidamento di FCA come uno dei principali attori globali nell'industria automobilistica, con Marchionne al timone di un gigante mondiale che riuscì a far fronte alle difficoltà economiche e a migliorare la competitività delle due aziende.
Parallelamente alla sua impresa con FCA, Marchionne si distinse per il suo ruolo alla guida di Ferrari, una delle sue passioni più grandi. Durante il suo mandato come presidente e amministratore delegato, il marchio Ferrari raggiunse nuovi traguardi finanziari, consolidando la sua posizione di lusso e prestazione nel mercato automobilistico globale. Non solo l’azienda aumentò le sue vendite e i ricavi, ma Marchionne riuscì a separarla con successo da FCA, portando Ferrari in borsa nel 2015. La sua passione per la Formula 1 si tradusse in un forte impegno nel rafforzare il legame tra Ferrari e il mondo delle corse, continuando a nutrire la tradizione sportiva del brand.
Tuttavia, il percorso di Marchionne non è stato privo di controversie. Le sue politiche, seppur di successo, hanno suscitato molte critiche, soprattutto per il suo approccio rigoroso verso i sindacati e per le difficoltà incontrate nel far decollare alcuni progetti in Italia, come il piano "Fabbrica Italia". La sua visione industriale si scontrò con la realtà del mercato e con le resistenze interne, ma la sua determinazione e la sua capacità di navigare tra le difficoltà lo portarono sempre avanti. Marchionne morì improvvisamente il 25 luglio 2018, lasciando un vuoto nel panorama industriale internazionale. La sua figura, legata a quella di un uomo che ha saputo risollevare una grande industria, rimarrà per sempre impressa nella storia economica italiana e mondiale.


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