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Parchi Naturali, boschi e Trekking in Abruzzo: Il selvaggio corso del Fiume Orta - Info Point Regione Abruzzo

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Parchi Naturali, boschi e Trekking in Abruzzo: Il selvaggio corso del Fiume Orta

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Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

Il selvaggio corso del Fiume Orta. Il fiume Orta, che scorre tra i maestosi monti della Majella, rappresenta uno degli esempi più suggestivi del connubio tra acqua e pietra che caratterizza l'Abruzzo. Il suo corso selvaggio e imponente ha, nel corso dei millenni, scolpito il paesaggio circostante, creando profonde gole e monumenti naturali straordinari. Non appena il fiume scende dalle montagne, si getta nel fiume Pescara, ma prima di farlo, il suo percorso offre alcune delle meraviglie più affascinanti del Parco Nazionale della Majella, come la “cisterna” e i famosi luchi e marmitte. La cisterna è una delle meraviglie naturali più spettacolari della valle. Si tratta di una grande piscina naturale, scavata nella roccia dalla cascata che la alimenta. In primavera, durante il disgelo delle nevi, la cascata si presenta in tutta la sua magnificenza, creando uno spettacolo visivo incredibile. Per raggiungere la cisterna, si percorre un sentiero che parte dalla piazza di Bolognano e si inoltra nel verde, regalando panorami mozzafiato e opportunità di immersione nella natura più pura. L’area è oggi protetta, non solo per la sua bellezza, ma anche per la delicatezza del suo ecosistema, che rischia di essere danneggiato dalla presenza umana. Proseguendo verso valle, in territorio di Caramanico, il fiume continua a plasmare la roccia creando altre formazioni geologiche uniche, come i luchi e le marmitte. I luchi sono spettacolari torrioni di roccia che emergono dal fiume, offrendo uno spettacolo impressionante con le loro pareti ripide e verticali. Il loro nome potrebbe derivare da “lucus”, il bosco sacro degli antichi, e il paesaggio che li circonda conferisce a questa zona un’atmosfera mistica. Le marmitte, invece, sono grandi cavità nella roccia scavate dall’acqua, che formano un canyon profondo e suggestivo, perfetto per gli amanti della natura e della geologia. La valle dell’Orta non è solo un capolavoro naturale, ma anche un luogo intriso di storia. La presenza del ponte Luco, costruito in epoca romana, testimonia il ruolo strategico di questa zona nel passato. Il castello di Luco, che sorgeva su uno dei torrioni di roccia, dominava la vallata, permettendo di controllare il ponte e l'accesso alla valle. La sua costruzione risale al X secolo e si inseriva in un sistema difensivo volto a proteggere il territorio circostante. Oggi, i resti del castello sono visibili ancora sulla cima di uno dei torrioni, a testimonianza di come la natura e la storia si siano intrecciate in questo angolo di Abruzzo.Parchi Naturali, boschi e Trekking:
Il selvaggio corso del Fiume Orta. La Majella è senza dubbio la montagna abruzzese nella quale meglio si esplicita il connubio tra pietra e acqua. Il suo scorrere incessante, nel corso di milioni di anni, ne ha modellato le forme, scavato i profondi canaloni, prodotto monumenti naturali spettacolari, come quelli creati dal fiume Orta nel suo breve e ripido corso (non appena scende dalla montagna, si getta subito nel Pescara). I luoghi da non perdere sono due: la “amazzonica” cisterna e lo spettacolo erosivo dei luchi e delle marmitte. La valle dell’Orta è protetta sin dal 1989 grazie a una Riserva Naturale, oggi inglobata nel Parco Nazionale della Majella; si trova tra le catene del Morrone e della Majella e si estende per quasi 378 ettari. Elemento di spicco è il grande canyon di roccia calcarea scavato dal fiume e circondato da boschi ricchi di molte specie vegetali. La lontra, raro animale che vive solo in acque molto pulite, sembra aver trovato nell’Orta un habitat ideale. La meraviglia della valle è la cisterna: una grande piscina naturale scavata dall’acqua nella viva roccia, alla base di una cascata sottile e verticale, con un effetto d’insieme apparentemente amazzonico. Il sentiero che conduce ad essa inizia dalla piazza principale di Bolognano e si inoltra per via Fonte Orcina, indicata da appositi cartelli; una deviazione permette di ammirarla dall’alto o di raggiungerne i bordi. Fino a pochi anni fa, quando è stato introdotto il divieto, era uso farvi il bagno ma questo rischiava di distruggerne il delicato ecosistema e i muschi che la rendono così suggestiva. La cisterna è alimentata da una splendida cascata che raggiunge il massimo della spettacolarità in primavera, nel periodo dello scioglimento delle nevi di alta quota. Superato l’abitato di Bolognano, e in territorio di Caramanico, poco prima di confondere le proprie acque col corso del Pescara, l’Orta dà luogo ad altri spettacolari monumenti naturali: i luchi e le marmitte. La forte azione erosiva del fiume ha scavato la roccia e il terreno, creando da un lato una sorta di spettacolare canyon incassato nella roccia viva (le marmitte), dall’altro lasciando in altri punti del suo mutevole alveo delle incredibili torri di roccia (i luchi). Il curioso nome potrebbe essere derivato dal termine latino lucus, il bosco sacro degli antichi e l’aspetto del luogo sembrerebbe dare ragione a questa ipotesi. Attualmente con luchi si intendono tuttavia i maestosi torrioni di roccia. Nell’insieme, il luogo è ancora oggi percepibilmente intriso di quella sacralità naturale che affascinò gli antichi e che nasce anche dal contrasto visivo tra il fitto bosco e le grandi torri di roccia dalle pareti ripidissime. La maestosità di questi enormi monoliti in pietra fu sicuramente un elemento di attrazione e di fascino per gli antichi uomini, come testimoniano le pitture rupestri qui scoperte. Nei pressi corre una strada di epoca romana che conserva ancora un ponte, chiamato ponte Luco, destinato a collegare i due versanti della gola dell’Orta. Fino a non molto tempo fa era questo l’unico punto di passaggio della vallata. Nel medioevo questa zona era possedimento dell’abbazia di San Clemente a Casauria, che si trova nella valle del Pescara, più in basso. Le formelle del suo portale in bronzo, ancora oggi al loro posto, raffigurano gli antichi castelli posti sotto la sua giurisdizione: tra essi appare il castello di Luco che, secondo quanto narra il Chronicon Casauriense (la cronaca dell’abbazia), venne costruito tra il 1006 e il 1012. I suoi ruderi si scorgono ancora sulla cima di uno dei suggestivi torrioni di roccia che caratterizzano la piana dei Luchi, e sono in collegamento visivo con i castelli di Paterno, Musellaro Cantalupo, Bolognano, Tocco da Casauria e Pharum intermontes. La sua funzione era dunque difensiva a controllare lo strategico ponte Luco. Venne costruito sfruttando le notevoli caratteristiche difensive proprie del terreno: il bordo del torrione di pietra fu protetto da un alto muro e l’ingresso era posto lungo una frattura naturale della roccia. Si era quindi accolti da due piccoli edifici e su un lato del cortile si trovava una torre. Nella piana tutt’intorno sorgevano sparse delle abitazioni, le cui prime tracce risalgono all’epoca degli Italici. Continuando a camminare lungo la valle si giunge al corso attuale del fiume, scoprendo l’altra meraviglia naturale: le cosiddette marmitte, un vero e proprio canyon scavato dalla forza dell’acqua nella viva roccia. Il selvaggio corso del fiume Orta

