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Museo archeologico nazionale di Campli (Te) - Info Point Regione Abruzzo

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Museo archeologico nazionale di Campli (Te)

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel teramano
I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Teramo in Abruzzo

Il Museo Archeologico Nazionale di Campli si trova nell’antico convento di San Francesco, un edificio che risale alla fine del XIII secolo e che rappresenta un esempio significativo di architettura medievale. Inaugurato nel 1988, il museo è stato creato per ospitare i reperti provenienti dalle campagne di scavo della necropoli di Campovalano, un sito archeologico che ha restituito testimonianze fondamentali della storia del territorio. L’ingresso al museo, attraverso il porticato decorato con eleganti finestre bifore e un portale polilobato, prepara il visitatore a un’esperienza che esplora millenni di storia. Il percorso espositivo si articola in più sezioni che raccontano l'evoluzione del rito funerario nella comunità di Campovalano, un popolo appartenente alla cultura Medio-Adriatica o Picena. L’inizio del percorso è dedicato alla preistoria, con la Sala “Campovalano prima degli italici” che espone i reperti del villaggio bronzeo, risalente al XIV-XIII secolo a.C. Questi oggetti sono accompagnati da ricostruzioni grafiche e ambientali che aiutano i visitatori a immergersi nella vita quotidiana dei primi abitanti della zona, offrendo uno spunto per comprendere il contesto storico e sociale. Le successive sezioni del museo esplorano l’evoluzione dei riti funerari attraverso i secoli, dai corredi risalenti al periodo orientalizzante (VIII-VII secolo a.C.) fino alla romanizzazione (IV-III secolo a.C.). I reperti esposti raccontano l’evoluzione della cultura funeraria, con corredi che spaziano da oggetti di bronzo e armi per le sepolture maschili a gioielli in ambra e fibule di bronzo per quelle femminili. Oltre agli oggetti, il museo include anche una sezione antropologica che fornisce informazioni dettagliate sui resti ossei, rivelando aspetti significativi riguardo alla vita, alle malformazioni, alle malattie e alla mortalità della popolazione. La necropoli di Campovalano, che ha restituito 621 sepolture, è strettamente legata al museo, poiché molti dei reperti esposti provengono proprio da questa area archeologica. La necropoli si caratterizza per la presenza di tumuli funerari, alcuni dei quali sono circondati da cerchi di pietra. Il museo presenta anche una ricostruzione di uno dei tumuli più grandi, che offre un ulteriore approfondimento sull’antica pratica sepolcrale. Gestito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali tramite la Direzione Regionale Musei dal 2019, il Museo Archeologico Nazionale di Campli continua a essere una risorsa fondamentale per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale della regione Abruzzo.Musei e Mostre in Abruzzo:
Museo archeologico nazionale di Campli (Te). Il Museo ha sede in alcuni ambienti dell'antico convento di San Francesco fondato verso la fine del XIII secolo. Si accede attraverso un porticato dove ancora oggi è possibile ammirare le pregevoli finestre bifore e il portale polilobato che introduceva alla Sala Capitolare. Venne inaugurato nel 1988 per ospitare i prestigiosi reperti della necropoli di Campovalano provenienti dalle campagne di scavo iniziate nel 1967. Con l’ausilio di ricostruzioni grafiche e ambientali, il percorso espositivo illustra l’evoluzione del rito funerario presso la comunità di Campovalano di ambito culturale Medio-Adriatico o Piceno. Nella Sala “Campovalano prima degli italici” sono raccolte le testimonianze del villaggio risalente all’età del bronzo (XIV-XIII sec. a.C.) individuato nei pressi della necropoli. Nella sezione antropologica, i resti ossei analizzati offrono preziose informazioni sul sesso, le malattie, i traumi, le malformazioni e l’età della morte dei defunti. Le sale successive sono dedicate all’evoluzione del rituale funerario nella necropoli con l’esposizione dei corredi dal periodo orientalizzante   (VIII-VII sec. a.C.) fino al periodo ellenistico e alla conquista romana (IV-III sec. a.C.). Collegata al Museo Archeologico di Campli che ne espone i reperti, è la necropoli di Campovalano situata nel territorio del comune di Campli che ha restituito ben 621 sepolture, le più antiche caratterizzate da grandi tumuli racchiusi da circoli di pietra, di cui della più grande è possibile ammirarne la ricostruzione. Il Museo archeologico nazionale di Campli è stato allestito per ospitare i reperti della vicina necropoli di Campovalano. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale dell'Abruzzo, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Il museo è stato inaugurato nel mese di Giugno 1988 ed occupa quattro sale del convento di San Francesco a Campli. I reperti provengono dalla necropoli di Campovalano dove sono state rinvenute in circa quaranta anni di ricerche, 610 sepolture dell'età del ferro e della Romanizzazione dal IX al III secolo a.C. Il percorso espositivo si articola in tre sale principali che ospitano più di 30 teche e vetrine contenenti oggetti appartenuti ai corredi funerari delle sepolture. Vi è anche un percorso didattico che mostra l'evoluzione del rito funerario. Sono mostrati i monumenti funerari più antichi costituiti da grandi tumuli con circoli di pietre e con corredi che comprendevano con armi, vasellame di bronzo ed anche carri da guerra o da parata per le sepolture maschili, mentre riguardavano fibule di bronzo e gioielli in ambra e pasta vitrea per le sepolture femminili. Museo archeologico nazionale di Campli (Te)
Piazzale San Francesco, 6 - 64012 Campli (Te)
Tel.: +39 0861.560643 / 0861.569158

