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Sito archeologico in Provincia di Teramo: Teatro Romano di Teramo - Teramo (Te) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia di Teramo: Teatro Romano di Teramo - Teramo (Te) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia TE
I principali siti archeologici nella Provincia di Teramo - Abruzzo

Il Teatro Romano di Teramo, situato nel centro storico della città, rappresenta uno dei più importanti e ben conservati esempi di architettura romana in Abruzzo. L'edificio si trova tra via Teatro Antico e via Luigi Paris, nelle vicinanze del Duomo e a pochi passi dall'Anfiteatro romano. Il teatro fu costruito nell'antica città di Interamnia, oggi Teramo, che si sviluppava lungo il fiume Tordino. Questo sito archeologico è un punto di riferimento fondamentale per comprendere la vita culturale e sociale della città durante l'epoca romana, testimoniando l'importanza che il teatro aveva come luogo di incontro e di spettacolo per i cittadini. Il teatro fu edificato in età augustea, attorno al 30 a.C., e si inserisce all'interno di un impianto urbanistico che vedeva la città divisa in due settori: quello orientale, più antico, e quello occidentale, dove furono costruiti edifici pubblici rilevanti come il teatro e l'anfiteatro. L'edificio teatrale fu progettato per ospitare grandi spettacoli e eventi pubblici e si trovava lungo il diverticulum della via Caecilia, una delle principali vie di comunicazione che collegavano Roma a Interamnia. La posizione del teatro, quindi, era strategica per facilitare l'accesso e il flusso di persone provenienti da altre città romane. La struttura del Teatro Romano di Teramo è straordinariamente ben conservata rispetto ad altri siti della stessa epoca. Le sue dimensioni e la sua architettura riflettono l'importanza di Teramo nell'ambito della Regio IV Samnium e della Regio V Picenum. Il palcoscenico era adornato da ricche decorazioni, realizzate in nicchie rettangolari e semicircolari, che rispecchiavano il gusto estetico dell'epoca. Nonostante il danneggiamento subito nel periodo medievale, quando il sito fu utilizzato come cava di materiale per la costruzione di edifici circostanti, il teatro rimane un esempio di straordinaria qualità architettonica. Oggi, il Museo Archeologico di Teramo conserva numerosi reperti che testimoniano la storia e la cultura della città, tra cui una statua femminile acefala in marmo greco, rinvenuta nel 1942. La scultura fa parte di un ciclo statuario legato alla dinastia di Augusto e probabilmente ampliato sotto l'imperatore Claudio. Le iscrizioni ritrovate insieme alla statua menzionano i figli adottivi di Augusto, Lucio Cesare e Gaio Cesare, i quali morirono prematuramente. Questo ritrovamento conferma il legame tra Teramo e il potere imperiale, offrendo un'importante chiave di lettura per comprendere il contesto storico in cui il teatro fu costruito e utilizzato.Siti Archeologici in Abruzzo:
Teatro Romano di Teramo (Te). Il Teatro romano di Teramo è situato nel centro storico della città abruzzese, tra via Teatro Antico e via Luigi Paris, nelle vicinanze del Duomo e a pochi metri dall'Anfiteatro romano di Teramo. Il complesso architettonico trovò la sua ubicazione nella porzione del tessuto urbano occidentale dell'antica Interamnia. L'impianto cittadino dell'epoca era, probabilmente, diviso in due settori che si distinguevano tra la parte orientale, di maggiore vetustà, corrispondente alla zona dell'attuale piazza Ercole Vincenzo Orsini, e la parte occidentale dove giungeva il diverticolo d'ingresso della via Caecilia e dove furono costruiti gli edifici pubblici del Teatro e dell'Anfiteatro a cui si ritiene fossero affiancati anche un odeon e un tempio di Priapo. Il sito si mostra nelle migliori condizioni di conservazione delle strutture di epoca romana coeve, sia esistenti nella città, sia se paragonato agli altri impianti presenti del territorio della Regio IV Samnium e della Regio