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Abruzzo, ogni paese uno scrigno di saperi & sapori - Info Point Regione Abruzzo

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Abruzzo, ogni paese uno scrigno di saperi & sapori

Mare e Monti > Montagna in estate
Abruzzo, ogni paese uno scrigno di saperi & sapori
  
Le montagne abruzzesi sono la culla di molte saporite specialità gastronomiche e di prodotti della terra che possono essere acquistati direttamente dai produttori locali o negli ormai diffusi negozi specializzati nel prodotto enogastronomico tipico.
Chi vuole approfittare della vacanza fra i monti d’Abruzzo per far provvista può quindi acquistare, ad un prezzo assai vantaggioso nel rapporto costo-qualità, olio, formaggi, pasta, vini, insaccati, miele, liquori e molte altre specialità.

GASTRONOMIA
I sapori della gastronomia abruzzese vengono da lontano, dal profondo della storia di questa regione, da secoli di esperienza nella coltivazione della terra, nell’allevamento, nella lavorazione delle materie prime.

Nessuna regione italiana ha fatto negli ultimi anni progressi altrettanto importanti, in materia di vini, come l’Abruzzo.
A testimoniarlo, oltre al crescente interesse che incontrano i vini Doc abruzzesi (bianchi, rossi e rosati) sui mercati di tutta Europa, sono i numerosi premi e riconoscimenti internazionali raccolti negli ultimi anni dai migliori produttori della regione.

Salumi
La lavorazione del maiale permette la preparazione di ottimi prosciutti di montagna e di una larga varietà di insaccati a iniziare dalle onnipresenti salsicce, con la saporita variante al fegato, che spesso vengono conservate sott’olio o sotto strutto. Tra i più tipici salumi vanno segnalati innanzitutto il salame tipo Aquila (magro e a grana fine, piatto e ben stagionato), il prosciutto affumicato di Introdacqua e Cansano, la saporita mortadella di Campotosto, detta anche “coglioni di mulo”, la morbida ventricina da spalmare sul pane che viene prodotta sulle montagne teramane, e la ventricina vastese, originalissimo salume stagionato di grossa pezzatura, insaporito dal peperone rosso secco tritato, dolce e piccante, e dai semi di finocchio.

Formaggi
Da una regione che per millenni ha basato la sua economia sulla pastorizia è logico aspettarsi un’eccellenza nel campo dei formaggi.
L’allevamento più diffuso è infatti quello ovino e da esso deriva l’importantissimo ruolo svolto nella gastronomia regionale dal pecorino (fresco o stagionato) e dalla ricotta di pecora, che è possibile acquistare anche direttamente dai pastori. Tra le varietà locali di questi formaggi si segnala la giuncata delle montagne del Teramano, fresca e profumatissima. Ai piedi del Gran Sasso si può assaggiare il cacio (o pecorino) marcetto. Farindola è il centro della produzione del caprino, da consumare freschissimo.
Un misto di latte bovino e ovino viene utilizzato per la produzione della caciotta, a volte insaporita con il peperoncino piccante locale.
Con il latte di mucca (a volte misto con quello di capra) sono invece preparate le tradizionali scamorze, da mangiare crude oppure cotte sulla brace o al forno. Sugli Altopiani Maggiori della Majella, e in particolare nella zona di Rivisondoli e Pescocostanzo, si preparano strepitosi caciocavalli di latte crudo.

Frutti
Ottimi, e diffusi in tutta la montagna, sono i frutti di bosco: fragole e mirtilli, more e lamponi, ribes e uvaspina.
A quote più basse si trovano mele, e in particolare la varietà delle cotogne con cui si producono ottime marmellate, ma anche ciliegie, amarene, mandorle.