Il corso del fiume Orta, che nasce dalla Majella, è un autentico esempio di come la natura possa scolpire il paesaggio nel corso di milioni di anni. La forza inarrestabile dell’acqua ha modellato il territorio, creando spettacolari monumenti naturali. Scendendo dalle montagne, il fiume si getta nel Pescara, ma prima di farlo, offre al visitatore paesaggi unici come la "cisterna" e le formazioni geologiche dei luchi e delle marmitte. La riserva naturale che protegge la valle dell'Orta è stata istituita nel 1989 e successivamente inglobata nel Parco Nazionale della Majella, un angolo di paradiso tra le catene montuose del Morrone e della Majella, che si estende su circa 378 ettari.
La cisterna, una piscina naturale scavata nella roccia dalla cascata che la alimenta, è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti della valle. In primavera, durante il disgelo delle nevi di alta quota, la cascata raggiunge il suo massimo splendore, creando un effetto mozzafiato. Il sentiero che conduce alla cisterna parte dalla piazza principale di Bolognano, in un percorso che attraversa paesaggi incontaminati e offre l’opportunità di ammirare la bellezza selvaggia della zona. La cisterna, per la sua delicatezza ecologica, è ora protetta da un divieto di balneazione, che preserva i muschi e la flora che la rendono così unica.
A valle, nei pressi del confine tra Bolognano e Caramanico, l’Orta continua a scolpire il paesaggio con il suo potente flusso. Lungo il suo corso, si trovano altre meraviglie naturali come i luchi e le marmitte, formazioni geologiche create dall'erosione della roccia calcarea. I luchi, enormi torrioni di roccia, spiccano maestosi nel paesaggio, con il loro aspetto che ricorda le antiche strutture sacre dei tempi passati, come i lucus, i boschi sacri degli antichi romani. Il contrasto tra la vegetazione rigogliosa e queste torri di roccia contribuisce a creare un’atmosfera misteriosa e affascinante, che ancora oggi cattura l’immaginazione di chi attraversa questo territorio.
La valle dell'Orta non è solo un capolavoro naturale, ma anche un luogo ricco di storia. Il ponte Luco, costruito in epoca romana, è testimone di un passato che ha visto questo territorio come punto di passaggio strategico. Nei dintorni, i resti del castello di Luco, costruito tra il 1006 e il 1012, raccontano la storia di un antico insediamento difensivo. La sua posizione dominante sopra uno dei torrioni rocciosi del paesaggio lo rendeva perfetto per controllare il ponte sottostante. Concludendo il cammino lungo la valle, si giunge alle marmitte, dove il fiume Orta ha creato un canyon spettacolare, un altro esempio della potenza della natura che definisce questo straordinario territorio.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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