Tradizioni popolari in Provincia di Pescara: Festa del Volto Santo a Manoppello (Pe)
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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Pescara - Abruzzo

La Festa del Volto Santo a Manoppello è uno degli eventi religiosi e culturali più significativi dell'Abruzzo, celebrato ogni seconda domenica di maggio. La ricorrenza è dedicata al celebre Volto Santo, un'immagine sacra conservata nella Basilica del Volto Santo di Manoppello, che raffigura un volto maschile con barba e capelli lunghi, ritenuto da molti come il volto di Cristo. Il particolare della reliquia è che si tratta di un velo molto sottile che mostra l'immagine del volto di Gesù in modo completamente visibile da entrambe le facce del tessuto. Questo rende il Volto Santo un unicum al mondo, suscitando un grande interesse tra i fedeli e i ricercatori.
La storia del Volto Santo è avvolta nel mistero. La reliquia giunse a Manoppello nel 1506, portata da un pellegrino sconosciuto che la lasciò nelle mani del fisico Giacomo Antonio Leonelli. La sua famiglia la custodì fino a quando non venne venduta a Donato Antonio de Fabritiis, che si occupò della conservazione dell'immagine, affidandola all'arte del frate Remigio da Rapino per sistemare la cornice. Nel corso dei secoli, il Velo venne traslato e collocato nella chiesa dei padri cappuccini, e nel 1703 la festa della Trasfigurazione del Signore divenne la festa del Volto Santo, sancendo così la sua importanza per la comunità locale.
La festa del Volto Santo non è solo un momento di devozione religiosa, ma anche un’occasione per approfondire il legame tra il territorio e questa sacra reliquia. Ogni anno, durante la celebrazione, i fedeli si riuniscono per venerare il Volto Santo, partecipando a processioni, celebrazioni liturgiche e attività di carattere culturale. La visita del Papa Benedetto XVI nel 2006 ha conferito una maggiore rilevanza al santuario di Manoppello, elevandolo a Basilica Minore e attirando l'attenzione su questa misteriosa reliquia. Sebbene il Papa non si sia pronunciato sull'autenticità dell'immagine, la sua visita ha contribuito ad accrescere l’interesse internazionale per il Volto Santo.
Uno degli aspetti più affascinanti del Volto Santo è il dibattito sulla sua natura. Alcuni studiosi, come il gesuita Heinrich Pfeiffer, ritengono che il Velo di Manoppello possa essere identificato con il famoso Velo della Veronica, il sudario che, secondo la tradizione, avrebbe coperto il volto di Cristo nel momento in cui venne deposto dalla croce. La similitudine tra l'immagine del Volto Santo e quella presente sulla Sindone di Torino, soprattutto per la posizione degli occhi e della bocca, è un altro aspetto che ha suscitato ampie ricerche e ipotesi. Tuttavia, le diverse interpretazioni storiche e scientifiche non sono ancora riuscite a risolvere il mistero legato a questa immagine sacra.
Numerosi studi sono stati condotti sul Velo di Manoppello per comprendere la sua composizione e il metodo con cui è stata creata l'immagine. Secondo l'analisi del professor Donato Vittore dell'Università di Bari, l'immagine sul Velo non è né dipinta né tessuta con fibre colorate, ma è visibile grazie a una struttura particolare del tessuto che rende l'immagine visibile da entrambi i lati. Tuttavia, altri studi condotti da esperti come il professor Giulio Fanti e Saverio Gaeta hanno suggerito la possibilità di tracce di pigmenti. In ogni caso, il Volto Santo resta un mistero affascinante, che continua a stimolare il dibattito e l'interesse scientifico, religioso e culturale, attirando ogni anno numerosi pellegrini e turisti a Manoppello.


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