Vegetali
Nei campi pietrosi della montagna aquilana si producono ancora cereali e legumi “antichi” come il farro e la solina, le ottime lenticchie di Santo Stefano di Sessanio o le cicerchie di Navelli.
L’aglio rosso di Sulmona è noto da secoli per le sue proprietà curative. Tra le molte verdure spontanee utilizzate in cucina meritano di essere citati gli òrapi della Marsica e dell’area di Scanno, saporite piante selvatiche utilizzate nella preparazione di paste e frittate. Ottimi anche i funghi, soprattutto porcini, raccolti in particolare nei boschi dei Monti della Laga e le autunnali castagne della Laga e della valle Roveto. Tradizionale è la produzione di verdure sott’olio.

Tartufi
L’Abruzzo è uno dei più forti produttori italiani di tartufi: per anni fornitore primario “occulto” di mercati storicamente più affermati (Alba, Norcia), sta oggi affermando la propria identità di terra di produzione d’eccellenza. Le principali zone di raccolta sono la Marsica, il Teramano, l’alto Aquilano e la media Val di Sangro. Oltre che in cucina, il prezioso tubero viene utilizzato nella preparazione di salsicce, oli e formaggi aromatizzati.

Zafferano
L’altopiano di Navelli, tra i massicci del Gran Sasso e del Sirente, è il cuore di una delle più interessanti produzioni tradizionali dell’Abruzzo. Ricavato dagli stimmi del Crocus sativus, lasciati interi ed essiccati, lo Zafferano dell’Aquila DOP (prodotto nei comuni di Navelli, Civitaretenga, Caporciano, San Pio delle Camere e Prata d’Ansidonia) è ritenuto unanimemente il migliore del mondo.

Miele
Ottimo e profumato, il miele viene prodotto quasi ovunque nelle valli d’Abruzzo, che ne è un fortissimo produttore. Tra le varietà commercializzate sono quelle aromatizzate al timo, al castagno o all’acacia.
I benefici del miele poiché è in grado di agire sulla flora batterica intestinale, il miele può essere ritenuto alleato dell'intestino. Le sue proprietà antibatteriche naturali lo rendono inoltre un valido rimedio contro tosse, mal di gola e in generale contro le affezioni delle vie aeree superiori.

Dolci
I dolci tradizionali d’Abruzzo sono i mostaccioli, i caggiunitt, le ferratelle o nèole, i bocconotti, la cicerchiata, le zèppole e i taralli.
Un tempo erano preparati esclusivamente tra le mura domestiche, mentre oggi si possono acquistare anche presso forni e pasticcerie dei borghi di montagna.

Liquori
Tra i distillati prodotti con le erbe delle montagne d’Abruzzo il più noto è il fortissimo (72 gradi) Centerbe di Tocco da Casauria, località sita ai piedi della Majella, cui si affiancano il liquore alla genziana e la ratafià.

Olii d’oliva
Le inconfondibili sagome degli ulivi sono una presenza consueta tra i dolci paesaggi delle colline delle province di Teramo, Pescara e Chieti che preludono alle vette della montagna. L’olio extravergine DOP prodotto in queste zone regge il confronto con i migliori olii italiani. Una tradizionale preparazione casalinga, diffusissima oggi anche nei ristoranti e che può riservare brutte sorprese agli incauti, è infine l’“olio santo”, un olio di prima spremitura nel quale viene tenuto a macerare del peperoncino.

Vini
I vitigni tradizionali dell’Abruzzo sono il Trebbiano d’Abruzzo trai bianchi, e il Montepulciano d’Abruzzo tra i rossi. Accanto ad essi, più di recente è stato operato il recupero di varietà minori (Passerina, Pecorino, Cococciola). Le zone di produzione più importanti sono ai piedi delle catene montuose, come la valle del Pescara, tra Popoli e il capoluogo, le colline pedemontane di Teramo, Pescara e Chieti, la conca peligna e quella di Ofena. L’elenco dei vini DOC della regione include il rosso Montepulciano d’Abruzzo (che conta anche la tipologia Cerasuolo, rosata), profumato e dal sapore asciutto e robusto, il Trebbiano d’Abruzzo, asciutto e dal delicato profumo, e il Controguerra, nelle sue varie versioni di bianco e di rosso, specifico di una precisa area del Teramano.

