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La cucina tipica aquilana: Il timballo all'aquilana - Info Point Regione Abruzzo

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La cucina tipica aquilana: Il timballo all'aquilana

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La cucina abruzzese nella provincia de L'Aquila - Abruzzo
Le ricette gastronomiche in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

I timballi sono specialità culinarie cotte al forno in un apposito stampo per essere serviti sformati. Diversi possono essere gli ingredienti, sempre molto ricchi: dalla pasta al riso, carni, pollame, ecc. Talvolta vengono preparati mettendo gli ingredienti all'interno di pasta sfoglia o pasta frolla. Esistenti nella cucina siciliana già dal tempo degli arabi (a cui è probabilmente dovuto il nome), nella cucina napoletana tra il '700 e l''800 erano molto in voga presso le cucine dei nobili. Ricette di timballi della cucina napoletana sono riportate nelle opere di Vincenzo Corrado e di Ippolito Cavalcanti. Ancora oggi è diffuso a Napoli, seguendo questa tradizione, il sartù di riso, mentre a Palermo è tipico il timballo con gli anelli siciliani e le melanzane. Introduzione al timballo all'aquilana: Il timballo abruzzese, nella tipica ricetta originale, è una golosità unica costituito da vari strati di crespelle. Invece, di una pasta tipo lasagna o dei rigatoni, questo piatto al forno prevede la presenza di frittatine sottili da posizionare alla base di ogni strato, intervallate da un condimento di ragù e carciofi. Sono una sorta di crepes francesi che gli abruzzesi portano in tavola soprattutto nei giorni di festa come Natale, Ferragosto, Capodanno e in eventi speciali. Il timballo è un tipico piatto abruzzese, nello specifico della provincia teramana, tradizionalmente servito come primo nei pranzi festivi. È simile alle lasagne per quanto riguarda la preparazione, ma al posto della sfoglia di pasta all'uovo, si usano le crispelle. L'elevato contenuto calorico fa di questo primo un piatto completo e inimitabile, tanto amato dagli abruzzesi. Gli stimatori del timballo infatti, aspettano con ansia i giorni di festa per poterlo gustare. La sua preparazione richiede tempo ed esperienza, tanto da renderlo il piatto delle grandi occasioni. Il timballo di maccheroni è una ricetta tipicamente siciliana anche se adesso viene realizzata in tutte le regioni d'Italia. E' un primo piatto completo, ottimo per una domenica in famiglia ma anche per una scampagnata tra amici. Di solito si realizza appunto con i maccheroni, ma potete scegliere anche altri formati di pasta come per esempio gli anelli (anch'essi tipicamente siciliani) oppure le penne. Adesso vediamo come preparare il timballo di maccheroni. Il timballo di scrippelle è il piatto principe dei giorni di festa a Teramo. Immancabile a Natale, e a Capodanno. Le "scrippelle" sono frittatine sottilissime di acqua, farina e uova, preparate su una padella caldissima, simili, se non identiche, alla "crepe" francese. Il timballo alla teramana, presenta poco sugo, ma è ricco di "pallottine" come quelle dei maccheroni alla chitarra, e trova la sua particolarità nella preparazione degli strati che, non sono di pasta sfoglia, ma di "scrippelle". Oltre al sugo con le pallottine, i leggerissimi strati di scrippelle ospitano infatti spinaci, uova, dadini di formaggio o mozzarella, carciofi e tutto quello che ogni donna di casa ha ereditato da madre e nonna. Preparazione delle scrippelle amalgamare uova e farina aggiungendo acqua fino ad ottenere una pasta piuttosto liquida. Con un mestolo, versare un poco alla volta l'impasto in una padella che, di volta in volta, dovrà essere unta sul fondo con un poco di lardo. Far cuocere la "scrippella" dalle due parti, a fuoco lento, facendo attenzione a non romperla nel girarla. Preparazione delle polpettine Fare l'impasto per le polpettine. Fare delle polpettine piccolissime, poco più grandi di un cece friggerle e buttarle nel sugo. Si possono anche non friggere e, buttarle direttamente nel sugo, oppure prima di metterle nel sugo le si può sbollentare leggermente infarinate. Preparazione del timballo Foderare il fondo di una teglia con alcune "scrippelle" in modo che facciano da involucro. Formare degli strati disponendo il ragù e gli altri ingredienti indicati, spennellando il tutto con un composto di uova sbattute, latte, parmigiano e pecorino. Ripiegare i lembi delle "scrippelle" in modo da chiudere l'involucro e passare il timballo in forno, lasciandolo almeno un'ora e mezza. Come servire Tolto dal forno è meglio coprirlo con la stagnola, e lasciarlo riposare per almeno un'ora, massimo due. Deve compattarsi, restare umido e morbido. Il timballo è ottimo anche freddo.
Il timballo all'aquilana

Primi piatti

6 persone

  • 1500 gr. di farina,
  • 8 uova,
  • 800 gr. di pomodori pelati,
  • 600 gr. di mozzarella,
  • 600 gr. di carne macinata (maiale e vitello),
  • 8 uova sode,
  • 2 cipolle tritate,
  • olio di oliva,
  • sale,
  • aglio,
  • parmigiano grattugiato,
  • pane grattugiato.
                     

Preparazione del timballo all'aquilana. Ammassare la farina con le uova, un pizzico di sale e olio. Ottenuto un impasto abbastanza duro, tirare le sfoglie, delle quali una deve essere di diversi centimetri più grande del testo, bordi compresi. Preparare delle minute polpettine con la carne macinata, farle rosolare insieme all'aglio ed alle cipolle tritate, e quindi aggiungere il pomodoro. Far cuocere molto lentamente. Lessare leggermente le sfoglie in acqua salata. Ungere bene il testo per il timballo e cospargerlo di pane grattugiato. Sistemare sul fondo la sfoglia più grande, che fuoriesca dal testo. mettere del pomodoro con le polpettine, della mozzarella affettata, una manciata di parmigiano grattugiato e qualche fettina di uovo sodo. Continuare con la sfoglia ed il ripieno. Chiudere con la sfoglia. Ripiegare la sfoglia che fuoriesce dal bordo e far aderire a quella di chiusura. Infornare per c.a. mezzora a 180°.Impastare la farina con le uova, un pizzico di sale e un filo d’olio. Quando l’impasto risulta compatto e piuttosto duro, stenderlo in sfoglie sottili, assicurandosi che una di esse sia più grande di diverse centimetri rispetto al diametro della teglia, inclusi i bordi.
Preparare delle piccole polpettine con la carne macinata, quindi farle rosolare in padella con aglio e cipolle tritate. Aggiungere la passata di pomodoro e lasciar cuocere a fuoco lento, mescolando di tanto in tanto.
Sbollentare leggermente le sfoglie in acqua salata e scolarle su un canovaccio pulito. Ungere accuratamente la teglia per il timballo e cospargerla con del pangrattato per evitare che l’impasto si attacchi.
Foderare la teglia con la sfoglia più grande, lasciando che i bordi eccedano dal recipiente. Distribuire uno strato di sugo con polpettine, aggiungere fettine di mozzarella, una spolverata di parmigiano grattugiato e qualche fetta di uovo sodo. Proseguire alternando strati di sfoglia e ripieno.
Terminare con una sfoglia finale, sigillando il tutto ripiegando i bordi della sfoglia più grande su quella superiore e premendo per farle aderire bene.
Infornare a 180°C per circa 30 minuti, finché il timballo non risulta ben dorato.

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

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