Il Museo Archeologico Nazionale di Campli, situato all'interno di un antico convento di San Francesco risalente alla fine del XIII secolo, rappresenta un'importante testimonianza storica e culturale del territorio. Il museo è stato inaugurato nel 1988 con l’obiettivo di raccogliere e valorizzare i reperti provenienti dalle campagne di scavo della necropoli di Campovalano, iniziati nel 1967. L’ingresso del museo, attraverso un elegante porticato, permette ai visitatori di ammirare le splendide finestre bifore e il portale polilobato che un tempo conduceva alla Sala Capitolare, rivelando subito l’importanza storica del sito.
Il percorso espositivo è strutturato in modo da offrire una visione completa dell'evoluzione dei riti funerari della comunità di Campovalano, che apparteneva alla cultura Medio-Adriatica o Picena. Grazie a ricostruzioni grafiche e ambientali, il museo illustra il lungo processo evolutivo che ha caratterizzato la necropoli. In particolare, la Sala “Campovalano prima degli italici” espone i reperti del villaggio bronzeo, datato tra il XIV e il XIII secolo a.C., dove si sono svolte le prime sepolture. La sezione antropologica, inoltre, offre preziose informazioni sui resti ossei, che permettono di comprendere meglio la vita dei defunti, le malformazioni, le malattie, i traumi e l’età della morte.
Le sale successive del museo sono dedicate a una panoramica completa del rituale funerario nel corso dei secoli. I corredi esposti spaziano dal periodo orientalizzante (VIII-VII secolo a.C.) fino all’età ellenistica e alla conquista romana (IV-III secolo a.C.), raccontando l'evoluzione dei costumi funerari e la progressiva sofisticazione dei ritrovamenti. Si possono ammirare armi, vasellame in bronzo e oggetti da parata nei corredi maschili, mentre per le sepolture femminili emergono gioielli in ambra, fibule di bronzo e altri oggetti di valore. Questi corredi, insieme ai tumuli funerari, sono testimonianze di un'epoca che riflette la cultura picena e la sua transizione alla romanizzazione.
La necropoli di Campovalano, situata nei pressi del museo, è un sito straordinario che ha restituito ben 621 sepolture. Le più antiche sono caratterizzate da grandi tumuli circondati da cerchi di pietra, tra cui è stata ricostruita la sepoltura più grande, visibile per i visitatori. La necropoli è strettamente legata al museo, poiché i reperti rinvenuti durante le ricerche archeologiche sono esposti all’interno delle sue sale. Dal dicembre 2014, la gestione del museo è affidata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali tramite il Polo Museale dell'Abruzzo, diventato nel 2019 Direzione Regionale Musei. Il Museo Archeologico Nazionale di Campli rappresenta così un punto di riferimento fondamentale per la valorizzazione del patrimonio culturale della regione, con un'offerta espositiva che continua ad arricchirsi e a evolversi.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.
L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

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