L’ARTIGIANATO IN ABRUZZO
Uno degli elementi più intriganti tra quelli che rendono affascinanti i borghi della montagna abruzzese sono senza dubbio le botteghe artigiane che si incontrano passeggiando tra le viuzze e i vicoli.
A seconda delle attività produttive che vi si tengono, le botteghe artigiane sono ora linde ed ordinate, ora polverose e confusionarie, ma sempre vissute, specchio della personalità e della creatività di chi vi lavora.
L’artigianato abruzzese è figlio di maestrie secolari che si sono sviluppate mescolando le capacità manuali nella produzione di oggetti utili con il gusto per il decoro e per il rudimentale design, tipico di una popolazione semplice e legata alla sua terra e alla montagna. È infatti il genius loci quell’inestimabile valore aggiunto che rende il prodotto artigianale intrinsecamente diverso da quello industriale, collocando il primo nel mondo della spiritualità e il secondo in quello della pura materialità. Nelle mani degli artigiani abruzzesi prendono quindi vita la ceramica e il ferro, l’oro e i merletti, il rame e la pietra, il legno e la lana. Accantonata in molte parti d’Italia negli anni dello sviluppo industriale, la tradizione del lavoro manuale e dell’artigianato si è per fortuna conservata in questa terra, dove tradizione e futuro lavorano insieme. Che siano ceramisti, scalpellini, orafi, intagliatori, fabbri, tessitori, liutai, pellai o ramai, gli artigiani abruzzesi vivono e lavorano in ogni angolo della regione, e in particolare nei borghi di montagna. Importanti rassegne estive dedicate all’artigianato artistico abruzzese (tra le più antiche Guardiagrele e Castelli) rendono note le eccellenze di questa produzione e più facile e diffusa la loro reperibilità.

Ceramica
Ai piedi delle vette della catena del Gran Sasso si trova arroccato il pittoresco borgo di Castelli, che da oltre quattro secoli è uno dei centri più importanti d’Italia per l’arte della ceramica.
Fu resa celebre in tutto il mondo dalle dinastie di grandi maestri del Sei e del Settecento come i Grue, i Gentile, i Cappelletti e i Fuina; la tradizione della ceramica castellana viene oggi tramandata da decine di botteghe artigiane dove è possibile effettuare ottimi acquisti e vedere i maestri al lavoro.
Questa “capitale” abruzzese della ceramica offre un Museo della Ceramica e la splendida chiesetta di San Donato, con un magnifico soffitto in piastrelle di maiolica dipinta del Seicento.
La lavorazione artigianale della ceramica è diffusa anche a Rapino, ai piedi della Majella.

Oro e argento
L’artigianato dell’oro e dell’argento conserva ancora oggi una notevole importanza in Abruzzo ed è soprattutto nei paesi antichi della montagna che esso trova i migliori custodi della tradizione, come a Pescocostanzo, Scanno, Guardiagrele, Orsogna.
Qui il turista può acquistare gioielli e filigrane di fattura tradizionale, tra cui il gioiello più apprezzato dalle donne abruzzesi, la tradizionale presentosa, un ciondolo simbolo d’amore che ha al centro uno o due cuori intrecciati, circondati da una corona di cuoricini d’oro. La simbologia dei cuori è ben precisa e suggestiva: uno vuol dire che la donna è singola, due legati da un nastro che è promessa sposa.

Rame e ferro battuto
La lavorazione del ferro battuto e del rame sbalzato è diffusa da millenni in tutto l’Abruzzo. Con il primo si producono soprattutto testate di letti, lampadari, ringhiere per balconi e bracieri, candelieri e attrezzi per il focolare, con il secondo pentole, tegami e le inconfondibili conche, i grandi vasi a due manici usati da secoli per il trasporto dell’acqua e portati in testa, in perfetto equilibrio, dalle donne. La “capitale” dell’artigianato del rame e del ferro abruzzese è ancora Guardiagrele, ma oggetti di buon livello vengono prodotti anche a Pescocostanzo, Tossicìa e Scanno.