V Picenum, sebbene, nel periodo medioevale, fu utilizzato come cava di materiale lapideo per la costruzione di edifici vicini, in particolare della cattedrale. L'epoca di costruzione del Teatro teramano fu contemporanea a quella di altri edifici simili eretti in città limitrofe come: Amiternum, Peltuinum, Hatria ed Asculum. Edificato in età augustea, presentava nell'alzato del palcoscenico ricche decorazioni realizzate nel 30 a.C., disposte in nicchie alternate di forma rettangolare e semicircolare. Il monumento fu innalzato nel settore occidentale della città, molto probabilmente all’interno delle mura, e fu collocato nel punto d’ingresso alla città a livello del diverticulum (estroflessione) della via Caecilia che collegava Interamnia Praetuttiorum a Roma. Nel Museo Archeologico di Teramo è esposta una statua femminile acefala in marmo greco, rinvenuta nel 1942, facente probabilmente parte di un ciclo statuario dinastico concepito sotto il governo di Augusto il quale fu poi ampliato e implementato probabilmente sotto il governo dell’imperatore Claudio e di cui oltre ad essa sono giunte a noi due iscrizioni che menzionano i figli adottivi di Augusto morti prematuramente Lucio Cesare e Gaio Cesare. Teatro Romano di Teramo (Te)

Il Teatro Romano di Teramo è situato nel cuore del centro storico della città, tra via Teatro Antico e via Luigi Paris, nelle vicinanze del Duomo e a pochi passi dall'Anfiteatro romano. Il sito archeologico si trova nell'area occidentale dell'antica Interamnia, un'importante città dell'epoca romana. In origine, il tessuto urbano di Interamnia era probabilmente diviso in due settori distinti: la parte orientale, più antica, corrispondente all'attuale piazza Ercole Vincenzo Orsini, e la parte occidentale, dove si trovavano edifici pubblici rilevanti come il Teatro e l'Anfiteatro. In questa zona erano anche situati un odeon e un tempio dedicato a Priapo, a testimonianza della vivacità culturale e religiosa della città.
Il Teatro Romano di Teramo è uno degli impianti meglio conservati dell'epoca, se non il migliore, sia in città che nell'intero territorio della Regio IV Samnium e della Regio V Picenum. Nonostante sia stato parzialmente danneggiato nel periodo medievale, quando venne utilizzato come cava di materiale lapideo per la costruzione di edifici, tra cui la Cattedrale di Teramo, le strutture del teatro sono rimaste straordinariamente intatte. La sua conservazione è impressionante anche se paragonata ad altri teatri romani, dimostrando la qualità e la solidità della sua costruzione.
Il teatro fu edificato in età augustea, intorno al 30 a.C., e presenta un palcoscenico magnificamente decorato, con nicchie alternate di forma rettangolare e semicircolare. Questo dettaglio architettonico testimonia l'influenza della romanità e la ricchezza culturale dell'epoca. Il monumento fu costruito nel settore occidentale della città, molto probabilmente all'interno delle mura, e si trovava lungo il diverticulum della via Caecilia, una strada che collegava Interamnia Praetuttiorum a Roma. L'ubicazione del teatro, vicino a una delle principali arterie di comunicazione, sottolinea la sua importanza come centro di incontro e spettacolo per la comunità.
Nel Museo Archeologico di Teramo è esposta una statua femminile acefala in marmo greco, rinvenuta nel 1942. Questa scultura fa parte probabilmente di un ciclo statuario dinastico creato sotto il governo di Augusto, e ampliato in seguito durante il regno dell'imperatore Claudio. Due iscrizioni trovate insieme alla statua menzionano Lucio Cesare e Gaio Cesare, i figli adottivi di Augusto, morti prematuramente, aggiungendo un ulteriore legame tra il sito archeologico e la dinastia imperiale. Questo ritrovamento è solo una delle numerose testimonianze che arricchiscono la conoscenza della storia di Teramo e del suo legame con l'Impero Romano.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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