Pietra
Il bianco calcare della Majella, noto per i toni caldi che assume col tempo, è il protagonista assoluto di molte delle più belle architetture medievali e rinascimentali abruzzesi. Anche oggi, i maestri scalpellini e intagliatori conservano un ruolo importante nell’economia di alcuni centri ai piedi della “montagna madre” d’Abruzzo, e in particolare a Lettomanoppello, Pretoro, Pennapiedimonte e Pacentro. Più tenera e facile da plasmare, anche l’arenaria dei Monti della Laga ha consentito lo sviluppo di un interessante artigianato.

Tessuti
L’abbondante produzione di lana abruzzese fa sì che la tessitura abbia sempre avuto un ruolo importante nella regione, e in particolare nelle aree montane dove le greggi erano al pascolo in estate. Celebri sono le tarante, le coloratissime coperte di lana pesante realizzate a Taranta Peligna, ai piedi della Majella, seguendo disegni molto antichi. Tra i prodotti più noti dell’artigianato tessile abruzzese sono anche gli eleganti merletti al tombolo di Scanno e Pescocostanzo, che è possibile acquistare nei negozi dei due splendidi centri storici; Pescocostanzo ospita anche una scuola del merletto a tombolo e un museo ad esso dedicato.

Pelle e cuoio
Terra di allevatori fin dall’alba della storia, l’Abruzzo conserva un importante artigianato della pelle e del cuoio. Nelle mani esperte dei maestri pellettieri la materia prima si trasforma in borse, cinture, portafogli e altri oggetti che vengono prodotti in molti centri della regione. Le selle fabbricate a L’Aquila godono di fama internazionale e vengono utilizzate da appassionati di equitazione di tutta Europa.

Abruzzo, un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio.
Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione.
I restauri di chiese e castelli...

Trekking in Abruzzo
La regione Abruzzo è innanzitutto terra di montagne.
Basta alzare lo sguardo verso l'interno da un punto qualsiasi della costa per incontrare la teoria ininterrotta di cime rocciose che si alzano verso il cielo: da nord verso sud sono i massicci della Laga, del Gran Sasso e della Majella.
Un fantastico mondo di alta quota che rappresenta la spina dorsale di roccia di questa regione e costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche francamente alpine), nel cuore dell’Italia e del Mediterraneo.

Sui monti d’Abruzzo
Il nobile e rude Gran Sasso con il suo chiaro calcare domina gli Appennini; appena sotto la parete nord del Corno Grande troviamo il Calderone, l’unico ghiacciaio dell’Appennino e il più meridionale d’Europa. A sud del massiccio si estende la sconfinata piana di Campo Imperatore, posta a 1800 metri di altitudine.
I Monti della Laga sono ricchi di sorgenti, corsi d’acqua e foreste. La Majella, legata al massiccio del Morrone, domina il paesaggio abruzzese innalzandosi tra il mare e la catena appenninica; da tempo immemorabile essa rappresenta per gli abruzzesi la montagna madre.

Abruzzo, regione verde d'Europa
In Abruzzo la natura è davvero protetta, e da lungo tempo. Il Parco Nazionale d’Abruzzo (oggi denominato Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) venne istituito negli anni a cavallo tra 1922 e 1923 ed è divenuto il simbolo nazionale dell’impegno per la reale tutela dell’ambiente sull’Appennino. Ad esso si sono affiancati negli ultimi decenni altri due grandi Parchi Nazionali, quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello della Majella. La Regione ha quindi istituito il vasto Parco Regionale del Sirente-Velino e una fitta rete di Riserve Naturali, il cui numero...
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